Venezia80. Dario Argento Panico: un documentario (non convenzionale) per raccontare il Maestro del brivido

Per scrivere le sceneggiature dei suoi film, il leggendario regista horror italiano Dario Argento si chiudeva in camere d’albergo, cambiandole spesso, limitando i suoi contatti con il mondo esterno. Nel documentario Dario Argento Panico, il regista Simone Scafidi accompagna Argento per riprenderlo nella quotidianità del suo processo creativo. A queste scene, spesso divertenti grazie allo spirito ancora acutissimo di Argento, si accompagnano testimonianze e racconti sulla sua figura, dagli esordi come critico fino alle sue sceneggiature, tra cui il lavoro con Leone e Bertolucci a C’era una Volta il West, per poi passare alle sue esperienze da regista.

Il ritratto di Dario Argento è quello di un uomo che cambia, si evolve, e a cui all’evoluzione personale si accompagna una evoluzione stilistica nel suo cinema. Dario Argento, infatti, è sempre rimasto totalmente sé stesso, sia nella vita personale che in quella da regista, in uno sdoppiamento che lo porta dall’essere timido e introverso nel privato quanto esplosivo e carismatico sul set.

Un regista che è il suo cinema, e che in quanto sé stesso non può essere nessun altro: le sue pennellate immediatamente riconoscibili, il suo stile assertivo e descrittivo, come quello di una fiaba.

Se Nicolas Winding Refn ne riconosce l’abilità visuale paragonandolo a un pittore al pari di Raffaello e gli altri grandi dell’arte italiana, Guillermo Del Toro riconosce l’origine fiabesca dei suoi racconti, che immergono lo spettatore in un universo maligno e senza regole: quando una principessa abita in cima a una montagna di vetro non chiediamo il perché, ci fidiamo e basta, allo stesso modo nel cinema di Argento non ci chiediamo perché quella stanza è piena di filo spinato, è così e basta.

Aneddoti, storie, video di repertorio, commenti di registi come Gaspar Noè, i già citati Refn e Del Toro, ma anche collaboratori storici come Claudio Simonetti, autore con i Goblin (e anche da solista) di alcune delle colonne sonore più famose e rivoluzionarie della storia del cinema, come Refn evidenzia sottolineando il rapporto del suo cinema con film come Tenebre. Altro elemento fondamentale nella storia di Dario Argento è il rapporto con la famiglia, dal padre produttore alle esperienze da regista con le figlie, in particolare con Asia Argento, che partecipano al film aggiungendo spessore al lato più umano e intimo del leggendario regista italiano.

Tra documentario classico e moderno, Simone Scafidi cerca di entrare nell’anima di Dario Argento, come scherza durante la conferenza stampa in occasione della presentazione del fillm alla Mostra del Cinema di Venezia, sottolineando come nelle scene girate nell’albergo, tra battute e momenti più distesi, Argento abbia rassicurato Scafidi dicendogli “faccio io” e rendendo proprie le battute e le trovate immaginate per mostrare Dario Argento oggi e Dario Argento nel clou della sua folgorante carriera, che lo ha portato fin da L’uccello con le piume di cristallo a un grande successo soprattutto nel mercato americano ed estero.

Con Dario Argento Panico, uno dei registi più importanti della Storia del cinema italiano sbarca quindi per la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia con un film non fatto da lui ma su di lui. Alla domanda se questo lo abbia infastidito Argento è molto chiaro: se la Mostra del Cinema nel passato privilegiava un cinema più politico e intellettuale che ad Argento non piaceva è stato coerente che non lo abbiano mai invitato perché l’avversione era reciproca, mentre oggi le cose sono molto cambiate, tutto è cambiato, non solo nel cinema ma anche nella società. Per il Maestro del terrore il cambiamento è stato per il meglio, lasciando una luce di speranza nonostante la rarità con cui questa si veda nei suoi film

Nella conferenza a cui DarksideCinema.it ha partecipato, Argento ha inoltre rivelato di un progetto già scritto che vedrebbe coinvolta anche Isabelle Huppert come interprete, che però è stato bloccato da un infortunio del regista, che è caduto rompendosi il femore e passando diversi mesi in ospedale, causando il rinvio del progetto che deve quindi riavviarsi nella ricerca di fondi e che per questo potrebbe slittare di circa un anno nonostante sulla carta sia tutto pronto.

Dario Argento Panico è un documentario semplice ma che funziona, raccontando in maniera interessante uno dei registi più importanti e influenti della Storia, sia da un punto di vista privato che dal punto di vista del suo lavoro, della sua poetica e del suo approccio al cinema, sempre legato alla sua identità e per questo così riconoscibile e apprezzato. Un film che da un lato riesce nel suo intento di raccontare Dario Argento, ma che dall’altro forse manca nel coraggio di sperimentare e dare più spazio alla componente di fiction, che appare come un contorno divertente più che una parte integrante dell’opera.

Mario Monopoli

PRO CONTRO
  • Racconto pieno di spunti interessanti di uno dei registi più importanti della storia italiana.
  • I commenti di Del Toro, Refn e Gaspar Noé (e non solo) sono imperdibili e affascinanti.
  • Contorno di fiction divertente ma risulta poco funzionale, rimanendo solo come cornice.
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