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El Camino – Il film di Breaking Bad, la recensione
Avevamo lasciato Jesse Pinkman (Aaron Paul) in fuga verso un destino ignoto e forse libero, con le lacrime agli occhi alla guida della sua El Camino lanciato a tutta velocità. Dopo la sanguinosa sparatoria che ha permesso la sua liberazione, il nostro Jesse è rimasto sospeso in un limbo nell’abitacolo della sua auto per sei lunghi anni. E ora con El Camino – Il film di Breaking Bad, Vince Gilligan ha deciso di dare un seguito a quegli ultimi frame così potenti e liberatori. Ma la domanda sorge spontanea: ce ne era veramente bisogno? C’era così bisogno di dare un sequel ad una delle più grandi epopee televisive della nostra epoca?
Il diritto di uccidere, la recensione
“In amore e in guerra tutto è lecito”, così recita un vecchio adagio popolare con il quale vengono descritti due campi accumunati dalla stessa spietatezza e dal ricorso a tattiche, anche se usate per finalità decisamente diverse. Ma è davvero così nel caso della guerra? E, soprattutto, c’è una linea di demarcazione tra le strategie militari e quel briciolo di umanità che resiste anche nell’animo del colonnello o capo di stato più determinato e pronto a dare battaglia al suo nemico fino all’ultimo?
Proprio su questi spinosi interrogativi si focalizza Gavin Hood che nel suo nuovo lavoro, dal titolo Il diritto di uccidere, racconta una tipica storia di guerra nella quale gli interessi politici, economici e di ideali vanno a toccare le vite di persone innocenti che, pur essendo all’oscuro di tutto ciò, ne pagano le conseguenze in maniera tragica.
Una spia e mezzo, la recensione
Quest’anno il buddy-movie ha avuto la sua sublimazione grazie al gioiellino scritto e diretto da Shane Black che risponde al nome di The Nice Guys, ovvero una presa di coscienza del genere che utilizza l’ironia per riflettere su quello che è stato uno dei filoni più remunerativi di Hollywood. Oggi la stessa formula torna in Una spia e mezzo, action-comedy (molto più comedy, in realtà) che porta sul grande schermo una nuova strana coppia che si trova a collaborare suo malgrado. I due volti scelti sono quelli – molto strategici – di Dwayne Johnson e Kevin Hart, ovvero l’action-man più in voga di questi anni e la star comica afroamericana più amata del momento.
Codice 999, la recensione
Con una lunga gavetta nel campo dei videoclip per artisti del calibro di Depeche Mode, Placebo e Nick Cave, John Hillcoat si è fatto notare nel panorama cinematografico nel 2005 con il western La proposta, a cui hanno fatto seguito il post-apocalittico The Road, tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, e il crime con Tom Hardy e Jessica Chastain Lawless. Un gioiello dietro l’altro, una carriera qualitativamente invidiabile, che ora si arricchisce di un crime-movie da standing-ovation: Codice 999.
Codice 999: Trailer vietato ai minori e character poster dell’action-thriller di John Hillcoat
Codice 999 è un crime thriller dai toni cupi e violenti, che segna il ritorno dietro la macchina da presa di John Hillcoat, regista del crime Lawless e del post-apocalittico The Road.
Il film arriverà nei cinema italiani il 21 aprile grazie a M2 Pictures e racconta il degrado morale di un gruppo di poliziotti corrotti, dei dirompenti antieroi disperati e ambiziosi, ben addestrati nell’arte della guerra ma poco preparati ad affrontare i propri demoni personali.
La distribuzione mette a nostra disposizione i character poster del film e il trailer nella sua versione integrale.
Padri e figlie, la recensione
L’ultimo lavoro americano di Gabriele Muccino, dopo il deludente Quello che so sull’Amore, approderà nelle nostre sale il 1 ottobre 2015. Padri e Figlie, letteralmente Fathers and Daughter nel titolo originale, è una pellicola con un cast eccezionale, ma che non è tutto brilluccichii.
A tenere le fila dell’intero film c’è la storia d’amore tra un padre e una figlia che insieme affrontano i problemi di una vita tutt’altro che facile. Russell Crowe veste i panni di Jake Davis, uno scrittore premio Pulitzer che, durante un litigio in auto con sua moglie, causa un incidente in cui lei rimane vittima.
Exodus – Dei e Re, la recensione
Avvolta dal turbinio storico/spettacolare/mitologico del rinnovato peplum, Hollywood continua il suo percorso anche biblico, così, dopo la pedestre ricostruzione del diluvio universale con il Noah di Darren Aronofsky e prima di rivedere il principe ebreo divenuto schiavo nel remake di Ben-Hur affidato a Timur Bekmambetov, oggi assistiamo alla storia di Mosè, portato sul grande schermo da Ridley Scott.
Exodus – Dei e Re è, di fatto, Il gladiatore di Ridley Scott feat. I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille, portando così a compimento quello che produttori e distributori hanno sempre rincorso da quando Scott ha firmato il suo più grande successo commerciale e lanciato Russell Crowe. Questo vuol dire che Exodus è lontanissimo dall’essere un film storico, piuttosto altalenante nel voler riproporre fedelmente gli scritti dell’Antico Testamento e interessato innanzitutto a portare sul grande schermo una storia appassionante e spettacolare che racconta il conflitto tra due persone tanto vicine quanto eticamente lontane.
MOTORI E FAMIGLIE PER 01 DISTRIBUTION: NEED FOR SPEED E NOI 4 IN BLU-RAY DISC
Corse automobilistiche al cardiopalma ispirate ad una celebre saga videoludica e semplici racconti di vita quotidiana di una normalissima famiglia romana. Da una parte, un classico action a stelle e strisce a base di vendetta e motori; dall’altra, un tipico ritratto italiano di vita famigliare attraverso toni agrodolci e qualche ipocrisia di fondo. Per 01 Distribution sono finalmente disponibili per il mercato home video Need fof Speed e Noi 4.
Non Buttiamoci Giù, la recensione
Quanti di voi, almeno una volta – afflitti da una frustrante routine, distrutti da una delusione d’amore o schiacciati da insormontabili difficoltà – hanno valutato, più o meno fugacemente, l’ipotesi di farla finita? Qualcuno avrà immaginato la maniera più rapida e indolore per togliersi di mezzo; qualcun altro quella più spettacolare e memorabile; altri ancora, una lenta e dolorosa agonia. E’ tuttavia innegabile che, da sempre, il ‘modus suicidandi’ più gettonato, consiste nel togliersi la vita lanciandosi da una grande altezza. Un ponte, un palazzo, un monumento… Soltanto la letteratura o l’opera lirica pullulano di episodi come questi: un salto nel vuoto, e tutto è finito. Repentino, scenografico, definitivo. Come strappare un cerotto.
Già… ma che fareste se, proprio un attimo prima della resa dei conti, arrivasse a ‘rubarvi la scena’ qualcuno che ha avuto la vostra stessa idea e ha prescelto il medesimo luogo? E se non fosse solo una persona, ma ben tre?
E’ proprio questa circostanza eccezionale ad aprire Non Buttiamoci Giù, intensa e spiritosa commedia diretta da Pascal Chaumeil (Il Truffacuori) e tratta dall’omonimo best seller, datato 2005, del geniale autore inglese Nick Hornby, dalla cui penna sono stati tratti, in passato, pellicole di successo quali About a Boy e Alta Fedeltà.