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Gold e Io & Spotty: in DVD il survival-movie con Zac Efron e il dramma grottesco di Cosimo Gomez
Come più volte abbiamo sottolineato, al di là della bontà che può essere relativa ai singoli prodotti, ciò che stupisce maggiormente nel catalogo CG Entertainment è l’enorme varietà della sua offerta. Un marchio che si è sempre dimostrato pronto ad abbracciare prodotti diversissimi fra loro, sia in termini di genere che di entità produttiva, così da accontentare i gusti di una platea decisamente ampia e variegata. E così, ancora una volta, vi parliamo di due prodotti che non potevano essere più differenti fra loro. Due film accomunati solamente dal marchio CG Entertainment che, per l’occasione, si unisce con quello di Adler Entertainment. Vi parliamo di Gold, il survival-movie con Zac Efron, e di Io e Spotty, l’italianissimo dramma grottesco diretto da Cosimo Gomez. Entrambi i titoli sono disponibile da poche settimane sul mercato home video in edizione DVD.
Io e Spotty, la recensione
La cosiddetta “furry culture” o “furry fandom” non è una realtà nota ai più, eppure in tutto il mondo – con una estensione maggiormente capillare in Giappone e Nord America – si è diffusa da tempo una vera e propria passione per animali antropomorfi, preferibilmente ricoperti di pelliccia. C’è chi fa risalire questo trend ai primi anni ’70, quando uscì il Robin Hood della Disney con i suoi magnifici personaggi provenienti dal mondo animale, e chi sposta la lancetta in avanti verso la diffusione capillare anche in occidente dei manga, o chi, addirittura, porta tutto a un discorso socio/antropologico ben più primordiale, quasi preistorico. Fatto sta che la furry culture ha preso piede in maniera esponenziale, diventando uno stile di vita per molte persone che hanno deciso di indossare le pellicce dei loro personaggi e contaminando perfino il settore dell’erotismo fetish. Un utile preambolo per introdurre Io e Spotty, il nuovo lungometraggio di Cosimo Gomez, prodotto da Mompracem e interpretato dalla Michela De Rossi di I molti Santi del New Jersey e La terra dell’abbastanza e il Filippo Scotti di È stata la mano di Dio.
Brutti e Cattivi, la recensione
Presentato in concorso Orizzonti alla 74esima Mostra dell’Arte Cinematografica di Venezia, Brutti e cattivi, opera prima del regista italiano Cosimo Gomez, è un tripudio di eccessi senza filtri, ma di quelli che ci piacciono.
Papero (Claudio Santamaria) figlio di circensi e nato senza gambe (con un fratello siamese, Pollo, da cui è stato separato in tenera età), è sposato con la Ballerina (Sara Serraiocco) bellissima ragazza senza braccia ma con i piedini “magici” con cui fa tutto (ma proprio tutto…).
Deciso a dare una svolta alla sua vita, Papero organizza il colpo perfetto che gli frutterà un sacco di soldi e la possibilità di farsi (finalmente!) un bel paio di gambe nuove. Insieme all’amico Merda (Marco D’Amore), un rasta strafatto, e al nano rapper Plissé (Simoncino Martucci) riesce a rapinare la banca come da piani. Ad aspettarlo sulla strada del ritorno troverà però un’amara verità, che lo costringerà a una travagliata avventura per riacquistare il controllo della sua vita e soprattutto dei “suoi” soldi.