Watcher, la recensione

Julia, con un passato come attrice, si trasferisce a Bucarest insieme al marito Francis, che ha accettato un’importante occasione lavorativa proprio nella capitale romena. Sola per gran parte della giornata e ancora inesperta con la lingua, Julia passa molto tempo nell’appartamento appena preso in affitto dove comincia a sospettare di essere costantemente osservata da una misteriosa figura che abita nel palazzo difronte. Quando Julia si accorge di essere anche seguita nei suoi rari momenti fuori casa e apprende che in città c’è un serial killer che decapita le sue vittime, inizia a impaurirsi ma i suoi sospetti sono puntualmente sminuiti sia da suo marito che dalla polizia. Julia sarà realmente in pericolo?

Una lunga, lunghissima tradizione cinematografica votata alla paranoia del singolo ci ha raccontato di piccoli o grandi sospetti nei confronti dei vicini di casa. Dal capostipite di tutto il filone La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock fino a più recenti esempi con Distubria di D.J. Caruso e La donna alla finestra di Joe Wright passando irrimediabilmente per i polanskiani Repulsion e L’inquilino del terzo piano, Omicidio a luci rosse di Brian De Palma e, non di meno, Ammazzavampiri di Tom Holland. Una sfilza di titoli celebri e meno celebri che tentano di svecchiare il concept hitchcockiano con piccole o grandi varianti. E arriviamo a Watcher, primo lungometraggio scritto e diretto dalla californiana Chloe Okuno dopo una gavetta con cortometraggi e l’episodio Storm Drain dell’horror episodico V/H/S/94.

Con una evidente voglia di rifarsi proprio ai prototipi di Hitchcock e Polanski, ma con una marcata propensione per l’eccesso orrorifico, Chloe Okuno porta a segno un thriller paranoico semplice, lineare e abbastanza coinvolgente. Però dannatamente semplice e lineare, appunto.

E qui, infatti, riscontriamo il maggiore limite di Watcher.

Fermo restando che la Okuno vuole essere classica e per nulla revisionista o pop, Watcher appare davvero tanto, troppo, simile a dozzine e dozzine di altri film che abbiamo visto in oltre mezzo secolo di cinema thriller. Questo non è essenzialmente un male, considerando che l’opera nel suo complesso ha una gran dignità per un’eccellente costruzione dell’atmosfera e almeno un paio di interpretazioni davvero notevoli, ma se dietro questo progetto ci fosse stata anche un’idea minimamente originale o capace di dribblare il fortissimo senso di déjà-vu, sicuramente staremmo parlando di un film infinitamente più incisivo.

Invece, da questo punto di vista, Watcher fa davvero il minimo sindacale e ci mette nei panni di una ragazza straniera che non riesce ad integrarsi, per di più in un contesto in cui agisce un assassino seriale, e va da se che i sospetti sono dietro ogni angolo. Senza sorprese o colpi di scena, il film della Okuno procede toccando le classiche tappe del paranoia-movie fino a un finale telefonato perché perfettamente come perseguito fin dai primi minuti dell’opera.

Come si diceva, l’atmosfera è gestita molto bene e la Bucarest raccontata in Watcher è lontanissima dal fastidioso effetto cartolina, descritta invece attraverso i suoi angoli bui, le strade anonime, i palazzi grigi e il clima autunnale in cui si muove una massa indistinta di individui che sembra quasi aliena in confronto alla protagonista e la sua silente ma costante richiesta di aiuto.

Ottima la performance di Maika Monroe, nota per i ruoli da protagonista negli horror It Follows e Villains – Malvagi, particolarmente credibile nei panni della donna in difficoltà, e molto efficace risulta anche Burn Gorman, già visto in Pacific Rim, Crimson Peak e nelle serie Halo, grazie alla sua inquietante fisicità che lo rende il villain (o presunto tale) perfetto.

Presentato con successo al Sundance Film Festival 2022, Watcher arriva nei cinema italiani il 7 settembre distribuito da Lucky Red in collaborazione con Universal Pictures.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Bella atmosfera.
  • Maika Monroe è una credibile protagonista
  • Somiglia a troppi altri film che avete già visto e non riserva neanche un colpo di scena.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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