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Gold e Io & Spotty: in DVD il survival-movie con Zac Efron e il dramma grottesco di Cosimo Gomez

Come più volte abbiamo sottolineato, al di là della bontà che può essere relativa ai singoli prodotti, ciò che stupisce maggiormente nel catalogo CG Entertainment è l’enorme varietà della sua offerta. Un marchio che si è sempre dimostrato pronto ad abbracciare prodotti diversissimi fra loro, sia in termini di genere che di entità produttiva, così da accontentare i gusti di una platea decisamente ampia e variegata. E così, ancora una volta, vi parliamo di due prodotti che non potevano essere più differenti fra loro. Due film accomunati solamente dal marchio CG Entertainment che, per l’occasione, si unisce con quello di Adler Entertainment. Vi parliamo di Gold, il survival-movie con Zac Efron, e di Io e Spotty, l’italianissimo  dramma grottesco diretto da Cosimo Gomez. Entrambi i titoli sono disponibile da poche settimane sul mercato home video in edizione DVD.

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Io e Spotty, la recensione

La cosiddetta “furry culture” o “furry fandom” non è una realtà nota ai più, eppure in tutto il mondo – con una estensione maggiormente capillare in Giappone e Nord America – si è diffusa da tempo una vera e propria passione per animali antropomorfi, preferibilmente ricoperti di pelliccia. C’è chi fa risalire questo trend ai primi anni ’70, quando uscì il Robin Hood della Disney con i suoi magnifici personaggi provenienti dal mondo animale, e chi sposta la lancetta in avanti verso la diffusione capillare anche in occidente dei manga, o chi, addirittura, porta tutto a un discorso socio/antropologico ben più primordiale, quasi preistorico. Fatto sta che la furry culture ha preso piede in maniera esponenziale, diventando uno stile di vita per molte persone che hanno deciso di indossare le pellicce dei loro personaggi e contaminando perfino il settore dell’erotismo fetish. Un utile preambolo per introdurre Io e Spotty, il nuovo lungometraggio di Cosimo Gomez, prodotto da Mompracem e interpretato dalla Michela De Rossi di I molti Santi del New Jersey e La terra dell’abbastanza e il Filippo Scotti di È stata la mano di Dio.

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I molti santi del New Jersey, la recensione

Se vi dicono che I molti santi del New Jersey è un film che si può guardare e di cui si può godere indipendentemente dall’aver visto o meno la serie I Soprano, di cui è prequel, non ci credete, non è vero. Se non avete mai visto la serie creata da David Chase evitate tranquillamente di guardare questo film e, magari, prendetelo in considerazione solo dopo aver recuperato gli 86 episodi, divisi in 6 stagioni, di una delle serie tv fondanti della moderna narrazione seriale televisiva.

Con un primo atto ambientato nel 1967, I molti santi del New Jersey racconta l’ascesa al potere di Dickie Moltisanti, criminale italoamericano che si fa strada nella malavita a Newark, New Jersey. Dickie ha un rapporto conflittuale con suo padre, appena tornato dall’Italia con una nuova moglie, molto più giovane di lui, di cui Dickie si invaghisce e cerca di tutelare dagli scatti d’ira del genitore.

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