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Bullet Train: disponibile in blu-ray l’action pulp con Brad Pitt

Se amate il cinema pulp, quel cinema in cui l’action si contamina alla commedia sofisticata e in cui i gangster risultano simpatici e ammalianti anziché pericolosi, allora Bullet Train può essere per voi una sorta di chiamata alle armi. Tra il Tarantino delle origini e il cinema di Guy Ritchie, il tutto unito ad un tono orientaleggiante che occhieggia ai film sulla yakuza, Bullet Train è un film che guarda di continuo all’eccesso e che utilizza un linguaggio squisitamente fumettoso per approcciare un action moderno che più moderno non si può. Uscito in sala a fine agosto, andando incontro ad un buon apprezzamento sia da parte del pubblico che della critica, Bullet Train è da poco disponibile sul mercato home video grazie a Sony Pictures Entertainment e ai canali distributivi di Eagle Pictures.

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Bullet Train, la recensione

In una notte apparentemente come tante, qualcosa di incredibile si prepara ad accadere sullo Shinkansen, ovvero il “treno proiettile” ad altissima velocità che collega Tokyo a Kyoto. Ladybug, un’agente che si è sempre ritenuto perseguitato dalla sfortuna e al servizio di una misteriosa organizzazione, ha il delicato incarico di salire proprio sullo Shinkasen per rubare una valigetta dal contenuto segreto. Peccato che Ladybug non sia l’unico “passeggero speciale” a bordo del treno. Sul convoglio, infatti, viaggiano anche Lemon & Tangerine, ossia due logorroici sicari che tengono sotto sorveglianza il figlio adolescente di Morte Bianca, un temutissimo assassino russo divenuto capo di una fazione della yakuza. E non finisce qui! Sul treno c’è anche The Price, una ragazzina apparentemente indifesa ma con un piano diabolico in mente, poi c’è Hornet, leggendario assassino che si diverte a giocare con i veleni e infine Wolf, uno psicopatico messicano che desidera solo vendicarsi. Tanti personaggi, tante storie apparentemente slegate, eppure il loro incontro sul treno è tutt’altro che casuale.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Fast and Furious: Hobbs & Shaw, la recensione

Quando nell’ormai lontano 2013 il personaggio di Luke Hobbs fece capolino nella saga di Fast and Furious riscuotendo un enorme favore da parte degli spettatori, avevamo già capito che un nuovo membro si era stabilmente unito alla “famiglia”. Erano i tempi di Fast and Furious 6, a dar corpo allo strabordante agente del DSS c’era un Dwayne Johnson in costante ascesa, e in più momenti l’ex wrestler riusciva anche a rubare la scena ai colleghi più rodati della saga. Deckard Shaw anche entra scena nel sesto film del franchise, un colpo di coda geniale come scena post credits che annunciava la spietata ex-spia del MI6 interpretata da Jason Statham come vendicativa minaccia del film successivo. Ed è infatti in Fast and Furious 7 nel 2015 che Hobbs e Shaw si incontrano e scontrano per la prima volta, delineando una nuova coppia di avversari capaci di catturare l’attenzione per ben due film, ridefinendo anche le priorità di casting all’interno della saga action economicamente più fruttuosa di sempre.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Deadpool 2, la recensione

Creato nei primi anni ’90 da Fabian Nicieza e Rob Liefeld, Wade Wilson aka Deadpool ha conquistato il cuore di una moltitudine di spettatori grazie alla trasposizione cinematografica curata da Tim Miller 2016 che ne ha fatto uno dei più remunerativi cinecomix degli ultimi anni. Considerando, infatti, il budget inferiore alla media di questo tipo di film e il fatto che fosse vietato ai minori (negli Stati Uniti), Deadpool è riuscito a incassare uno sproposito, battendo anche qualche record, come ormai sta diventando prassi nel mondo dei cine-fumetti. Il sequel è stato messo immediatamente in cantiere, anche se Tim Miller si è tirato fuori (poi ingaggiato da James Cameron per il sesto Terminator) ed è stato sostituito da “uno di quelli che hanno ucciso il cane di John Wick”, ovvero David Leitch, autore anche di Atomica Bionda. Il risultato, a conti fatti, convince su tutta la linea e Deadpool 2 non si discosta molto dal suo predecessore.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Atomica Bionda, la recensione

C’è una generazione di giovani registi che sta rifondando il cinema action cominciando dalle sue basi: la gestione dell’azione. Matthew Vaugh, Edgar Wright, Gareth Evans, Chad Staheski e David Leitch, solo per fare alcuni nomi, sono i nuovi Walter Hill e George Miller, cresciuti a pane e coreografie forsennate, capaci di infondere una particolare personalità a opere che, sulla carta, non avrebbero un appeal troppo forte proprio perché è l’azione a fare la differenza. Ed è grazie a questi “eroi” e a una serie di film dal grande impatto spettacolare prodotti in questi ultimissimi anni che possiamo tranquillamente affermare che il cinema action (soprattutto americano) sta incontrando una nuova età d’oro.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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