In a Violent Nature: in Blu-ray lo slasher che ribalta la prospettiva del filone

Più o meno negli ultimi dieci anni, in modo abbastanza silenzioso e con movimenti che partono inesorabilmente dal basso (da intendere come cinema indipendente), il genere horror ha iniziato ad abbracciare un timido cambiamento e forse si sta preparando ad andare incontro ad una nuova – e quindi ciclica – ondata di boogeyman. Dracula, l’Uomo Lupo, il mostro di Frankenstein e la Mummia tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 sono andati in pensione per lasciare l’eredità del genere in mano a nuovi mostri (che ormai possiamo definire classici) come Leatherface, Michael Myers, Freddy Krueger e Jason Voorhees. Dopo aver dominato il banco per interi decenni con le rispettive saghe, e dopo un ultimo vero momento di gloria arrivato nei primi anni duemila attraverso prequel e remake di quei film ormai leggendari, adesso si stanno affacciando sulla scena nuove maschere horror determinate a forgiare una nuova generazione di spettatori e che da quei personaggi iconici nati a cavallo tra i ‘70 e gli ‘80 traggono inevitabilmente linfa vitale. Se Art il Clown della trilogia Terrifier (prossimo a diventare una quadrilogia) è ormai una certezza, il mostruoso Johnny di In a Violent Nature potrebbe diventare il degno erede di Jason Voorhees.

Presentato nel 2024 al Sundance Film Festival e dopo aver suscitato un discreto clamore tra pubblico e critica, il film diretto da Chris Nash arriva finalmente anche in Italia – direttamente in home video e in alta definizione Blu-ray – grazie a Blue Swan Entertainment e ai canali distributivi Eagle Pictures

Di cosa parla In a Violent Nature.

Una preziosa catenina d’oro viene innocentemente rubata da un altarino funebre nel bel mezzo del bosco. Questa mossa provoca il risveglio di Johnny, uno zombie dalla stazza imponente che già anni prima aveva seminato il panico tra i campeggiatori all’interno di quello stesso bosco. Johnny è animato da un istintivo e irrefrenabile senso di rabbia e distruzione e solo tornando in possesso di quella catenina d’oro può trovare di nuovo la pace. Con l’obiettivo di riappropriarsi di ciò che gli è stato rubato, Johnny è pronto ad uccidere selvaggiamente chiunque capiti lungo il suo percorso e in questo caso a farne le spese è un gruppetto di amici giunti in quella località per trascorrere una distesa vacanza nella natura…selvaggia.

Un giudizio critico.

Non è semplice parlare di In a Violent Nature, esordio nel lungometraggio per Chris Nash dopo aver preso parte all’antologico The ABCs of Death 2 (2014) dirigendo il segmento Z is for Zygote.

Realizzato tra mille difficoltà produttive, molte di queste scaturite dalle ostilità naturali dettate dalla location che ha costretto persino la troupe ad una violenta battuta d’arresto per via di alluvioni che hanno reso impossibile lo spostamento nei boschi, In a Violent Nature è qualcosa che va decisamente oltre la sua natura di film. E pertanto merita un discorso molto più attento che non può trovare esaurimento nel solo gusto personale. 

Partiamo con il dire che In a Violent Nature non è e non potrà mai essere un film adatto a tutti. E non perché pretende chissà quale predisposizione spettatoriale ma perché il film di Nash si pone, sin dalla prima scena, come un intelligente esperimento cinematografico fortemente radicato all’interno dello slasher movie. Se perciò non si conosce in modo approfondito questo filone (lo slasher, appunto!) così come tutte le sue regole, diventa quasi impossibile poter comprendere le estreme scelte registiche adottate da Chris Nash. Se non si conosce a menadito il filone, infatti, In a Violent Nature potrebbe dare l’idea di un film estremamente autocompiaciuto, scombinato e privo di senso, inutilmente tirato per le lunghe e senza un minimo di pathos durante la gestione degli omicidi. Mai come in questo caso, dunque, diventa necessaria la contestualizzazione dell’opera perché il film di Nash è molto più sperimentale e intellettuale di quanto si possa immaginare di primo acchito. 

Per certi versi, portando all’estremo il discorso, In a Violent Nature è come se fosse una parodia dello slasher (ma dannatamente seria!) che per andare a segno necessita della profonda conoscenza di ciò che si sta parodizzando. 

Un po’ come Terrifier che è divento una riflessione ludica sul genere horror, attraverso la meticolosa e maniacale attenzione riservata solo e soltanto all’aspetto più squisitamente pornografico della violenza, In a Violent Nature diventa una riflessione molto consapevole su quelli che sono i codici dello slasher-movie traslati però nell’epoca del cinema art-house.

Il gioco che ci viene proposto da Chris Nash è quello di immaginare un classico esempio di slasher-movie (come fosse un capitolo a caso della saga di Venerdì 13 compreso tra il 2 e il 7) ma in cui il punto di vista è diametralmente opposto e i protagonisti non sono i campeggiatori/vittime bensì il mostro/carnefice. E quindi sarebbe come rispondere alla lecita domanda: cosa fa Jason Voorhees quando non sta inseguendo la vittima di turno? 

In a Violent Nature ci propone un pedinamento maniacale del mostro facendoci vedere i suoi infiniti spostamenti nel bosco, le sue lunghe spiate tra gli alberi, mostrandoci dove si rifornisce di armi e come fa sparire i cadaveri una volta compiuti gli omicidi. 

Allo spettatore è dato conoscere solamente la sua storyline e dunque la sua missione (tornare in possesso della catenina che lo ha risvegliato), tutto il resto è tenuto intelligentemente fuori campo. Chris Nash lavora in modo molto sottile sullo script, inserendo anche una dinamica narrativa che coinvolge i campeggiatori: ogni volta che Johnny – il mostro di questa storia – intercetta il gruppo di ragazzi, noi spettatori intuiamo che c’è una storia madre che si sta sviluppando in parallelo a quella che noi stiamo guardando, quindi con i ragazzi che stanno facendo scoperte, traendo conclusioni, incontrando personaggi secondari chiave che sanno molto circa la storia dell’inarrestabile killer. Semplicemente tutto questo è affidato ad una storyline che Nash decide di non mostrare perché, appunto, il protagonista di questa storia è il mostro e non i poveri campeggiatori.

Rifugiandosi in un’estetica molto elegante e raffinata figlia del moderno cinema d’autore e dello stile art-house (il film si immerge in pieno in questa provocazione, tanto da adottare anch’esso il formato 4:3), In a Violent Nature restituisce allo spettatore anche una serie di omicidi assolutamente fantasiosi e destinati a rimanere nella memoria per moltissimo tempo, anche grazie a sequenze orchestrate magistralmente per la necessità di non poter contare sulla componente ansiogena o della paura visto che, ancora una volta, il nostro punto di vista è sempre quello del killer e mai della vittima.

Grazie alla corposa attenzione ottenuta con questa sua opera prima, Chris Nash è già al lavoro su In a Violent Nature 2. Siamo molto curiosi di scoprire come questo stile e questo approccio registico estremamente rigoroso e coraggioso possano essere mantenuti – e possano evolvere – anche nel secondo capitolo. 

La fiducia, per il momento, è massima!

L’edizione Blu-ray di In a Violent Nature.

Probabilmente avrebbe meritato un’uscita in sala (come accaduto per l’altrettanto valido When Evil Lurks sempre edito in Italia dalla medesima label), così non è stato, ma fortunatamente Blue Swan Entertainment riserva un occhio di riguardo al film e così decide di portare in home video In a Violent Nature sia in edizione ad alta definizione Blu-ray disc che in edizione semplice DVD. A queste due soluzioni d’acquisto, inoltre, se ne aggiunge una terza da collezione (disponibile solo sul portale d’acquisto Eagle Pictures Film&More) in Limited Steelbook Edition. 

Noi vi parliamo dell’edizione classica ad alta definizione Blu-ray che, proprio come accaduto anche con il bel film di Demián Rugna, si presenta in una veste molto elegante che prevede una doppia cover cartonata con stampa in rilievo, un mini-booklet interno di approfondimento e 2 cards da collezione. Insomma, un pacchetto davvero niente male che riesce a restituire il giusto prestigio all’opera. 

Tecnicamente il blu-ray è valido e offre un quadro video molto limpido, dall’immagine morbida e ben contrastata, unito ad una traccia audio squillante e immersiva in 5.1 DTS HD Master Audio sia per la versione originale che per quella adattata al mercato italiano.

I contenuti speciali sono molto interessanti e inaspettatamente abbondanti. Tra questi, infatti, troviamo il trailer originale del film, una featurette di 4 minuti interamente dedicata alla realizzazione dell’effetto speciale sulla ragazza che fa yoga (Yoga Kill) e un backstage di 13 minuti. Ma la vera ciliegina sulla torta è rappresentata dalla featurette Making of Dead in the Water, ovvero un making of/documentario di 71 minuti che racconta di quel primo e fallimentare blocco di riprese in cui la produzione ha dovuto dichiarare la battuta d’arresto per via delle alluvioni che hanno reso impossibili le riprese del film.

Dunque l’edizione Blu-ray di In a Violent Nature è un pezzo che non può mancare nella cineteca personale di qualsiasi vero appassionato di cinema slasher!

Giuliano Giacomelli

IN A VIOLENT NATURE di Chris Nash

Label: Blue Swan Entertainment, Eagle Pictures

Formato: Edizione da collezione Blu-ray + Booklet + Cards (disponibile anche in DVD e Limited Steelbook)

Video: 1.33:1

Audio: Originale DTS-HD Master Audio 5.1, Italiano DTS-HD Master Audio 5.1

Sottotitoli: italiano

Extra: Trailer originale, Yoga Kill, Behind the Scene, Making of the Dead in the Water

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3 Responses to In a Violent Nature: in Blu-ray lo slasher che ribalta la prospettiva del filone

  1. Fabio ha detto:

    Johnny è figo (lo è di più senza maschera, perché ahimè la maschera che indossa è brutta forte) gli omicidi, uno in particolare sono belli e l’idea in sé di girare il film in questo modo è interessante, ma mi chiedo veramente cosa faranno col 2, perché rifarlo uguale al primo sarebbe una cosa abbastanza inutile, girarlo in modo classico sarebbe come copiare uno dei tanti Slasher in circolazione….boh vedremo che escogiterà Nash.

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    • DarksideCinema ha detto:

      Secondo me il 2 avrà una doppia prospettiva: Johnny e una vittima. Magari proprio la ragazza che sopravvive nel primo.

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      • Fabio ha detto:

        Si così in effetti potrebbe essere una bella trovata ;⁠-⁠)

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