Archivio tag: Valeria Golino

Te l’avevo detto: una noir comedy che non denuncia proprio un bel niente!

Vi siete mai domandati come sarebbe stato se, nell’ormai lontano 1999, Paul Thomas Anderson avesse deciso di ambientare Magnolia tra le vie di Roma? Ecco, sicuramente a Ginevra Elkann, scrivendo questo film in piena pandemia, questa domanda sarà venuta in mente più di una volta. Presentato prima a Toronto e successivamente alla Festa del Cinema di Roma, Te l’avevo detto è il secondo lungometraggio diretto dalla regista di casa Agnelli. Il film debutterà nei cinema italiani il 1° febbraio, dunque mi sembra il momento perfetto per portarvi il mio personale pensiero a riguardo.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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La vita bugiarda degli adulti, recensione della serie Netflix tratta dal romanzo di Elena Ferrante

Elena Ferrante è una scrittrice affermata in tutto il mondo. I suoi romanzi sono letti da milioni di persone e adattati per il grande schermo da registi importanti. Come non ricordare, infatti, Mario Martone che nel 1995 ha diretto L’amore molesto, tratto dal suo omonimo romanzo d’esordio, fino ad arrivare alla quadrilogia televisiva de L’amica geniale, la nota serie diretta da Saverio Costanzo, e La figlia oscura, il film che ha segnato l’esordio alla regia di Maggie Gyllenhaal, presentato in concorso alla 78ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Ora tocca a La vita bugiarda degli adulti, l’ultimo romanzo della scrittrice partenopea, che è diventato una miniserie in sei episodi diretta da Edoardo De Angelis (Perez, Indivisibili, Il vizio della speranza), disponibile sul catalogo Netflix dal 4 gennaio.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Tutto il mio folle amore, la recensione

Gabriele Salvatores è passato da un Ragazzo Invisibile ad un altro ragazzo, questa volta decisamente esuberante. Vincent (Giulio Pranno) ha sedici anni ed è affetto da una forma di autismo. Vive con la madre (Valeria Golino) e col marito di lei (Diego Abatantuono). Non ha mai conosciuto suo padre naturale, ovvero Willy (Claudio Santamaria), un cantante spiantato che sbarca il lunario cantando alle feste private le canzoni di Domenico Modugno.

Improvvisamente Willy sente il bisogno di conoscere quel figlio che ha sempre voluto evitare e ne scopre la relativa patologia. Vincent viene elettrizzato da quell’incontro che gli sconvolge la consueta routine e scappa dalla famiglia per seguire il vero papá accompagnandolo in un paio di concerti tra la Slovenia e la Croazia.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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5 è il numero perfetto, la recensione

A chi piace il noir? A Igort, a quanto pare, e neanche poco!

L’esordio alla regia del fumettista, impegnato nell’adattamento della sua omonima graphic novel 5 è il numero perfetto, prende le forme di una bomboniera hard boiled: manierata, turpe, fulgida nel nitore della sua foschia.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Euforia, la recensione

La piacevole opera seconda di Valeria Golino – a cinque anni dall’esordio con Miele – approda nelle sale italiane dopo il debutto al Festival di Cannes in Un certain regard.
In Euforia le interpretazioni, ottime, sono l’imponente postergale su cui si adagia un plot in effetti piuttosto esile; l’orrore della morte, dal canto suo, diviene il pretesto per raccontare la folle fragilità della natura umana e la propensione di quest’ultima all’inganno.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Arriva in DVD La vita possibile, il nuovo film di Ivano De Matteo

Quinto lungometraggio per il regista romano Ivano De Matteo che, dopo La bella gente, Gli equilibristi e I nostri ragazzi, torna a parlarci di una famiglia italiana contemporanea o, per meglio dire, delle disfunzioni sociali insite proprio all’interno dell’istituzione familiare. Partendo da una coppia che “scoppia”, De Matteo ci racconta l’ardua lotta di una donna di mezza età che, assieme a suo figlio, cerca di ricominciare una nuova vita all’interno di una società allo sbando e preda di una burocrazia anomala, piena di falle e contraddizioni.

Grazie a Teodora Film e ai canali distributivi di CG Entertainment, arriva sul mercato dell’home video La vita possibile.

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La vita possibile, la recensione

Anna è una donna di mezza età e con un bambino di tredici anni, Valerio. Soprattutto, però, Anna è una moglie che da troppi anni subisce le violenze – verbali e fisiche – di un marito sempre più aggressivo. Un giorno, dopo l’ennesima violenza, Anna decide di scappare da Roma insieme a suo figlio per raggiungere Torino e trasferirsi provvisoriamente a casa di Carla, una cara amica nonché attrice teatrale squattrinata. Pur se tra mille ostacoli, Anna decide di dare un taglio al passato per ricominciare nella nuova città. Le difficoltà più grandi, però, spettano a Valerio che fatica a superare la lontananza dal padre e dagli amici romani. Una nuova vita è possibile per Anna, ma per Valerio?

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 72. Per Amor Vostro

Nell’ultimo giorno di Concorso al Festival di Venezia, ecco arrivare l’ultimo film italiano, Per Amor Vostro di Giuseppe Gaudino, affermato documentarista napoletano alle prese con il suo secondo lungometraggio. Chi scrive, purtroppo, non ha visto il primo film di Gaudino ma dopo Per Amor Vostro si sente di affermare che forse sarebbe meglio per l’autore non girarne un altro. Grazie a questo film, intanto, Valeria Golino si è vista consegnare la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile, altro premio, giustamente, discusso di questa strana edizione del Festival. 

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Il nome del figlio, la recensione

È una giornata come tante e cinque persone, due coppie più un amico di vecchia data, hanno deciso di incontrarsi per cena e trascorrere una serata tranquilla in compagnia. Tra di loro c’è Paolo, un agente immobiliare estroverso e fin troppo burlone, e sua moglie Simona, incinta e da poco divenuta autrice di un best-seller un po’ piccante. La seconda coppia è composta da Betta, insegnante con due bambini, e da suo marito Sandro, scrittore e professore universitario precario. A completare il quadretto c’è Claudio, amico d’infanzia ed eccentrico musicista. Le premesse per trascorrere una serata allegra e spensierata ci sono tutte, peccato che la situazione è destinata a precipitare nel momento in cui Paolo annuncia ai suoi amici che è stato scelto il nome per suo figlio: Benito.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il ragazzo invisibile, la recensione

Il mondo dei supereroi cinematografici, si sa, è peculiarità delle majors americane e poco conta se in passato l’Italia ha partorito prodotti super-weird come Flashman (1967) o Superargo contro Diabolikus (1967) – o più recentemente lo strampalato indie La banda dei supereroi, che nessuno ha visto! – tanto si sa: i film con gli effetti speciali si fanno in America! In barba a questo pensar comune (soprattutto dei produttori), arriva il kolossal nazionalpopolare Il ragazzo invisibile, che porta la firma di uno dei più grandi registi italiani viventi: Gabriele Salvatores.

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