Archivio tag: officine ubu

Un re allo sbando, la recensione

“È bello essere il re”, ripeteva un compiaciuto Mel Brooks nella macrosequenza finale dell’esilarante La Pazza Storia del Mondo. Come contraddirlo?
Eppure non è dello stesso avviso Re Nicolas III (Peter Van Den Begin), protagonista dell’atipico road movie Un re allo sbando, scritto e diretto da Peter Brosens e Jessica Woodworth e presentato in concorso nella sezione Orizzonti di Venezia 73.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +5 (da 5 voti)

Per mio figlio, la recensione

A distanza di poche settimane dall’uscita dell’ottimo La ragazza del treno, tratto dall’omonimo best-seller di Paula Hawkins, ecco arrivare nelle sale un altro thriller tratto da un libro di successo. Stiamo parlando di Per mio figlio del regista franco–svizzero Frédéric Mermoud, basato sul libro Moka (che è anche il titolo originale del film) di Tatiana de Rosnay. Un film tuttavia piuttosto deludente e molto al di sotto sia del buon potenziale a disposizione, sia del suo “simile” americano, che appare di gran lunga meglio costruito e più teso. Quello di Mermoud, infatti, è un thriller poco avvincente, noioso in tanti punti e soprattutto incapace di scegliere una strada precisa da far intraprendere al suo racconto.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Caffè, la recensione

Dire “globalizzazione” non è mai semplice: una parola lunga, dal suono complesso e dalle molte Z, mette paura anche quando dovrebbe dare sicurezza. Per tutti questi motivi, il regista Cristiano Bortone decide di sostituirla con un termine più semplice e immediato come Caffè, titolo del suo ultimo film presentato alle Giornate degli Autori al 73esimo Festival del Cinema di Venezia.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Torno da mia madre, la recensione

Nel 2014 il regista Eric Lavaine raccontava sui nostri schermi, con la commedia corale Barbecue, le sfumature scomode e paradossali dei rapporti d’amicizia. Due anni dopo, il cineasta d’oltralpe non rinuncia a indagare la complessità delle dinamiche interpersonali, ma sposta la propria sfera d’interesse direttamente nel centro nevralgico del nucleo familiare: il confronto madre/figlia.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +11 (da 11 voti)

Benvenuti… ma non troppo, la recensione

Il rigido inverno francese porta il governo a adottare originali misure di sicurezza per salvaguardare i senzatetto.
I cittadini che vivono in appartamenti con stanze libere, pertanto, dovranno ospitare persone disagiate e/o senza fissa dimora. Il provvedimento, naturalmente, non sarà privo di conseguenze. In particolare al civico 86 di Rue du Cherche Midi, dove abitano le famiglie protagoniste: i coniugi borghesi Dubreil (Karin Viard e Didier Bourdon) e i radical chic Bretzel (Valérie Bonneton e Michel Vuillermoz).
L’intrusione di perfetti estranei nelle loro dimore romperà vigorosamente i già precari equilibri domestici e condominiali, lasciando emergere contraddizioni e abiezioni a tutto spiano.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +8 (da 8 voti)

The Tribe: quando le parole non servono, la recensione

The Tribe, opera prima del regista ucraino dal nome impronunciabile Myroslav Slaboshpytskiy, è un dichiarato omaggio al cinema muto, un’operazione che rappresenta un’arma a doppio taglio, poiché può risultare tanto affascinante quanto facilmente riducibile a semplice convenzione.
Come affermava Chaplin, “il cinema è l’arte del silenzio” e questo ce lo ricorda ogni pellicola che tenti di ricreare la spettacolarità visiva delle origini del cinema. Perché, diciamocelo, oggi la settima arte si sente molto e si osserva molto poco; non si presta attenzione ai dettagli, ai gesti e ai colori finché non arriva la canonica esplosione di turno, che deve svegliare lo spettatore dal suo torpore. The Tribe vuole far osservare il pubblico, vuole ricreare uno spettatore pienamente attivo, che deve prestare attenzione senza mai distrarsi.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Le streghe son tornate, la recensione

Con la sana speranza di sbancare il lunario, un gruppo di disperati decide di rapinare una gioielleria nel cuore di Madrid. L’improbabile manipolo di delinquenti è capitanato da José, uno sciagurato padre divorziato che organizza la rapina proprio il giorno in cui deve badare a suo figlio Sergio. La rapina va male, qualcuno ci lascia le penne e qualcun altro viene arrestato. Con il figlio sulle spalle e il borsone pieno d’oro nella mano, riescono a farla franca solo José e il suo braccio destro Antonio. Saliti a bordo di un taxi, i rapinatori tentano la fuga verso il confine francese. Però dovranno prima attraversare le impenetrabili foreste dei Paesi Baschi, luoghi oscuri in cui, secondo antiche leggende, vivono gruppi di fattucchiere. Dopo una rapida sosta in una lercia locanda, i rapinatori in fuga trovano ospitalità in un grande casolare disperso nei boschi in cui vivono tre folli donne che, altro non sono, streghe affamate di carne umana e in prossimità di organizzare un importantissimo sabba.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Poster e trailer italiano di Le streghe son tornate, la commedia horror di Alex de la Iglesia

Le streghe son tornate (titolo originale Las brujas de Zugarramurdi – Witching and Bitching), il nuovo film del regista Álex de la Iglesia, ha finalmente una data di uscita italiana: 30 Aprile con Officine Ubu. La commedia horror, tra le più applaudite al Festival Internazionale del Film di Roma del 2013, è stata vincitrice di ben 8 Premi Goya, del Premio del Pubblico e dei Migliori effetti speciali al Fantasporto F.F. 2014 e presentato al Festival Internazionale del cinema di Toronto. Oggi possiamo mostrarvi il teaser trailer italiano e il poster italiano del film.

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Gemma Bovery, la recensione

Madame Bovary, celeberrimo romanzo di Flaubert, ha sempre alimentato una ricca fucina di idee, da cui in molti hanno tratto ispirazione e parallelismi (presenti persino in una puntata dei Soprano!). La volubile e capricciosa Emma Bovary è diventata, col tempo, un vero e proprio archetipo: se gli uomini hanno la crisi di mezza età, le donne hanno gli stessi tormenti di questa eroina… poco eroica. Anche nel nuovo film di Anne Fontaine si gioca con questo classico della letteratura francese, cui viene regalata una nuova veste, decisamente vivace ed intrigante.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +1 (da 1 voto)

Pazza Idea – Una Nuova Odissea Greca, la recensione

Pazza Idea – Una nuova Odissea greca, presentato al Festival di Cannes 2014 nella sezione Un Certain Regard, è il quarto lungometraggio del regista greco Panos H. Koutras. L’Odissea del titolo, allude al viaggio intrapreso da Dany e Odysseus, albanesi da parte di madre. Per ottenere la cittadinanza greca, i due fratelli partono alla ricerca del padre, che li ha abbandonati senza averli mai riconosciuti. Da Atene a Salonicco, affronteranno un percorso ricco di imprevisti e situazioni ai limiti del surreale.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)