Archivio tag: matt damon
Air – La storia del grande salto, la recensione

Gli anni ’80 continuano a dominare nello iato nostalgico del cinema americano, ma se normalmente quel retrogusto eighties interessa revival di celebri franchise, coming of age adolescenziali o racconti di personalità storiche, c’è anche chi preferisce uscire da questa comfort zone e immergersi in una storia che mai e poi mai potremmo immaginare come “cinematografica”. Quel qualcuno è il buon Ben Affleck, regista e interprete di Air – La storia del grande salto, un biopic trasversale che è tanto il racconto di un’epoca quanto un singolare trattato di marketing.
Venezia78. The Last Duel, la recensione

Dopo l’esordio nel 1977 con I Duellanti, ecco che Ridley Scott presenta fuori concorso a Venezia The Last Duel, l’ultimo duello, un dramma medievale che tratta di onore, gloria e soprattutto della condizione femminile in una società profondamente patriarcale.
Il film riprende lo stile narrativo del classico di Akira Kurosawa Rashomon, mostrandoci gli stessi avvenimenti (realmente accaduti) da tre punti di vista diversi: quello di Sir Jean de Carrouges (Matt Damon), di Jaques Le Gris (Adam Driver) e infine di Lady Marguerite de Carrouges (Jodie Comer), moglie di Sir Jean.
The Last Duel: trailer italiano e poster dell’epic drama di Ridley Scott

Il lungometraggio targato 20th Century Studios The Last Duel è un’appassionante storia di tradimento e vendetta ambientata nella brutalità della Francia del XIV secolo. Diretto dal regista quattro volte candidato all’Academy Award, Ridley Scott (Sopravvissuto – The Martian, Black Hawk Down, Il Gladiatore, Thelma & Louise), il film arriverà il 14 ottobre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Oggi possiamo mostrarvi il trailer italiano e il teaser poster.
Contagion, la recensione

Beth Emhoff torna a Minneapolis dopo un viaggio d’affari a Hong Kong, ma gli strani sintomi che presenta e che lei attribuisce a un semplice jet lag sono invece il preludio alla contrazione di un virus che, dopo due giorni di sofferenze, la uccide. Questo è solo il primo caso di un contagio che pian piano si sviluppa su scala mondiale: nessuno conosce l’origine del virus ne un modo per combatterlo. Mitch, marito di Beth, dopo la morte improvvisa anche del figlio acquisito, si ritrova a lottare insieme alla figlia adolescente contro un mondo che sembra andare in pezzi. Cheever, il vicedirettore del Centro USA per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, cerca di tenere la situazione sotto controllo per far si che non si scateni il panico e nel frattempo la dottoressa Mears e la dottoressa Orantes si mobilitano per cercare l’origine e la cura al virus. Ma nel frattempo il blogger Alan Krumwiede si scaglia contro le alte sfere del potere sostenendo che i cittadini non sono informati su ciò che sta accadendo, gettando così in paranoia la popolazione.
Le Mans ’66 – La grande sfida, la recensione

Se ci fate caso, quando il cinema ha a che fare con le storie vere racconta con grande efficacia soprattutto le grandi vite di personaggi secondari, chi è stato nell’ombra, non è conosciuto ai più eppure ha compiuto imprese straordinarie, meritevoli di essere al centro di un film, appunto. A confermare questa paradossale regola non scritta arriva anche Le Mans ’66 – La grande sfida, l’ultimo film del talentuoso James Mangold che racconta la vita di Ken Miles e Carroll Shelby.
E chi sono? Direte voi se non siete appassionati di vecchia data di automobilismo…
Downsizing – Vivere alla grande, la recensione

La scienza fa passi da gigante, ogni giorno. Quello che ieri ci sembrava impossibile oggi è realtà.
E così accade anche nel mondo che Alexander Payne dipinge in Downsizing – Vivere alla grande, film d’apertura della 74^ Mostra del Cinema di Venezia.
In un futuro che potrebbe arrivare da un momento all’altro, un gruppo di scienziati norvegesi studia come risolvere il sovraffollamento del nostro pianeta: siamo troppi, e ben presto le risorse finiranno portando alla conseguente estinzione del genere umano. E un giorno la soluzione arriva, semplice quanto singolare. Viene scoperta una procedura attraverso la quale un essere umano può essere rimpicciolito a 12 centimetri o poco più.
Suburbicon, la recensione

C’è lo zampino di Joel ed Ethan Coen dietro Suburbicon e si vede tantissimo!
Il film che segna la sesta regia di George Clooney è infatti tratto da una vecchia sceneggiatura di quei due volponi dei fratelli Coen, che scrissero nel 1986, all’indomani dell’ottima accoglienza di Blood Simple, il loro primo film. In Suburbicon, infatti, ci sono un po’ tutte le caratteristiche che hanno imposto i registi di Crocevia della morte come schietti innovatori del genere crime, a cominciare dalla pesante contaminazione con la commedia che ha fatto il successo di Fargo.
The Great Wall, la recensione

Negli ultimi anni la Cina sta dimostrando al mondo intero di essere ancora una superpotenza con tutti i crismi del caso e quale mezzo migliore per arrivare alle grandi masse se non utilizzare la settima arte? Sempre più film statunitensi hanno una quota produttiva proveniente dal più vasto impero dell’Asia Orientale, ci sono questioni economiche ben precise dietro, ma mai fino ad ora si era visto un blockbuster di coproduzione cinoamericana come The Great Wall, un gigantesco affresco epico-fantasy che celebra la grandezza della Cina per l’organizzazione militare e l’etica nella visione unitaria globale.
The Zero Theorem: l’universo distopico di Terry Gilliam in Blu-Ray

Il poliedrico artista Terry Gilliam torna a trattare la fantascienza a quasi venti anni dal suo capolavoro L’esercito delle 12 scimmie e, dopo una genesi molto travagliata durata quattro anni, partorisce The Zero Theorem, una delirante poesia distopica che arriva in home video grazie alla fusione delle forze di Minerva Pictures, CG Entertainment e Mustang Entertainment.
Jason Bourne, la recensione

Dopo un’assenza di ben nove anni, Matt Damon torna a indossare i panni di Jason Bourne, il sicario professionista creato dallo scrittore Robert Ludlum. E come è accaduto per personaggi iconici come Rocky Balboa o John Rambo, anche Jason Bourne si guadagna un film che ha per titolo il suo nome. Semplice. Secco. Garanzia di riconoscibilità e di successo.
Ma in questa lunga assenza dagli schermi, giustificata da un capitolo realmente conclusivo – ovvero The Bourne Ultimatum: Il giorno dello Sciacallo – che dava un senso di chiusura a una ideale trilogia, il franchise lanciato al cinema da Doug Liman nel 2002 aveva avuto un quarto capitolo, The Bourne Legacy, un episodio spurio con protagonista l’agente Aaron Cross, interpretato da Jeremy Renner. Questo spin-off non è stato accolto benissimo da pubblico e critica, così, per riabilitare la saga, la Universal Pictures ha deciso di riportare in scena il personaggio principale, malgrado sia Matt Damon che il regista Paul Greengrass avevano manifestato disinteresse per un ulteriore progetto legato al brand.