Archivio tag: 01 distribution

Si muore tutti democristiani, la recensione

Vivere nelle società contemporanea vuol dire sempre di più vedere.

Ogni narrazione significativa possiede una dimensione visiva per esistere nella cultura attuale, nel solco di un cambiamento diventato tangibile con l’avvento di YouTube nel 2005 e la formazione di un nuovo soggetto sociale, il prosumer. Dal caricamento di Me at the zoo sulla celebre piattaforma, il fiume dei contenuti visibili per e realizzati soprattutto dall’utente non ha mai smesso di essere in piena, considerato anche i molteplici affluenti apparsi nel corso degli anni, mantenendo un ritmo forsennato, indicando e istituendo nuovi regimi narrativi ormai entrati nell’immaginario collettivo.

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The Post: abbiamo incontrato Steven Spielberg, Tom Hanks e Meryl Streep

In occasione dell’uscita di The Post, che sarà nei cinema italiani dal 1° febbraio grazie a 01 Distribution, gli attori protagonisti Tom Hanks e Meryl Streep e il regista Steven Spielberg sono giunti in Italia per promuovere il film, per l’esattezza a Milano. Di seguito un resoconto dell’incontro stampa sul film che racconta l’incredibile storia che sta dietro la pubblicazione di alcuni documenti top secret sulle pagine del Washington Post nel 1971.

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Lasciati andare, la recensione

Il dottor Elia Venezia (Toni Servillo) è uno psicoterapeuta annoiato e consapevolmente imprigionato nel proprio limbo emotivo. Lui e sua moglie Giovanna (Carla Signoris) sono separati, eppure continuano ad abitare l’uno vicino all’altra, scambiandosi ripicche, conforto e condividendo momenti quotidiani. Questa stasi autoimposta verrà scossa quando, in seguito a un malore, Elia s’iscriverà in palestra e incontrerà la vivace personal trainer Claudia (Verónica Echegui), determinata a restituirgli l’entusiasmo per la vita.

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Questione di karma, la recensione

Sembra una fatalità, un beffardo gioco di un destino capriccioso e giocherellone. Proprio nelle settimane in cui il cantante Francesco Gabbani spopola con la sua hit Occidentali’s Karma, vincitore dell’ultimo Sanremo e autentico tormentone del momento, nelle sale approda una commedia simile sia nel titolo che nelle tematica. Stiamo parlando di Questione di Karma, nuova commedia di Edoardo Falcone, già regista del più che positivo Se Dio vuole, e con protagonista un’insolita coppia comica composta da Fabio De Luigi ed Elio Germano, affiancata, tra gli altri da Daniela Virgilio, Massimo De Lorenzo e Isabella Ragonese.

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Beata ignoranza, la recensione

Ernesto (Marco Giallini) e Filippo (Alessandro Gassmann) sono un po’ ai due poli dello spettro. Amici d’infanzia che si ritrovano, dopo 25 anni di separazione benvoluta da entrambi causata da contrasti di natura sentimentale (Carolina Crescentini), ad insegnare nello stesso liceo di Roma

Ernesto: demodé, amante del cartaceo, un po’ snob, facile all’ira, dotato di indiscutibili capacità declamatorie; Ugo Foscolo il suo cavallo di battaglia. E, più di ogni altra cosa, patologicamente refrattario alla benché minima possibilità offerta dall’era digitale.

Filippo è l’esatto opposto: superficiale, caciarone, una personalità social, masse oceaniche di followers. Professore di matematica, rifiuta i tradizionali metodi d’insegnamento in favore di un’app capace di risolvere istantaneamente qualsiasi tipo di calcolo. Il che è raccapricciante e geniale al tempo stesso.

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La La Land, la recensione

Essere un film d’apertura non è un compito affatto facile. È necessario riprodurre l’anima di un festival e portare l’attenzione del pubblico verso qualcosa di completamente innovativo; bisogna costruire un ponte cinematografico fra vecchio e nuovo.

Tra cinefilia e intrattenimento, musiche che hanno già un posto libero nell’Ipod e regia magistrale, Damian Chazelle dirige una vera e propria lezione di cinema con il suo La La Land, film d’apertura della 73esima Mostra del Cinema di Venezia.

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Silence, la recensione

Esistono due Martin Scorsese: da una parte c’è il guru del gangster movie, regista di capolavori come Quei bravi ragazzi e Casinò, dall’altra l’esteta della Fede, capace di segnare l’immaginario cinematografico con opere potenti come L’ultima tentazione di Cristo e Kundun. Il suo ultimo film, Silence, si inserisce in questa seconda categoria e sembra quasi un ideale trait-d’union tra le due precedenti pellicole, dal momento che affronta il tema della Fede trattando due religioni: il cristianesimo e il buddismo. Si tratta, però, di un’opera fortemente ambigua che costruisce una sorta di sfida, cristianesimo vs buddismo, che sconfina nell’ostinazione umana, nell’infinita stupidità di chi fa dell’ottusa prepotenza il proprio credo.

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Guida ai film più attesi del 2017

L’anno appena entrato appare piuttosto ricco di film succulenti e dal momento che abbiamo un quadro parzialmente chiaro di cosa vedremo al cinema quest’anno e quando lo vedremo, abbiamo deciso fare una sorta di mini-guida a quello che, secondo il nostro strampalato e del tutto opinabile parare, potrebbe essere il meglio del cinema che ci attende in questo 2017.

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Mister Felicità, la recensione

Con una carriera quasi ventennale alle spalle che comprende tanta tv e teatro, Alessandro Siani è oggi uno dei più amati attori comici partenopei, arrivato alle platee nazionali grazie anche alla sua frequente incursione nel cinema, iniziata nel 2006 con Ti lascio perché ti amo troppo. Da allora è stata una continua ascesa: prima due cinepanettoni dell’era Parenti-DeLaurentiis (Natale a New York e Natale in crociera), poi il grandissimo successo di Benvenuti al Sud (e sequel) che lo hanno sdoganato come protagonista a livello nazionale. Si sa come funziona con i cabarettisti al cinema in Italia e il passo verso la paternità totale di un film è stata breve. Il principe abusivo, che segna l’esordio di Siani alla regia di un film, arriva nel 2013, a cui fa seguito, nel 2015, Si accettano miracoli. Passano altri due anni e, mentre in tutta Italia riscuote un grande successo il suo spettacolo teatrale ispirato a Il principe abusivo, arriva nei cinema la sua terza regia, Mister Felicità.

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Fai bei sogni, la recensione

Massimo è giovanissimo quando muore sua madre, con la quale aveva un rapporto al limite del simbiotico. La sua è una ferita che non si rimargina ma si attenua quando, da adolescente e poi da adulto, Massimo (Valerio Mastandrea) decide di innalzare attorno a sé una fortezza di indifferenza emotiva. Saranno necessari numerosi incontri, in particolare quello con la dottoressa Elisa (Bérénice Bejo), per aiutarlo ad affrontare il dolore e a scoprire la verità sulla morte della madre.

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