Archivio tag: venezia 76

Venezia 76. Chola (Shadow of Water)

Gorgoglio e Pregiudizi. Poche laconiche parole per riassumere un film che intende sollevare una questione scottante: il medievale rapporto uomo-donna nell’India (zona Tamil) di oggi.

“Gorgoglio” come quello dell’acqua che scorre durante tutto il film (in molteplici forme), dall’iniziale pioggia monsonica all’impetuosa cascata finale, e “Pregiudizi” come quelli ancora presenti nella cultura Tamil che vedono l’uomo diventare padrone della donna con cui ha avuto un rapporto intimo.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +5 (da 5 voti)

Venezia 76. The Laundromat – Panama Papers

The Laundromat

Chi pensa che i Panama Papers siano cappellini di carta particolarmente ben fatti è caldamente invitato a guardare questo film. Chi sa cosa sono, lo guardi comunque.

Considerato “il più grande leak di informazioni della storia”, quella dei Panama Papers è una vicenda di frodi fiscali, società offshore, crediti, debiti, trust e un sacco di altra roba che chi non ha studiato economia ha tutto il diritto di non capire affatto. O forse no. Forse Soderbergh con questo film vuole convincerci che se tutti capissimo un po’ meglio questa “roba”, il mondo sarebbe un posto più sicuro.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +8 (da 8 voti)

Venezia 76. The King – Il Re

Liberamente ispirato agli Henriad di Shakespeare, The King racconta la guerra tra Inghilterra e Francia dei primi anni del ‘400, in chiave psicologico-drammatica.

Hal, figlio del Re d’Inghilterra Enrico IV, è un giovane che ha deciso di vivere fuori dalla corte, una vita tutt’altro che reale: sbronze, prostitute e dormite molto lunghe. Quando il padre si ammala, Hal sente il peso di un rapporto che per forze naturali finirà, quindi decide di tornare a corte e di vedere di persona come stanno le cose. Qui il confronto inter-generazionale si sposta sulla situazione inglese: molte ribellioni hanno causato una guerra civile, che sta depredando il Paese di quasi tutte le risorse disponibili. Hal è contrario alle azioni punitive intraprese dal padre, grande sostenitore della guerra, che rivendica il diritto di difendere i territori, di preservare l’integrità e l’egemonia della corona.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +6 (da 6 voti)

Venezia 76. Ji Yuan Tai Qi Hao (No 7 Cherry Lane)

E se Il laureato fosse un film d’animazione, ambientato nella Hong Kong degli anni ’60 e sceneggiato da Proust?

Questa deve essere stata l’idea di partenza del regista Yonfan per il lungometraggio Ji Yuan Tai Qi Hao (No 7 Cherry Lane), presentato in Concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia.

Ma andiamo con ordine: la pellicola segue le vicende di Ziming, attraente studente di letteratura inglese che, nel dare ripetizioni alla giovane Meiling, conosce la madre Yu, esiliata da Taiwan durante gli anni del Terrore Bianco. Fra lunghe conversazioni e intimi pomeriggi trascorsi al cinema, i due cominciano a innamorarsi. Ma anche Meiling nutre sentimenti per il ragazzo, così prende vita un triangolo amoroso nella cornice delle rivolte di Hong Kong del 1967.

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +5 (da 5 voti)

Venezia 76. Mes jours de gloire (My Days of Glory)

“Perché minimizzi sempre tutto?” questo chiede ad Adrien sua madre sul finire del film. E questo è il cuore di Mes jours de gloire (My Days of Glory), lungometraggio diretto da Antoine De Bary presentato nella sezione Orizzonti della 76esima Mostra del Cinema di Venezia.

Adrien, 27enne tenero e perennemente fra le nuvole, non ne vuole sapere di crescere. La sua vita è in una spirale discendente: da piccolo ha girato qualche film di blando successo, ma da sei anni non ottiene più una parte; nutre un rapporto di dipendenza con la madre, che lo ricopre di affetto e nomignoli; non ha una vita sentimentale, e, probabilmente, non l’ha mai avuta.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +4 (da 4 voti)

5 è il numero perfetto, la recensione

A chi piace il noir? A Igort, a quanto pare, e neanche poco!

L’esordio alla regia del fumettista, impegnato nell’adattamento della sua omonima graphic novel 5 è il numero perfetto, prende le forme di una bomboniera hard boiled: manierata, turpe, fulgida nel nitore della sua foschia.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +8 (da 8 voti)

Venezia 76. Marriage Story – Storia di un matrimonio

La fine di un matrimonio. Uno fra gli argomenti più affrontati sul grande schermo.

Quindi declinarlo in modo originale, senza ricorrere ai soliti cliché, sarebbe difficile, se non impossibile, no?

Non per Noah Baumbach, regista e sceneggiatore di Marriage Story – Storia di un matrimonio, opera in Concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia e da dicembre su Netflix.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +4 (da 4 voti)

Venezia 76. Verdict

verdict

Joy sta tagliando una fetta di torta per la figlia Angel. Scherzano con la panna, ridono di gusto. Quand’ecco che Dante, il marito, rientra a casa alterato dall’alcool e, dopo un’irosa discussione, pesta selvaggiamente la moglie, ferendo anche la bambina.

Questo è il fulminante e crudissimo incipit di Verdict, primo lungometraggio del regista filippino Raymund Ribay Gutierrez presentato nella sezione Orizzonti alla 76esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +4 (da 4 voti)

Venezia 76. Pelikanblut (Pelican Blood)

L’amore per un figlio è totalizzante. Questo, di certo, vale per Wiebke, addestratrice di cavalli e madre adottiva di Nicolina, che decide di accogliere nella sua famiglia un’altra bambina, Raya.

Pelikanblut (Pelican Blood) è il film d’apertura per la sezione Orizzonti della 76esima Mostra del Cinema di Venezia.

Il sangue di pellicano a cui allude il titolo deriva dalla credenza medievale che vede l’animale riportare alla vita i propri piccoli trafiggendosi il petto e nutrendoli con il proprio sangue. E Wiebke è la perfetta rappresentazione di questa leggenda.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +4 (da 4 voti)