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Venezia 75. Toto-Leone!
Siamo ormai vicini alla chiusura di un concorso che ha regalato almeno diverse opere interessanti (di cui forse pochissime sorprendenti) e sabato 8 settembre la giuria presieduta da Guillermo del Toro assegnerà i consueti premi della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Come ogni anno, proviamo ad azzardare qualche pronostico da testimoni del festival.
Il cittadino illustre, la recensione
E’ stato il primo film in concorso per il Leone d’Oro alla 73^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia a ricevere un applauso unanime da parte della Sala Darsena. Infatti ha stregato proprio tutti Il cittadino illustre, la pellicola argentina firmata da Mariano Cohn e Gaston Duprat, che racconta il ritorno nella piccola cittadina di Salas da parte del suo cittadino più illustre, il premio Nobel per la Letteratura Daniel Mantovani.
E se qualcuno si chiedesse come sia stato possibile conquistare una critica che nell’ultima settimana non ha risparmiato nessuno, ebbene la risposta risiede nella semplicità.
La Corte, la recensione
Secondo film francese in concorso alla 72^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, L’hermine, che in Italia arriva con il titolo La Corte, piace al pubblico del Festival ed è una commedia piccola ma apprezzabile.
Xavier Racine è il Presidente di una Corte d’assise in toga di ermellino (l’hermine significa appunto “l’ermellino”). E’ un uomo insofferente, spesso di cattivo umore, piuttosto odiato in tribunale. Un giorno, si ritrova a dover giudicare le sorti di un uomo accusato dell’omicidio della sua bambina, che ha prima confessato e poi ritrattato. Il caso non è semplice, anche perché l’imputato si rifiuta di rispondere alle domande. Tra i giurati, c’è anche Birgit Lorensen-Coteret, un’affascinante e matura anestetista di origini danesi, che Xavier conobbe anni prima e amò praticamente in segreto. Non l’ha mai dimenticata e, quando se la ritrova di fronte, riprende un corteggiamento maldestro ma agguerrito.
Venezia 72. Per Amor Vostro
Nell’ultimo giorno di Concorso al Festival di Venezia, ecco arrivare l’ultimo film italiano, Per Amor Vostro di Giuseppe Gaudino, affermato documentarista napoletano alle prese con il suo secondo lungometraggio. Chi scrive, purtroppo, non ha visto il primo film di Gaudino ma dopo Per Amor Vostro si sente di affermare che forse sarebbe meglio per l’autore non girarne un altro. Grazie a questo film, intanto, Valeria Golino si è vista consegnare la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile, altro premio, giustamente, discusso di questa strana edizione del Festival.
Hungry Hearts, la recensione
Ad ascoltare il regista Saverio Costanzo, il suo nuovo film Hungry Hearts ha come punto focale la condanna dell’ideologia. E per ideologia si intende qualsiasi credenza che si trasforma in dogma e che può portare ad effetti collaterali nefasti. In Hungry Hearts questo accade a Mia, una giovane madre che si autoconvince della necessità di crescere il proprio bambino isolato dal mondo, in una campana di vetro che ne mantenga intatta la purezza.
La donna ha bandito qualsiasi contatto con l’esterno, così come è ammesso solo cibo sano e di provenienza vegetale, per di più coltivato nella piccola serra che la stessa Mia ha creato in terrazzo. Ma così facendo la bambina non cresce in forza, anzi, a sentire il dottore, non cresce proprio, è denutrita e rischia di morire. Tutto ciò allarma Jude, il giovane padre, che comincia una battaglia contro la discesa nell’ossessione e nella follia della moglie.
Hungry Hearts, tante curiosità sul film dalla conferenza stampa romana
Si è svolto oggi, 9 gennaio, l’incontro stampa a Roma relativo al nuovo film di Saverio Costanzo Hungry Hearts. Il dramma, interpretato da Alba Rohrwacher e Adam Driver e presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella quale entrambi gli interpreti sono stati premiati con la Coppa Volpi, arriverà nelle sale italiane il 15 gennaio distribuito da 01 Distribution.
Venezia 71. Tutti i vincitori
Si è svolta ieri sera, 6 settembre 2014, la cerimonia di premiazione della 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nella ghermita (e blindatissima) cornice della Sala Grande del Lido di Venezia, alle ore 19, è cominciato l’evento che ha visto assegnare i premi per la sezione ufficiale dei film in concorso e per le sezioni “collaterali”, tra cui l’ormai celebre Orizzonti.
Via Castellana Bandiera, la recensione
Palermo. La famiglia Calafiore, in automobile di ritorno dal mare, è quasi arrivata a casa, a via Castellana Bandiera, ma a pochi metri di distanza dall’abitazione vede spuntare da dietro l’angolo un’altra automobile, su cui ci sono due donne, Rosa e Clara, in fuga da una festa di nozze. Via Castellana Bandiera è stretta, non c’è segnaletica e le due macchine non riescono a passare, l’unica soluzione sarebbe che una delle due facesse retromarcia per far passare l’altra. Ma sia l’anziana Samira, che guida l’auto dei Calafiore, che Rosa, al volante della multipla, sono troppo testarde per darla vinta all’altra. Così per le due diventa una questione di principio oltre che una guerra personale alla resistenza fisica e psicologica che porta a una lunga giornata intrappolate in via Castellana Bandiera.