Archivio tag: anime

Neon Genesis Evangelion: dove i robot si incontrano con la metafisica

Per rendere l’idea di quanto Neon Genesis Evangelion sia importante per l’animazione, basterebbe citare la polemica mediatica che due anni fa ha investito Gualtiero Cannarsi, storico adattatore dei film dello studio Ghibli: lo sventurato era stato ingaggiato da Netflix Italia per sostituire il doppiaggio della serie cult dello studio Gainax  che la Dynamic  fece nei primi anni Duemila ma i suoi intenti filologici hanno dato vita a un prodotto dai dialoghi barocchi, poco utile, a detta dei numerosi estimatori, a diffondere la “lieta novella” di Evangelion.

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I Recuperoni: Fushigi Yuugi, l’anime millennial che tutti stavamo aspettando

A metà degli anni ’90, quando i Millennials non sapevano di essere Millennials e il girl power non era uno slogan che faceva vendere t-shirt, la globalizzazione riuscì a portare nelle tv occidentali alcune pietre miliari dell’animazione giapponese quali I Cavalieri dello Zodiaco, Ken il Guerriero, Dragon Ball e soprattutto Sailor Moon. In ciascuno di questi anime la lotta fra il Bene e il Male era sublimata da alcuni espedienti narrativi tipici della cultura nipponica: la retorica del sacrificio, lo spirito di squadra, le battaglie cruente e anche una certa sensualità velata.

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Devilman Crybaby: quando Go Nagai inventò il “Mai-una-gioia”

Nel 1972 il mangaka Go Nagai (Mazinga, Ufo Robot, Jeeg Robot) cominciò a pubblicare sul Weekly Shonen Magazine, rivista edita dalla prestigiosissima Kodansha, uno dei manga più innovativi e amati dalla critica internazionale: Devilman.

Il successo dell’opera portò subito la Toe Animation a creare una serie animata che si ispirasse al manga di Nagai ma che ne livellasse i lati più crudi; e fu con questa serie che crebbero gli appassionati di anime negli anni ’80-’90.

Il 5 gennaio 2018 Netflix presenta sulla propria piattaforma una nuova serie sull’ Uomo-Diavolo, stavolta più fedele alla trama ma ambientato nel Giappone contemporaneo e diretta da Masaaki Yuasa (Vampiyan Kids, Ping Pong the Animation, Adventure Time).

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Mary e il fiore della strega, la recensione

Lo Studio Ghibli non potrà mai chiudere davvero i battenti. Nonostante il viale del tramonto intrapreso inevitabilmente dal maestro Hayao Miyazaki e la recente scomparsa di Isao Takahata, lo spirito che lo ha contraddistinto nella sua luminosa storia pervade in qualche modo tutti coloro che hanno avuto la fortuna e l’onore di farne parte. È il caso specifico di Hiromasa Yonebayashi che, terminata la sua collaborazione con lo studio cinematografico dopo aver firmato la regia di due applauditi cortometraggi d’animazione (Arrietty del 2010 e Quando c’era Marnie del 2014), ne ha aperto uno in proprio, lo Studio Ponoc, per continuare la strada dell’animazione con uno sguardo nuovo. Il primo risultato post-Ghibli è Mary e il fiore della strega, banco di prova importante per trovare analogie e differenze con la tradizione.

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Ghost in the Shell, la recensione

Ci sono almeno due prodotti nell’immaginario collettivo che legano l’animazione giapponese con il genere fantascientifico distopico e cyberpunk, uno è Akira, l’altro è Ghost in the Shell. Entrambi sono tratti da manga, entrambi rielaborano un immaginario preesistente, soprattutto cinematografico, di nazionalità statunitense ed entrambi, a loro volta, hanno influenzato in maniera consistente il genere. Se Akira è stato più volte caldeggiato dalle majors per una trasposizione live-action senza averne ancora avuto una concretizzazione, diversamente è andato a Ghost in the Shell, che è diventato un film per la regia di Rupert Sanders.

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Venezia 73: Gantz:O

Uno dei filoni di maggior tradizione e fascino del cinema giapponese è senza dubbio quello dei film ricavati dai manga, vero e proprio fenomeno di culto per intere generazioni non soltanto dell’estremo oriente, anzi. Un esperimento, nel quale si sono cimentati anche registi importanti, su tutti Takashi Miike, che presuppone doti immaginative e visionarie non da poco e che in caso di buona riuscita può generare pellicole divertentissime e spassose, oppure goffe, raffazzonate e di un trash involontario molto fastidioso in caso di esito negativo. Al Festival Internazionale del Cinema di Venezia, tuttavia, approda un’opera molto gradevole, ricca d’azione e dagli effetti speciali e visivi realizzati con grande maestria e conoscenza del settore. Stiamo parlando di Gantz:O di Yasushi Kawamura, film d’esordio del regista giapponese tratta dall’omonimo manga di Hiroya Oku e presentato nella sezione “fuori concorso” del festival.

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Quando c’era Marnie, la recensione

Tratto dal romanzo omonimo del 1967 dell’autrice inglese Joan Gale Robinson, indicato da Hayao Miyazaki nel suo personale elenco dei migliori libri per ragazzi mai scritti e riambientato dall’Inghilterra al Giappone di oggi, arriva in Italia, distribuito da Lucky Red in evento speciale dal 24 al 26 agosto 2015, il film d’animazione giapponese Quando c’era Marnie!

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Il gatto spaziale Doraemon arriva sul grande schermo!

Doraemon, Doraemon, che gatto spaziale, solo tu ci regali dei gadget speciali, ma chissà come mai, quando poi ce li dai, siamo sempre in mezzo a mille guai…

Tutti noi conosciamo queste parole, parte integrante della sigla del cartone animato Doraemon, cantata da Cristina D’Avena. Eravamo poco più che bambini quando, su Italia 1, trasmettevano questo cartoon esilarante, che raccontava le peripezie di un bambino, Nobita, e del suo gatto un po’ particolare.

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Kite : il trailer del film con Samuel L. Jackson

Nel 2014, il regista Ralph Ziman (Jerusalema) porterà sul grande schermo Kite, adattamento cinematografico dell’anime di Yasuomi Umetsu dal titolo A-Kite, con protagonista Samuel L. Jackson. Ziman è subentrato a David R. Ellis dopo la morte di quest’ultimo, a Johannesburg, nel corso della pre-produzione del film.
Jackson è anche mattatore assoluto del maxi-trailer del film, lungo ben nove minuti e contenente una clip del film, che presentiamo in coda alla notizia.
Co-protagonisti del del film sono India Eisley (Underworld: Awakening) e Callan McAuliffe (The Great Gatsby).

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