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La casa di Jack, la recensione
Fondatore di un vero e proprio manifesto artistico, apripista di una corrente cinematografica che si fa forte del proprio carattere indipendente e ormai noto provocatore, Lars von Trier ha intrapreso da qualche anno a questa parte un percorso artistico molto coerente e intelligentemente legato a un compromesso tra cinema autoriale ed esplorazione dei generi. L’horror soprannaturale di Antichrist, la fantascienza di Melancholia, l’erotico di Nymphomaniac e ora il thriller/horror di La casa di Jack.
Heidi, la recensione
Se oggi molti adulti e giovani adulti conoscono benissimo la piccola Heidi, suo nonno il Vecchio dell’Alpe, il Generale delle capre Peter, la paraplegica Clara e la severa governante Rottermeier, probabilmente è grazie alla magnifica serie d’animazione realizzata nel 1974 da Hayao Miyazaki e Isao Takahata, che ha letteralmente cresciuto più di una generazione. Ma l’adorabile bimba delle Alpi è nata molto prima, sul finire dell’800, quando furono pubblicati due romanzi dell’autrice svizzera Johanna Spyri che riscossero un grande successo in tutto il mondo.
Remember, la recensione
Il Festival di Venezia è agli sgoccioli ma tra i film In Concorso ci sono ancora delle sorprese. Una di queste è Remember del regista canadese Atom Egoyan che ci regala una storia di memoria, rancore e vendetta in versione terza età, che vede protagonisti i meravigliosi Christopher Plummer, Martin Landau e Jürgen Prochnow.
Nonostante soffra di demenza senile che lo porta a dimenticare i fatti più recenti ogni volta che si addormenta, il noventanne tedesco Lev – “lupo” in ebraico -, interpretato da un magistrale Christopher Plummer, non riesce a lasciarsi alle spalle ciò che ha subito ad Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale. Sua moglie Ruth è morta da una settimana, eppure ogni mattina Lev si risveglia urlando il suo nome e ogni volta è come se rivivesse il lutto. Prima della morte di sua moglie, però, Lev aveva fatto una promessa a lei e al suo caro amico Max, interpretato dall’altrettanto bravo Martin Landau: uccidere il nazista che ha sterminato le loro famiglie e che ora si nasconde sotto il nome di Rudy Kurlander.
Il pulp norvegese In ordine di sparizione è arrivato in DVD
A fine maggio dello scorso anno, Teodora Film ha distribuito nelle sale italiane in completa sordina un film che, nel resto del mondo, si è fatto notare con grande interesse. Arriva dalla Norvegia e si intitola Kraftidioten, tradotto in Italia come In ordine di sparizione, e rappresenta la perfetta fusione tra il film di vendetta tipicamente americano con un’ironia un po’ alla Coen che invece urla Europa a ogni inquadratura. Il bel film di Hans Petter Moland arriva ora in home video distribuito da CG Entertainment, esclusivamente in DVD.
In ordine di sparizione, la recensione
Nils Dickman è uno spazzaneve modesto e riservato che abita in una sperduta regione della Norvegia. Padre di famiglia, marito fedele e Cittadino Dell’Anno, l’uomo riceve una notizia sconvolgente: suo figlio è stato ucciso per un affare di droga di cui non era nemmeno consapevole e la polizia sembra più che intenzionata a bollare la sua morte come una semplice overdose da cocaina. In procinto di suicidarsi e sull’orlo del divorzio, Nils riceve la visita di un amico del figlio, sopravvissuto all’attacco dei narcotrafficanti, che gli rivela il nome dell’omicida. Deciso a farsi giustizia, lo spazzaneve comincia una delirante vendetta contro l’intera mafia norvegese, generando una serie di imprevisti e fraintendimenti macabri.