Dustin Hoffman e Toni Servillo: L’uomo del labirinto arriva in DVD
Con 3,7 milioni di euro incassati in Italia e vendite un po’ in tutto il mondo, La ragazza nella nebbia si era contraddistinto come una delle sorprese del panorama cinematografico italiano del 2017, a maggior ragione se pensiamo che si trattava di un’opera prima e abbracciava un genere come il giallo/thriller che ormai in Italia è diventato appannaggio di tanta (pessima) fiction, latitando il grande schermo da anni. Proprio quell’ottimo risultato ha fatto sì che venisse immediatamente messa in piedi la produzione di un altro film scritto e diretto da Donato Carrisi e basato su un suo romanzo. Passato in sala sul finire dello scorso ottobre, L’uomo del labirinto arriva adesso in DVD con Warner Bros e Medusa.
Uscito nelle librerie proprio mentre approdava nei cinema La ragazza nella nebbia, il romanzo L’uomo del labirinto riprendeva un personaggio che Carrisi aveva già utilizzato in altri sui romanzi, facendone qui quasi un “macguffin”, cosa che ovviamente si perde nell’omonimo film che invece potrebbe essere vissuto quasi come un “capitolo zero” di una possibile saga cinematografica. Ma se con La ragazza nella nebbia avevamo assistito a un ottimo esempio di cinema thriller con colpi di scena ben architettati e una tensione costante, L’uomo del labirinto arranca nel tentativo di tenere le fila di una storia troppo grossa e troppo complessa per essere svolta con efficacia in poco più di due ore di film, con il risultato che la densa narrazione perde pezzi durante lo svolgimento e la suspense decresce col passare dei minuti.
A distanza di 15 anni dalla sua scomparsa, Samantha Andretti (Valentina Bellé) viene ritrovata in un bosco, disidratata, denutrita e in stato confusionale, sotto l’effetto di una droga allucinogena. Mentre il Dottor Green (Dustin Hoffman) cerca di ricostruire cosa è accaduto alla ragazza in tutti questi anni, il detective privato Bruno Genko (Toni Servillo), che quindici anni prima era stato ingaggiato per ritrovarla, riapre il caso cercando di chiudere con un successo la sua carriera e la sua vita, visto che un’infezione al cuore lo sta lentamente consumando.
L’uomo del labirinto condensa almeno due film in uno: da una parte abbiamo una articolatissima detective story che strizza l’occhio palesemente al True Detective di Nic Pizzolatto; dall’altra un claustrofobico interrogatorio tutto giocato sul piano psicologico, con uno psichiatra intento a dare una forma ai ricordi confusi di una giovane vittima di rapimento. Due storyline che prese singolarmente sono assolutamente vincenti, soprattutto l’indagine di Genko affidata a un Toni Servillo meravigliosamente in parte, capace di coinvolgere e trasportare lo spettatore.
Il problema sussiste nel momento in cui dobbiamo far confluire queste due anime della storia, un obiettivo comune che è tale solo nel finale ma con la sensazione che ci sia più di un buco di sceneggiatura nell’incastrare due piani narrativi ben distinti. Questo dato fa emergere l’origine letteraria del materiale, si nota che c’è molta, troppa carne al fuoco che su un romanzo può essere gestita con successo ma se trasposta al cinema diventa oggetto di compromessi e scelte.
Un altro k.o. del film è la prevedibilità del racconto. Nonostante il fitto intrigo di eventi, per una mente allenata è davvero semplicissimo decifrare gli indizi e arrivare al colpo di scena finale con un larghissimo anticipo e questo accade proprio per quelle scelte di adattamento che tendono anche a semplificare l’andamento giallo del racconto.
L’uomo del labirinto ha tanti pregi perché dietro c’è un lavoro enorme e anche inedito per un prodotto italiano “di genere”, ma allo stesso tempo è schiavo della sua origine letteraria, di un adattamento forse svolto di fretta o forse figlio di un processo che ha stentato a “stravolgere” il materiale d’origine per farlo vivere adeguatamente sul grande schermo.
Warner Bros e Medusa distribuiscono L’uomo del labirinto in home video ma, ancora una volta, si persevera in quella tradizione che vede il cinema italiano editato solamente in edizione DVD. Mai come in questo caso il problema diventa tangibile visto e considerato che L’uomo del labirinto è un film che punta molto, moltissimo sulla messa in scena e sugli effetti visivi digitali e dunque privarlo dell’alta definizione fa perdere buona parte del fascino al prodotto finale.
Chiariamoci, non che quello de L’uomo del labirinto sia un cattivo DVD, tutt’altro, ma per quanto buono e curato (tecnicamente parlando) possa essere il prodotto a marchio Warner e Medusa, sono proprio le potenzialità del supporto che non rendono giustizia al film di Carrisi.
Il quadro video restituisce dunque un’immagine nella norma di un qualunque buon digital veratile disc mentre il reparto audio, di buon livello, offre un ascolto in Italiano 5.1 Dolby Digital ed una traccia internazionale (un mix di italiano e inglese) sempre in 5.1 Dolby Digital.
Si poteva fare qualche cosa di più per ciò che riguarda i contenuti extra. Tra questi, infatti, solamente un backstage di 12 minuti (all’interno del quale è comunque contenuta anche un’intervista al regista).
Roberto e Giuliano Giacomelli
L’UOMO DEL LABIRINTO di Donato Carrisi
Label: Warner Bros Entertainment e Medusa
Formato: DVD
Video: 2.35:1 (16/9)
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1, Internazionale Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese
Extra: Backstage
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