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Indiana Jones e il Quadrante de Destino: l’ultima spericolata avventura dell’archeologo più amato dalla Settima Arte è disponibile in Blu-ray

Siamo ormai giunti alla fine dell’anno e per molti è tempo di bilanci. Che il 2023 sia stata un’annata ricca per la Settima Arte è una cosa un po’ sotto gli occhi di tutti. Ci sono state tantissime sorprese così come cocenti delusioni. Abbiamo avuto diversi film che sono stati in grado di riportare tantissima gente al cinema (sia tra i prodotti internazionali che tra quelli squisitamente italiani) così da dimostrare che il pubblico disposto ad andare in sala c’è ancora, va solamente stimolato nel modo corretto. E poi non sono mancati alcuni (grandissimi) ritorni, quei film che servono a ricordarci come ci sentivamo quando eravamo bambini, operazioni che mirano a parlare tanto ai fan quanto ai nostalgici di un determinato tipo di cinema. Tra questi, su tutti, c’è stato l’attesissimo ritorno di Indiana Jones, ovvero l’archeologo più amato della Storia del Cinema creato da George Lucas, ancora una volta interpretato dall’iconico Harrison Ford ma con un drastico cambio di regia che, dalle mani del Re Mida Steven Spielberg (qui rimasto solo nelle vesti di produttore), passa in quelle dell’esperto mestierante James Mangold.

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L’incontro con Harrison Ford, Mads Mikkelsen e Phoebe Waller-Bridge a Taormina per presentare Indiana Jones e il Quadrante del Destino

In occasione della 69ª edizione del Taormina Film Festival, Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen sono atterrati nell’amena cornice siciliana per presentare in anteprima italiana Indiana Jones e il Quadrante del Destino, che sarà proiettato al pubblico del Festival domani, 25 giugno. Oggi, però, i tre attori hanno incontrato la stampa per parlare dell’ultima avventura del più celebre archeologo del grande schermo.

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Indiana Jones e il Quadrante del Destino, recensione in anteprima

Dal 28 giugno al cinema ritorna Indiana Jones, l’archeologo creato da George Lucas, interpretato da Harrison Ford e diretto da Steven Spielberg. Una presentazione che la dice lunga su uno dei franchise cult degli anni Ottanta e su uno dei personaggi indimenticabili della cinematografia d’azione e d’avventura. Complice del grande successo anche una colonna sonora iconica, firmata dallo storico collaboratore di Spielberg, il premio Oscar John Williams.

Questa premessa è solo per spiegare quali sono le aspettative di chi si siede in sala per assistere al quinto capitolo delle avventure di Indy: dopo una trilogia di successo (Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta – 1981; Indiana Jones e il tempio maledetto – 1984; Indiana Jones e l’ultima crociata – 1989) e un quarto film (Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo – 2008), il meno riuscito forse, con qualche buono spunto, parecchi inseguimenti e un gradito ritorno, quello di Marion, la fidanzata storica di Indiana; senza dimenticare che il nostro archeologo ha ormai parecchi acciacchi, e ci si chiede se abbia ancora voglia di correre dietro a chi vuol trasformare l’arte in merce. Non solo aspettative, dunque, ma anche la speranza di una storia coinvolgente sulle tracce del misterioso e leggendario reperto di turno, capace di fornire tutte le risposte, con il professore di archeologia più avventuroso del grande schermo che la spunta sempre grazie a un mix di conoscenze, agilità e fortuna.

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Indiana Jones e il Quadrante del Destino: nuovo trailer dalla Star Wars Celebration di Londra

Nel corso della Star Wars Celebration londinese di quest’anno, Lucasfilm ha sorpreso gli spettatori con le star e i filmmaker di Indiana Jones e il Quadrante del Destino con il lancio del nuovo promettente trailer e la presentazione del nuovo poster internazionale.

All’evento erano presenti gli attori Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen, il regista e co-sceneggiatore James Mangold e la produttrice Kathleen Kennedy, con un messaggio della star Harrison Ford, e hanno svelato nuovi dettagli sull’attesissimo capitolo dell’iconico franchise.

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Indiana Jones e la Ruota del Destino: trailer italiano e teaser poster del quinto film

In occasione del CCXP22, ovvero Comic-Con Experience 2022 che si sta tenendo a San Paolo in Brasile, The Walt Disney Company ha tenuto un panel nel quale ha diffuso il primo trailer e il teaser poster di un attesissimo titolo: Indiana Jones e la Ruota del Destino.

Il quinto film della saga Lucasfilm di Indiana Jones, che arriva a quattordici anni di distanza da Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, è il primo a non essere diretto da Steven Spielberg che qui ha lasciato il testimone a James Mangold, regista di Logan e Le Mans 66 – La grande sfida.

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Il richiamo della foresta, la recensione

La memoria è stata ingiusta con Jack London, perché tra i grandi scrittori statunitensi che hanno vissuto a cavallo del IXX e il XX secolo è oggi tra i meno celebrati, eppure Zanna Bianca e Il richiamo della foresta sono tra i più grandi capolavori della letteratura avventurosa. Però, curiosamente a distanza di pochi mesi e senza l’ausilio di alcuna ricorrenza, le più celebri opere di London sono tornate alla ribalta grazie al medium cinema con Zanna Bianca di Alexandre Espigares, Martin Eden di Pietro Marcello e Il richiamo della foresta di Chris Sanders.

A sorpresa, è proprio il film di Chris Sanders, tra i primi a marchio 20th Century Studios, a colpire per la riuscita generale e la fedeltà allo spirito originario dell’opera. Noto per il suo contributo al cinema d’animazione con Lilo & Stitch (2002), Dragon Trainer (2010) e I Croods (2013), Sanders rimane nei territori del cinema per famiglie con l’utilizzo della tecnica mista che unisce il live-action con l’animazione in CGI per la realizzazione di tutti gli animai del film, a cominciare da Buck il cane protagonista de Il richiamo della foresta.

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Blade Runner 2049, la recensione

Il cinema di fantascienza postmoderno si fonda su quattro grandi film che hanno dettato le regole per una nuova concezione visiva e contenutistica del genere: 2001: Odissea nello spazio, Star Wars, Alien e Blade Runner. Un dato di fatto, né più, né meno.

Ora c’è da notare che tutti i film suddetti, oltre ad aver influenzato in maniera indelebile il modo di fare fantascienza e creato cloni più o meno spudorati, hanno dato vita a veri e propri franchise; chi in maniera più fortunata (Star Wars e Alien) chi perdendosi subito per strada anche per ovvie difficoltà d’approccio che il prototipo poneva (il film di Kubrick). Tutti tranne Blade Runner, però, che malgrado abbia proseguito la sua vita tra romanzi, fumetti e videogames, ha sempre evaso il cinema. Ma quella continuazione che i fan aspettavano da tanto tempo arriva finalmente proprio allo scoccare dei 35 anni, si intitola Blade Runner 2049 e porta la firma di uno dei più talentuosi registi emersi in questi ultimi anni, Denis Villeneuve.

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Paura del classismo: l’universo distopico al cinema

Se pensiamo alla letteratura novecentesca del genere, avverrà nell’immediato il collegamento tra 1984 di Orwell, da cui l’omonima pellicola diretta da Michael Radford, per onor del vero, proprio nel 1984, e un futuro distopico. La cieca fedeltà al romanzo scelta da Radford si dice abbia addirittura spinto il regista a girare parti del film nelle stesse giornate del libro, questo per far intendere quanto abbia cercato di rimanere vicino al libro a tutti noto.

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Adaline – L’eterna giovinezza, la recensione

Blake Lively torna a far parlare di sé a distanza di pochi mesi dalla nascita della prima figlia, che ha chiamato James perché – come ha dichiarato in un’intervista a Live – è un ‘nome di famiglia’ e le piaceva l’idea di darle un nome maschile.
La bella Blake, da oggi, è nelle sale cinematografiche con Adaline – L’eterna giovinezza, pellicola che la vede nei panni della protagonista Adaline Bowman, una donna senza età.

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I Mercenari 3, la recensione

Barney Ross, Lee Christmas e i loro colleghi, energumeni prezzolati pagati per distruggere ed uccidere ogni cosa si muova e respiri, sono pronti a tornare sulla piazza con I Mercenari 3 – The Expendables, terzo capitolo della divertente saga (auto)celebrativa fortemente voluta da Sylvester Stallone.

Iniziata nel 2010 sotto la regia dello stesso Stallone, la saga dei “sacrificabili”, Mercenari – come conosciuti in Italia – è nata per riportare in auge il grande e glorioso cinema d’azione testosteronico degli anni ’80, cercando di unire sotto un unico tetto diversi volti di quei film lì e affiancarli al meglio che il genere offre oggi. Vicino a Stallone stesso, Arnold Schwarzenegger, Dolph Lundgren e Bruce Willis, c’erano Jason Statham, Jet Li, Terry Crew e Randy Couture. Il film, costato relativamente poco, fu un successo mondiale ed è entrato di diritto nei cuori degli appassionati di cinema action. La storia si è ripetuta nel 2012 con I Mercenari 2, dove la formula “nostalgia” si è perfino incrementata con l’aggiunta del mattatore Jean Claude Van Damme, che offriva un ritratto di villain davvero riuscito, e dell’ormai leggendario e auto-ironico cammeo di Chuck Norris, andando così anche a superare lo spettacolo offerto nel prototipo. Quest’anno arriva l’atto terzo e Stallone, che rimane protagonista e sceneggiatore, affida la regia a Patrick Hughes (che presto rivedremo anche al timone del remake di The Raid) con due semplici raccomandazioni: portar dentro ancora più “icone” e superare i precedenti film in quanto a “casino”. Obiettivo è centrato in pieno: I Mercenari 3 spacca!

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