Submergence, la recensione

La storia dei due amanti separati dalle circostanze protagonisti di Submergence è un bel polpettone di dramma e speranza che abbraccia una moltitudine di generi (romantico? thriller di spionaggio?) e che affronta non poche tematiche (crisi geologica, scoperta delle oceaniche profondità, Jihad) ma che purtroppo fatica a trovare una sua reale identità.

Danielle (Alicia Vikander) è una bio-matematica e studia le profondità dell’oceano ancora inesplorate; in un idilliaco albergo in cui soggiorna, incontra James (James McAvoy), una spia scozzese. Nell’arco di qualche giorno e a seguito di una serie di scambi di battute discutibili, scocca la scintilla e tra un camminata in spiaggia e una partita a  Shangai i due si innamorano profondamente soffrendo terribilmente al momento della separazione.

James è in partenza per una missione in Somalia e Danielle è in procinto a prendere parte ad un’immersione che esplorerà le profondità dell’oceano alla scoperta di nuove forme di vita.

Dopo la separazione, James viene meno alla promessa di continuare a tenersi in contatto, finendo vittima di un rapimento da parte di un gruppo di jihadisti e lasciando nella sconforto e nell’abbandono la povera Danielle.

submergence

Per il suo ventitreesimo lungometraggio, il regista tedesco Wim Wenders decide di trasporre su pellicola l’omonimo romanzo dello scrittore  inglese J.M. Ledgar inciampando però abbastanza bruscamente e consegnandoci una pellicola modesta e narrativamente confusionaria.

La costruzione della relazione che nasce tra i due protagonisti è alla base del film ma, nonostante il notevole minutaggio che gli viene dedicato, questa relazione è debole e poco credibile. Ci si aspetta che il pubblico creda ad un amore così profondo divampato nell’arco di qualche giorno, ma nonostante la notevole prova attoriale dei due protagonisti, il povero James che si fa’ forza durante la prigionia vedendo il volto di Danielle tra i raggi del sole lascia sicuramente qualche dubbio a chi segue la vicenda non avendo mai dato reale carattere ai sentimenti che nascono tra i due protagonisti.

submergence

La narrazione è abbastanza discontinua, il montaggio alternato con cui si decide di raccontare la storia non è forse la scelta più azzeccata e rimane probabilmente la maggior pecca del film.

Le problematiche vicissitudini dei due si alternano cronologicamente agli idilliaci giorni che trascorrevano insieme dibattendo dell’attuale situazione mondiale e di quali dovrebbero essere le priorità a cui l’uomo dovrebbe dare maggior rilevanza.

È uno contrasto di opinioni interessante che però viene solamente snocciolato lasciando spazio a struggenti carezze all’interno di un vuoto bar.

submergence

Le incerte vicissitudini di James coinvolgono maggiormente lasciando però l’attenzione dello spettatore sopita a causa, appunto, dell’alternanza con i momenti che ritraggono una disperata  Danielle in attesa di un messaggio di risposta, sempre più distante e disinteressata da quelle che sono state le ricerche della sua intera carriera.

È proprio questo modus operandi il maggior punto critico della pellicola che non riesce mai a coinvolgere fino in fondo, rovinando il pathos e creando una sensazione di leggero fastidio verso una storia d’amore vuota, priva di umanità e abbastanza insignificante.

Svogliate nella messa in scena e completamente in penombra nell’ecosistema della pellicola, le scene che vedono protagonista la giovane ragazza subiscono verso le battute finali un inaspettato scossone offrendoci un colpo di scena che ribalta notevolmente la situazione ma che si risolve però in un surreale nulla di fatto.

submergence

Il comparto tecnico è apprezzabile. Una regia solida coadiuvata da una fotografia notevole (figlia delle sapienti mani di Benoît Debie, meritevole di menzione per il suo lavoro in Spring Breakers) rende degno tributo agli spettacolari panorami della costa normanna rendendo Submergence una pittoresca cartolina per turisti.

Splendida all’apparenza, ma passiva nei contenuti.

Andy Pompeo

PRO CONTRO
  • Ambientazioni e fotografia.
  • James McAvoy è sempre un piacere!
  • Terribile discontinuità narrativa.
  • La relazione tra i due (fulcro della pellicola) lascia molto a desiderare.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Submergence, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.