L’Esorcista – Quarant’anni dopo, la recensione del libro

Se vi trovate su questo sito sicuramente siete fan anche dell’horror e se lo siete, allora, va da sé che amiate uno dei film più significativi di questo genere cinematografico: L’Esorcista di William Friedkin. Buongustai.

La pellicola del 1973, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo dello scrittore William Peter Blatty, è ancora oggi considerata come una delle “più terrificanti di tutti i tempi”, e a quarant’anni di distanza è capace di far parlare ancora di sé. Non a caso l’autore Nico Parente, con l’aiuto di Roberto Giacomelli e Gordiano Lupi, ha voluto analizzare passo dopo passo la leggendaria pellicola, i suoi sequel e prequel e tutto quello che è riuscita a donare al mondo del cinema creando addirittura un nuovo filone cinematografico.

L’esorcista – 40 Anni Dopo è il titolo dell’infinitamente interessante saggio di Nico Parente, edito da Il Foglio Letterario per la collana dedicata al cinema, in cui l’autore si preoccupa di rendere più chiari alcuni passaggi del film e a rispondere alle domande che ogni spettatore, esperto di cinema o meno, si pone durante la visione de L’Esorcista, in ben 200 pagine. Cosa è accaduto prima e dopo la produzione della pellicola? Quali sono state le conseguenze del grande successo del film? Come è possibile che dopo così tanto tempo l’apprezzamento del pubblico per questo capolavoro cinematografico non è mai scemato? In L’esorcista – 40 Anni Dopo troveremo tutte le risposte.

La genialità del film del 1973 scaturisce già alla vista della locandina, che fa immancabilmente da copertina anche al saggio di Nico Parente. Locandina che ha fatto storia e che vede protagonista l’angosciante silhouette del prete esorcista, padre Merrin, che osserva pensoso nella nebbia la casa in cui abita la giovane Regan, la ragazzina posseduta a cui è andato a fare visita. Quarant’anni sono trascorsi, ma L’Esorcista continua a essere considerato il film horror più agghiacciante di tutti i tempi. Ancora c’è chi si terrorizza alla vista di Regan blasfema e dal volto mostruoso e di un esorcista avvolto dalla nebbia. Il segreto, però, forse è un altro; come ci spiega anche Nico Parente nel suo saggio, L’Esorcista non è propriamente un film horror, non è l’orrore della possessione satanica che vediamo sul grande schermo che ci spaventa, bensì il dramma di ogni singolo personaggio che rende il film una sorta di thriller psicologico più che propriamente una pellicola horror. Si va oltre, quindi, alla suggestione religiosa; non occorre essere credenti per essere scossi nel profondo dal film. Non è quello il tema principale.

Linda Blair veste i panni di Regan, una ragazzina appena adolescente che a quanto pare è posseduta dal demonio. Un caso psichiatrico tanto raro che i medici stessi suggeriscono alla madre di rivolgersi ad un esorcista; ed ecco che entrano in campo Padre Karras, un meraviglioso Jason Miller, e l’anziano ed esperto Padre Merrin che si occuperanno fino all’ultimo del caso Regan. Ma questa appena esposta è una trama a dir poco superficiale; in realtà il film tocca ben altri temi. Più che una lotta contro il Maligno, Regan vive un’adolescenza difficile, i suoi genitori sono separati e la sua sessualità sta venendo a galla. Sta, quindi, vivendo una lotta contro se stessa, la medesima lotta che vive anche Padre Karras che ha ormai perso la fede e che si confronta ogni giorno con il senso di colpa per aver abbandonato sua madre. La sua è una lotta infinita tra quello che era e quello che è adesso, non ha più certezze e raffrontarsi con se stesso lo distrugge. Padre Merrin, dal canto suo, lotta anch’egli ma contro un nemico secolare, il Demonio, che ha già incontrato diversi anni prima. Ognuno, quindi, lotta contro qualcosa, anche lo spettatore che guardando la pellicola riesce in qualche modo ad identificarsi con i protagonisti.

Allora, siete pronti a scoprire cosa si cela dietro al successo de L’Esorcista? Bene, allora non dovete fare altro che leggere il saggio L’esorcista – 40 Anni Dopo di Nico Parente, già autore di Antologia di un urlo (UniversItalia, 2013), edito da Il Foglio Letterario, dal mese di aprile in tutte le librerie. 200 interessantissime pagine di storia del cinema che ci sveleranno tutto quello che non sappiamo del dramma della giovane Regan e di coloro che si sono dedicati alla sua possessione. Ma il saggio non si limita ad essere “soltanto” un’analisi approfondita de L’Esorcista ma si pone anche come guida volta ad indicare alcuni dei film più famosi e significativi del “genere possessione” spaziando da L’Anticristo a L’Esorciccio.

Rita Guitto

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