Archivio tag: isabelle huppert

La promessa – Il prezzo del potere, la recensione

Arriva al cinema dal 10 Marzo l’ultimo film con protagonista Isabelle Huppert, La promessa – Il prezzo del potere (Les promesses). Al centro della storia abbiamo Clémence, una sindaca devota alla propria cittadina del dipartimento di Parigi, ormai giunta al termine con il suo mandato. Ad averla affiancata in tutti questi anni c’è Yazid, magistralmente interpretato da Reda Kateb. Il film ruota attorno agli ultimi problemi che Clémence e Yazid devono affrontare prima che questa termini il mandato: ottenere dei fondi che portino alla riqualifica dei Bernardins, un quartiere popolare in cui lo stesso Yazid è cresciuto. Quando però viene proposto a Clémence un posto nel ministero, cresce in lei una certa ambizione che fino a quel giorno era rimasta celata, mettendo a dura prova il rapporto con Yazid e in generale la sua identità politica.

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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Greta, in blu-ray il nuovo thriller di Neil Jordan

A distanza di quasi quattro anni dalla presentazione al Toronto International Film Festival e a tre dalla distribuzione statunitense, arriva anche in Italia il nuovo atteso film di Neil Jordan, Greta, un thriller tesissimo che ha per protagoniste Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz. Dopo un annuncio per la distribuzione cinematografica, intralciato dal problema della pandemia, Koch Media ha portato Greta direttamente nelle nostre case rilasciandolo in home video, DVD e Blu-ray.

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La Padrina, la recensione

Ci sono film di denuncia, film che raccontano la malavita, film che narrano di traffici e di periferie violente. Poi ci sono film comici, film grotteschi, film thriller, gialli, romantici ecc. ecc. Poi c’è questo film La Padrina – Parigi ha una nuova regina di Jean-Paul Salomé, in sala dal 14 ottobre, che è tutti questi film insieme. Un raro esempio di equilibrismo che si destreggia tra tanti per raccontare una storia, in modo delicato ed incisivo. Ammettiamolo: il rischio di fare un gran pastrocchio amalgamando toni e generi diversi era alto, ma Salomé ne esce egregiamente. Non lasciatevi influenzare dalla locandina del film perché sembra presentare una commediola mediocre e farsesca, ma siamo ben lontani da questa definizione!

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Eva, la recensione

Quello di Benoit Jacquot, regista di Lintouchable, con Isabelle Huppert è un film che non splende né è sporco.

La trama di Eva è in parte già vista: lui non è nessuno, fa la fame lavorando come assistente a un anziano con il vezzo della scrittura. Quest’ultimo muore all’improvviso dopo aver scritto una pièce teatrale molto buona, che il ragazzo appena trentenne ruba e commercializza a suo nome. Da qui un gran successo, che gli cambia la vita sia professionale che personale: conosce, infatti, una donna figlia di un chirurgo che inizia a lavorare con lui, diventando presto la sua fidanzata. Tutto bene insomma, se non per il fatto che tutti si aspettano dal ragazzo una seconda opera, almeno all’altezza della prima. A chiudere il quadro, la conoscenza da parte del ragazzo di Eva (Isabelle Huppert), escort dal cuore di pietra e un marito in prigione.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Happy End, la recensione

Cinque anni dopo l’indimenticabile Amour, il settantacinquenne Michael Haneke torna alla regia con Happy End, ritratto paradossalmente preciso di una realtà drammatica e sfuggente.

Siamo a Calais, nel Nord della Francia: mentre i rifugiati vagano per le strade in attesa di attraversare l’Eurotunnel, la ricca famiglia Laurent vive cullandosi tra bugie, ambizioni e frustrazione.

Il capo famiglia (Jean-Louis Trintignant) ha fondato un’azienda che si trova in serie difficoltà a causa di un brutto incidente in un cantiere che ha ridotto in fin di vita un operaio immigrato. Al tempo stesso, l’arrivo in casa della piccola e inquietante Eve (Fantine Harduin), affidata al padre Thomas (Mathieu Kassovitz) dopo il ricovero in ospedale delle madre, complica le cose tra l’uomo e la sua nuova mogliettina…

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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TFF35. Barrage, la recensione

Prima opera in concorso al 35° Torino Film Festival, Barrage è un film completamente al femminile. A partire dalla mano di Laura Schroeder fino al confronto tra le tre generazioni di donne che la regista mette in scena.

Ma il rapporto tra le protagoniste del film è tutt’altro che felice e solidale. Ciascuna delle tre protagoniste infatti cerca di prevalere sull’altra, di disvelare coraggiosamente le proprie fragilità. Eppure ognuna di loro non fa che cercare di tenere in pugno l’altra utilizzando l’arma del ricatto morale. Ma quello che rende questo rapporto più complesso ed emblematico è il legame parentale da cui le tre sono unite.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Le cose che verranno, la recensione

“Prenderla con filosofia”, un modo di dire comune con il quale tendiamo a innalzare la figura del filosofo a detentore di verità che rendono la sua vita serena, anche di fronte alle disavventure e alle preoccupazioni. Ne Le cose che verranno (Orso d’Argento a Berlino 66 come Miglior Regia), la regista Mia Hansen-Love mostra che, davanti allo scorrere incessante degli eventi, ricostruire una vita non è mai semplice.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Elle, la recensione

C’era un tempo in cui andavano forte i “rape & revenge”, un particolare filone realistico dell’horror in cui una donna vittima di violenza sessuale si vendica in maniera dieci volte più cruenta dei suoi stupratori. Un filone inconsapevolmente iniziato da Bergman con La fontana della vergine, reso famoso da Craven con L’ultima casa a sinistra e fiorito tra gli anni ’70 e ’80, con sporadici recenti esempi che sono, per lo più, remake di vecchi classici. Ora, in maniera del tutto singolare, anche il mitico Paul Verhoeven tenta la strada del rape & revenge, ma lo fa in maniera del tutto slegata dalla tradizione con Elle, un oggetto filmico affascinante e allo stesso tempo fortemente imperfetto.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Segreti di famiglia, la recensione

Dopo aver ottenuto diversi riconoscimenti con i due lungometraggi Reprise e Oslo, 31. august, il regista norvegese Joachim Trier ha diretto Segreti di famiglia, il suo primo film in lingua inglese, avvalendosi di un cast di prim’ordine che comprende Isabelle Huppert, Jesse Eisenberg e Gabriel Byrne.

Isabelle (Isabelle Huppert) era una fotografa di guerra che, per ironia della sorte, ha trovato la morte in un incidente d’auto qualche tempo dopo aver lasciato il proprio lavoro. Tre anni dopo il tragico evento, il marito Gene (Gabriel Byrne) è impegnato a organizzare una mostra con le foto della moglie, cercando nel frattempo di tenere unito ciò che resta della propria famiglia, ovvero il figlio maggiore Jonah (Jesse Eisenberg), appena diventato padre, e Conrad (Devin Druid), adolescente introverso e solitario.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il condominio dei cuori infranti, la recensione

In uno squallido palazzo di una grigia banlieue si trova un ascensore rotto, attorno al quale si intrecciano le vite di alcuni condomini: Charly l’adolescente solitario trova una potenziale amica in Jeanne Meyer (Isabelle Huppert), attrice di nicchia da tempo in declino; la signora Hamida invece ospita uno stralunato astronauta (Michael Pitt) e gli prepara il miglior cous cous del mondo. E poi c’è Stemkowitz, che prende l’ascensore solo di notte per correre sul suo lucente destriero (una sedia a rotelle) dalla bella infermiera senza nome (Valeria Bruni Tedeschi). Riusciranno questi bizzarri compagni di viaggio a trovare un proprio posto nel mondo?

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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