Medusa Deluxe, la recensione

Il salone del parrucchiere (o del barbiere, in versione “only for men”) è quel posto dove ogni persona è messa a nudo, resettata e riassemblata per uscirne cambiata nell’aspetto ma non nell’essenza. Fondamentalmente la visita dal parrucchiere unisce le diverse anime di ogni individuo, che appartenga al proletario o all’alta borghesia, che affida completamente la sua testa, elemento sotto gli occhi di tutti quindi primariamente distintivo, alle mani altrui diventando vulnerabile sotto le lame di forbici e rasoi. Una vulnerabilità che poi si manifesta attraverso la confessione, la chiacchiera, il pettegolezzo che ha contraddistinto da centinaia di anni le salon de coiffure come luogo pregno di informazioni e indiscrezioni su tutto e tutti, un confessionale dove il “prete” non è tenuto a mantenere il segreto professionale. In un contesto di questo tipo, se accadesse un omicidio, come potrebbe mai svilupparsi un’indagine? Ovviamente attraverso le parole, gli interrogatori svolti dagli stessi indagati, pregni di sottotrame, di connessioni scomode tra indiziati, di pettegolezzi che rendono ogni attore sul palco il possibile assassino.

L’esordiente Thomas Hardiman con Medusa Deluxe sceglie proprio il mondo del parrucco come location per mettere in scena un giallo anomalo che possa incentrarsi sulle relazioni tra personaggi: un microcosmo che rappresenta a perfezione il mondo di oggi, pieno di connessioni e segreti, di idiosincrasie, fluido e ammantato di rancore e invidie.  

La vicenda prende piede dalla morte di Mosca, un noto parrucchiere che sta partecipando all’annuale gara di acconciature che si tiene in un salone di una non meglio specificata metropoli inglese. Mosca è stato ucciso e poi gli è stato preso lo scalpo in un momento di pausa mentre la sua modella si era assentata; ora la polizia ha bloccato nel salone tutti i presenti per interrogarli. Ma le verità più importanti emergono dal confronto diretto tra i vari sospettati.

L’esordio dell’inglese Thomas Hardiman è innanzitutto un affascinante esercizio di stile, un biglietto da visita laccato e imbellettato che dice molto delle aspirazioni del regista e sceneggiatore.

Medusa Deluxe è come un bizzarro hellzapoppin che racchiude in sé il cinema di Robert Altman (soprattutto Terapia di gruppo, I protagonisti e America Oggi), Omicidio in diretta di Brian De Palma e Birdman di Alejandro González Iñárritu, il tutto contestualizzato nel mondo colorato e sopra le righe del perruque professionale. La prima cosa che balza all’occhio dello spettatore è la complessità tecnica della messa in scena che si affida a un unico lunghissimo pianosequenza (in realtà ci sono degli stacchi di montaggio abilmente mascherati come in 1917 di Sam Mendes) che pedina, uno alla volta, i vari sospettati dell’omicidio nelle loro deposizioni, confessioni con altri indiziati e, soprattutto, nelle faccende personali che sono la chiave per venire a capo del mistero.

Medusa Deluxe, inoltre, è quasi esclusivamente affidato alla parola, dialoghi fluviali e complessi, a volte dal chiaro sapore tarantiniano (inevitabile pesarlo quando all’inizio sentiamo parlare la burbera e sboccata Cleve interpretata da Clare Perkins) che deviano l’attenzione dall’intreccio giallo pur alimentandolo di continuo. È proprio attraverso le chiacchiere, gli scontri verbali, che emergono le personalità degli indiziati, i loro rapporti con la vittima, gli intrecci improbabili che si instaurano tra loro.

Il giallo in senso stretto, quindi, neanche appartiene allo script di Hardiman, non vediamo mai la polizia in azione, non assistiamo a nessun interrogatorio ufficiale, ne vediamo la vittima: l’unico momento “da thriller” è in realtà un incidente, che dà vita a una scena ad alta tensione sulla quale aleggia un senso di grottesco. Così come sono grottesche le acconciature delle modelle, l’atteggiarsi di alcuni personaggi e anche la coreografia che accompagna i titoli di coda, che ricorda i titoli di testa della serie di James Gunn The Peacemaker, basata sui fumetti DC.

Sicuramente Medusa Deluxe non è un film per tutti i palati, se vi aspettate di guardare un giallo in piena regola rimarrete altamente delusi; il cinema di genere è costantemente presente nel film di Hardiman ma le ambizioni guardano altrove e puntano a un’opera bizzarra che sa farsi ricordare, nel bene o nel male. Di certo questo è un biglietto da visita che esprime grande personalità, bisogna solo vedere se Hardiman riuscirà a rimanere in futuro originale e sopra le righe come questo suo esordio promette.

Medusa Deluxe è stato presentato nell’agosto 2022 al Locarno Film Festival dove ha attirato l’attenzione di A24 e Mubi che ne hanno acquisito i diritti per una distribuzione in streaming. In Italia il film arriverà il 4 agosto proprio su Mubi, anticipando di una settimana la distribuzione negli Stati Uniti.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • La complessità tecnica.
  • La bravura degli attori.
  • Rappresenta uno spaccato sulla società contemporanea.
  • Se vi aspettate un vero e proprio giallo potreste rimanere molto delusi.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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