Roma 2014. Index Zero, la recensione

I film distopici che delineano un futuro lugubre per l’umanità, in cui i più deboli sono vittime di un sistema freddo e spietato, non sono certa una novità nel panorama cinematografico internazionale. In Italia però non esiste, perlomeno negli anni Duemila, una grande tradizione in questo senso. Quindi, la presenza di Index Zero di Lorenzo Sportiello al Festival di Roma ha destato grande curiosità. La pellicola è stata realizzata con un budget ridotto ma è dotata di un respiro internazionale: se il cast tecnico è prevalentemente italiano, quello artistico è composto da attori di varie nazionalità (i casting per gli attori si sono tenuti a Londra e il film è girato in inglese). Non aspettatevi una produzione stile kolossal, con effetti speciali e azione continua, anche se, naturalmente, vi sono dei richiami a questo genere. Preparatevi, piuttosto, ad uno sci-fi affascinante, dalle venature psicologiche ed umanistiche, che vi terrà incollati allo schermo.
Siamo nel 2035: due ragazzi, Eva (Ana Ularu) e Kurt (Simon Merrells), tentano di oltrepassare illegalmente i confini degli Stati Uniti d’Europa, per offrire un futuro migliore a se stessi e al loro bambino, che sta per nascere. Negli USA, ad ogni persona, è assegnato un indice di sostenibilità: si raggiunge l’indice zero quando si ottiene un livello alto di benessere e produttività. In questa macchina razionale e inumana che è diventata la società, non c’è spazio per le donne incinte…

Ambientato in un futuro non troppo lontano ed irreale, l’esordio al lungometraggio di Lorenzo Sportiello si apre su uno scenario che sembra lunare, in un deserto di rocce avvolto da una luce grigia come il destino dell’umanità. Sin dall’inizio si è catturati dal potente impatto visivo, tanto che non si soffre della carenza di dialoghi. Non servono le parole per descrivere il viaggio della speranza dei due protagonisti: il loro legame è talmente forte che non ha bisogno di essere esibito in scene melodrammatiche, come accade talvolta nelle grandi produzioni di genere fantascientifico. Ogni personaggio, anche se compare in poche scene, presenta dei tratti distintivi indimenticabili; la crudezza di alcune sequenze è compensata da alcuni gesti dettati in nome della voglia, della necessità di vivere che permea il clima del film. Come dice Eva in un momento chiave, “Siamo umani”, e come dobbiamo essere trattati. Non come fredde masse di carni caratterizzate solo da un indice che dice che il proprio corpo sta bene, tralasciando la sofferenza dell’animo.

index zero

E’ colpa della società egoista se il mondo è ridotto ad un tale stato, portato a considerare le donne incinte come non sostenibili; il paradosso è che, come risultato, per contrastare il declino del pianeta, gli umani sono diventati ancora più individualisti e indifferenti. Index Zero mostra come la società moderna sia diventata causa del suo male, come sia rappresentata da ciò che tenta di eliminare, invece di creare. Il merito del regista sta nel non aver ceduto a compromessi, nonostante le ristrettezze economiche in cui ha girato il film, ed essere riuscito a regalare agli spettatori un prodotto di alta qualità. Non ci sono scene di grandi masse, di città futuristiche ed eventi apocalittici, ma si respira decisamente un’atmosfera distopica ed inquietante, che spinge lo spettatore a chiedersi continuamente: “Ed ora, cosa succederà?” Interrogativo che non bisogna mai sottovalutare nello svolgersi di un film: troppe volte si cede alla piattezza, alla poca originalità, ma non è il caso di Index Zero.

Nelle pellicole fantascientifiche o sci-fi, di solito, c’è sempre un governo padrone diviso in confederazioni, e neanche Index Zero fa eccezione: la nazione in cui si svolge la storia, gli Stati Uniti d’Europa, rimanda all’Eurasia di 1984, il famoso romanzo di George Orwell, al quale tanto immaginario letterario e cinematografico deve moltissimo. Questa è solo una delle tante citazioni o degli scenari che possono venire in mente al pubblico: ad esempio, il controllo delle nascite può ricordare il tema di Utopia, serie televisiva inglese, mentre il viaggio verso un destino migliore intrapreso da Eva e Kurt ricorda quello fatto dal padre e figlio di The Road di Hillcoat; se questi citati sono esempi più di sci-fi sociologico, al pubblico non sfuggiranno i collegamenti con le grandi produzioni come I figli degli uomini di Cuaròn o The Island di Bay.

index-2

E’ senza dubbio un genere da cui si attinge sempre moltissimo, quello della fantascienza distopica, ma Index Zero ha il merito di portarla in auge in un panorama italiano che da anni (dal grande successo di Nirvana di Salvatores) non vedeva un’esperienza sullo schermo così interessante e dai risvolti psicologici e filosofici. Si esce dalla sala turbati, chiedendosi se davvero il destino della nostra società potrebbe essere quello di creare un indice di sostenibilità personale. Eppure non siamo così lontani dalla realtà: non si parla spesso di sostenibilità ambientale, economica? Dell’impatto demografico sul nostro pianeta? Tirando le somme, Index Zero rappresenta, quindi, anche un aspetto decisamente attuale e realistico nell’impianto fantascientifico che lo avvolge. L’unico rimpianto è che le limitazioni di budget e tempo non hanno permesso al regista di sviluppare tematiche ed evoluzioni dei personaggi che avrebbero accresciuto ulteriormente l’impatto della pellicola.

Giulia Sinceri

PRO CONTRO
  • Film fantascientifico italiano ma dal respiro internazionale.
  • Mostra uno scenario sociologico e pieno di spunti di riflessione.
  • nonostante il budget ridotto, il regista riesce a produrre una pellicola di alta qualità.
  • Proprio a causa del budget ridotto, lo sviluppo di alcune tematiche o dei personaggi, che rimangono comunque intensi ed affascinanti, è inevitabilmente compromesso.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Roma 2014. Index Zero, la recensione, 9.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.