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Non aprite quella porta: ritratto di famiglia con motosega
Per festeggiare i primi 50 anni di Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre), Midnight Factory, etichetta specializzata in cinema horror e fantastico proprietà di Plaion Pictures Italia, riporta al cinema il capolavoro di Tobe Hooper con un’uscita evento di tre giorni (23-24-25 settembre 2024) che propone il film nella sua versione restaurata in 4K e in lingua originale (con sottotitoli in italiano). Un restauro magnifico che spinge fortissimo dal punto di vista audio con effetti sonori impressionanti che trovano il picco nel rombare della motosega e nei suoni cacofonici e stridenti che sembrano emulare il flash di una macchina fotografica o la lama che sega le ossa. Dal punto di vista visivo, invece, troviamo tutta la pastosità della pellicola, con quella grana caratteristica che si fa particolarmente “rumorosa” nelle scene notturne in esterno, restituendo quel sapore rustico e documentaristico della pellicola 16mm.
Non aprite quella porta torna al cinema per il 50° anniversario: poster e trailer italiano!
A un mese dall’arrivo in sala, Midnight Factory, etichetta di proprietà di Plaion Pictures che racchiude il meglio dell’offerta horror, cinematografica e home video, è lieta di svelare poster e trailer italiani ufficiali per l’evento horror dell’anno. Dal 23 al 25 settembre, infatti, in occasione del suo 50° anniversario, arriverà nelle sale il cult movie Non aprite quella porta. Per celebrare al meglio la ricorrenza, il pubblico italiano maggiorenne potrà ammirare il capostipite dello slasher, che ha riscritto il genere horror, per la prima volta al cinema in 4K con una maestosa versione originale sottotitolata della Director’s Cut, risultato di un pregiato lavoro di restauro supervisionato dallo stesso regista Tobe Hooper prima della sua prematura scomparsa.
Midnight Factory annuncia una nuova collana deluxe: Midnight Gold debutta oggi con Non aprite quella porta in versione restaurata 4K
Midnight Factory, etichetta di proprietà di Plaion Pictures che racchiude il meglio dell’offerta horror, cinematografica e home video, è lieta di annunciare Midnight Gold, una nuova collana che affiancherà la serie regolare e quella Classics, con uscite mensili che amplieranno la già ricca offerta di titoli. Il primo, importantissimo titolo di questa nuova collezione è il cult di Tobe Hooper Non aprite quella porta, che arriva oggi per la prima volta in 4K HDR proprio in occasione dei 50 anni dall’uscita originale.
Marilyn Burns, intervista alla final girl di Non aprite quella porta
Con l’uscita, in esclusiva Netflix, del nono film della saga di Non aprite quella porta, che si pone come sequel diretto del capolavoro diretto da Tob Hooper e arrivato nei cinema nel 1974, torna anche il personaggio di Sally Hardesty, una delle primissime final girls della storia del cinema horror nonché prima superstite delle criminose gesta del gigante armato di motosega Leatherface. Nel film diretto da David Blue Garcia a interpretare una attempata ma combattiva Sally Hardesty c’è l’attrice irlandese Olwen Fouéré, ma la Sally Hardesty originale era impersonata da Marilyn Burns che purtroppo ci ha lasciati nell’agosto del 2014.
Fragile e allo stesso tempo incredibilmente combattiva, la Sally di Marilyn Burns è un po’ il prototipo delle scream queen con un carattere ancora in via di delineazione ma già in possesso di tutte le caratteristiche che avrebbero consacrato questa tipologia di stereotipo da cinema horror.
Non aprite quella porta, la recensione del sequel Netflix
In un rinnovato slancio orrorifico tra le icone cinematografiche del genere, che ha visto il trionfale ritorno di Michael Myers nella nuova saga sequel di Halloween diretta da David Gordon Green, il rinnovato interesse per Ghostface con il “requel” Scream di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, una svecchiata per il boogeyman Candyman nel tardivo ma efficace sequel di Nia DaCosta, le nuove avventure per il piccolo schermo della bambola assassina nella serie Chucky e l’imminente attesissimo ritorno di Pinhead in versione transgender per il reboot di Hellraiser, c’è posto anche per la motosega rombante di Leatherface in un sequel diretto a Non aprite quella porta (1974) che approda direttamente su Netflix dal 18 febbraio.
La motosega di Leatherface torna a rombare: le edizioni Midnight Classics di Non aprite quella porta e Non aprite quella porta 2
Midnight Factory prosegue imperterrita nella creazione di un catalogo home video tra i più preziosi che un estimatore del cinema horror possa chiedere, fatto degli ultimi titoli cult provenienti dal mercato internazionale e dei più grandi capolavori del panorama horror del passato. A quest’ultima categoria appartengono le proposte della collana Midnight Classics, che negli ultimi sei mesi ha visto nascere limited edition ricchissime di extra di capolavori del calibro di L’armata delle tenebre, Carrie – Lo sguardo di Satana, Il tunnel dell’orrore e Il ritorno dei morti viventi. Questo mese, in tempo per un’idea regalo di Natale che farebbe felice ogni vero horrorfilo, arrivano in limited edition Non aprite quella porta e Non aprite quella porta 2.
Legami di sangue: le 10 famiglie più terrificanti del cinema horror
In occasione dell’uscita del film La casa delle bambole – Ghostland, il nuovo brutale horror di Pascal Laugier, nei cinema italiani dal 6 dicembre distribuito da Midnight Factory (etichetta di proprietà di Koch Media), vi proponiamo un breve (ma intenso) excursus attraverso le famiglie disfunzionali del cinema di paura.
Leatherface, la recensione
Arriva un momento in ogni grande saga horror in cui le idee finiscono. È una questione fisiologica: dopo 5, 6, 7 film, ci si comincia ad arrampicare sugli specchi. Qualcuno sceglie di far scontrare i villains rappresentativi del franchise con improbabili nemesi o tra di loro, qualcun altro si abbandona all’inevitabile remake e poi c’è chi esplora le origini con immancabili prequel. A quest’ultima soluzione ci sono passati un po’ tutti, da Freddy Krueger con sprazzi nel sesto film a Michael Myers nella versione di Halloween firmata da Rob Zombie, fino a Pinhead e i suoi cenobiti con frammenti di passato nel terzo e quarto film della saga di Hellraiser. All’appello mancano giusto due “mostri”, Jason di Venerdì 13, di cui però il passato lo conosciamo bene fin dal primo film attraverso flashback e racconti, e Leatherface di Non aprite quella porta, la cui storia è sempre stata un po’ fumosa a causa di un caotico andirivieni all’interno della saga, dove tra reboot, remake e sequel “traditori” si è riscritta di continuo la mitologia e l’albero genealogico.