Un colpo di fortuna – Coup de chance, la recensione del film di Woody Allen

Vivi, mangi, dormi e poi muori. La casualità della vita è sempre stato uno dei temi più cari a Woody Allen, che torna come centrale nel suo nuovo film presentato a Venezia fuori concorso Coup de Chance, ribattezzato in Italia Un colpo di fortuna, realizzando a 88 anni il suo primo film totalmente in lingua francese, ambientato di nuovo a Parigi dopo Midnight in Paris, riuscendone come pochi a catturarne la magia e l’atmosfera.
Piggy e Rheingold: le ultime uscite Mustang Entertainment, tra cinema horror e gangster-movie

Vi abbiamo parlato qualche giorno fa del DVD del capolavoro di Michelangelo Antonioni La Notte, una succulenta ristampa a marchio Mustang Entertainment utile a ricordarci quanto questa label abbia a cuore il nostro cinema italiano del passato. Ma come spesso ci capita di fare – praticamente ogni mese – è impossibile non apprezzare la grande varietà del listo Mustang, un catalogo assolutamente variegato che sa spaziare dal cinema italiano ritrovato alle più recenti e prelibate offerte che ci giungono dall’Europa (e non solo!). Tra le ultimissime novità presenti nel listino Mustang, infatti, possiamo trovare anche Piggy di Carlota Pereda e Rheingold di Fatih Akin. Due film usciti in sala lo scorso luglio sotto il pregiato marchio I Wonder Pictures, due opere tutte europee capaci di giocare con il genere mettendolo al servizio di narrazioni inconsuete. Da una parte, infatti, si utilizza l’horror per fare un interessantissimo discorso sul bullismo; dall’altra viene utilizzata la parabola del gangster-movie per portare sullo schermo la biografia del celebre rapper tedesco Giwar Hajabi, noto con il nome d’arte Xatar. Vi parliamo delle edizioni home video dei due titoli.
La notte dei morti viventi: una limited edition combo 4K + blu-ray per Midnight Factory

Prima del 1968, anno di uscita de La notte dei morti viventi, lo zombie era un personaggio del folklore dell’America Centrale fortemente legato alla Repubblica di Haiti e alla religione voodoo. Al cinema lo avevamo visto e intravisto in alcuni classici come Ho comminato con uno zombie di Jacques Tourneur e L’isola degli zombies di Victor Halperin. Nel 1966, John Gilling dirigeva per la Hammer La lunga notte dell’orrore, dove i classici temi folkloristici si univano a un orrore soprannaturale a base di morti viventi, un inizio ancora acerbo verso la svolta che sarà intrapresa da George A. Romero due anni più tardi ma che già portava in se una buona parte di innovazione.
Con La notte dei morti viventi, infatti, il giovane filmaker di Pittsburgh ha ridefinito completamente la figura dello zombie liberandola da qualsiasi riferimento alla cultura haitiana, alla religione voodoo o al folklore. Iconograficamente – per aspetto e movenze – lo zombie è quello della tradizione, ma la natura e la valenza culturale ne sono uscite completamente rinnovate e il “morto vivente” è diventato simbolo dell’umanità che cambia, stravolta dalle guerre, travolta dalla controcultura e che si stava avviando verso il conformismo, affrontandolo a muso duro oppure venendone assorbito.
Sorella Morte, la recensione

Se la scena horror spagnola è così tanto acclamata e riconosciuta da gran parte degli appassionati del genere come l’isola felice del vecchio continente, la maggior parte del merito di tale gradimento va ricercata nell’abilità degli autori iberici di acquisire la lezione proveniente dagli horror mainstream, allo scopo però di proporre film con una personalità propria e con un’estetica che rifugge da quella che sarebbe una semplice e sterile copia. Ne sono un esempio pellicole come la saga di Rec, Possession – L’appartamento del Diavolo, La Abuela e Veronica, titoli nei quali i filoni degli zombie, delle possessioni demoniache e delle case infestate sono rielaborati con modalità e approcci registici molto vicini al gusto e alla tradizione dell’horror europeo. Gli ultimi due film citati, inoltre, sono firmati da uno dei maestri del cinema spagnolo di genere contemporaneo: Paco Plaza.
L’autore Valenciano, infatti, insieme al suo ex socio Jaume Balaguerò, è uno dei nomi più apprezzati dai fan grazie alla sua capacità di servirsi degli stilemi del genere, senza per questo risultarne schiavo e ricavando anzi da essi immagini iconiche e atmosfere agghiaccianti, messe al servizio di storie originali e mai banali. Attitudine, questa, che gli ha consentito di creare una cifra autoriale ben riconoscibile grazie alla quale ogni suo lavoro è atteso con trepidante hype.
Rosemary’s Baby: una combo 4K + blu-ray per festeggiare i 55 anni del capolavoro di Polanski

Nella storia del cinema horror abbiamo dei film che possiamo considerare dei veri e propri “turning point” all’interno del genere, dei titoli che creano un “precedente” e che, quindi, diventano un confronto obbligato con ogni altro film che affronta lo stesso argomento. Nel 1968, arrivava nei cinema di tutto il mondo Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York di Roman Polanski, che era un turning point per il filone paranoico/demoniaco, ponendo stilemi narrativi e suggestioni fino a quel momento inedite al cinema e che condizioneranno l’operato di genere che seguirà.
Paramount Pictures Italia, con il supporto distributivo di Plaion Pictures Italia, in occasione dei 55 anni dalla sua prima uscita, ha rieditato il capolavoro di Polanski in home video in un’edizione combo (doppio disco) per porta il film per la prima volta in formato 4K Ultra HD.
Silent Night – Il Silenzio della Vendetta, la recensione

La storia professionale di John Woo negli Stati Uniti è stata caratterizzata da grandi alti e bassi che, se da una parte hanno affermato in Occidente la sua visione di cinema consacrandolo come uno degli autori più influenti per il cinema action internazionale contemporaneo, dall’altra ci hanno confermato come le majors americane possano snaturare lo stile di un autore così riconoscibile e caratteristico. E così un Senza tregua si alterna con Nome in codice: Broken Arrow, che si alterna con Face/Off e Mission: Impossibile II, poi Windtalkers e Paycheck. Insomma, sbalzi qualitativi così evidenti che segnano una cesura netta con i vari cult a catena A Better Tomorrow, The Killer, Hard Boiled e Bullet in the Head.
Dopo un ritorno in Cina durato una quindicina di anni, che lo ha visto impegnato con film storici e action, John Woo è stato richiamato nella “Terra delle opportunità” per un ulteriore apporto al genere action/thriller con Silent Night – Il silenzio della vendetta, che lo ha portato a collaborare con Will Flynn, Basil Iwanyk ed Erica Lee, produttori della saga di John Wick. E infatti, la nuova trasferta di Woo in America è un po’ nel segno di John Wick, ma come se l’ormai celebre film con Keanu Reeves fosse stato realizzato nei primi anni ’90 e con una fortissima influenza dal cinema di Hong Kong.
Voglia di tenerezza: l’intramontabile cult degli anni ’80, vincitore di cinque Premi Oscar, arriva per la prima in home video in edizione 4K Ultra HD

Dopo aver inanellato alcuni successi come sceneggiatore nel campo della serialità televisiva, nel 1983 James L. Brooks – che molti conosceranno per essere lo storico produttore della serie animata I Simpson – si preparava a compiere il suo ingresso nel mondo del cinema. E che ingresso, potremmo dire. Partendo dall’omonimo romanzo di Larry McMurtry, Brooks scrive, produce e dirige Voglia di tenerezza, ovvero una deliziosa dramedy che, prendendo in oggetto il legame tanto indissolubile quanto ossessivo che lega una madre alla propria figlia, si prefigge l’obiettivo di creare un affresco dell’America di quegli anni. Pur incontrando non pochi ostacoli lungo il proprio percorso produttivo, Voglia di tenerezza si rivela un successo eccezionale di pubblico e critica. Nel 1984 riceve ben 11 nomination ai Premi Oscar e ne vince 5 (miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista, miglior attore non protagonista, miglior sceneggiatura non originale). Adesso, grazie a Paramount e ai canali distributivi di Plaion Pictures, Voglia di tenerezza torna reperibile sul nostro mercato home video, per la prima volta su supporto 4K Ultra HD e in una bellissima edizione da collezione che comprende anche il disco ad alta definizione blu-ray.
La Notte: torna in DVD il dramma esistenziale di Michelangelo Antonioni con Marcello Mastroianni e Monica Vitti

Nelle scorse settimane Mustang Entertainment si è fatta carico di un’importante responsabilità nei confronti del nostro cinema: ovvero riportare sul mercato home video La Notte di Michelangelo Antonioni, film riconosciuto all’unanimità come capolavoro ma fuori catalogo dai listini da troppo tempo. Fino ad ora, infatti, chiunque desiderava mettere le mani sul supporto fisico del film aveva davanti a sé due strade: o sperare in un colpo di fortuna e reperire in qualche mercatino dell’usato le passate edizioni DVD fuori catalogo edite da Warner Bros e RHV oppure rivolgersi al mercato inglese e acquistare la bella edizione blu-ray disc messa sul mercato da Eureka Entertainment. Da pochi giorni, invece, tutto è diventato più semplice e il capolavoro di Antonioni, interpretato da un magistrale Marcello Mastroianni e da una sempre formidabile Monica Vitti, torna disponibile sul mercato italiano grazie ad una nuova edizione DVD messa sul mercato proprio da Mustang Entertainment. Capiamo insieme se questa nuova edizione rende giustizia ad un capolavoro del Nostro cinema rimasto fuori catalogo per tanto, troppo tempo.
Napoleon, la recensione del kolossal di Ridley Scott con Joaquin Phoenix

Dopo l’uscita di 2001: Odissea nello spazio, Stanley Kubrick si mise al lavoro su un biopic su Napoleone Bonaparte. Si trattava di un kolossal che avrebbe ripercorso, nella durata di 180 minuti, tutta la vita del celebre generale francese, dall’infanzia alla morte, passando per la sua formazione militare, la vita politica e le conquiste. Il Napoleon di Stanley Kubrick, oggi documentato dal ritrovamento di una sceneggiatura originale negli archivi della United Artist, non vide mai la luce e il perché è da cercare esclusivamente nella difficoltà che il regista newyorkese ebbe nel trovare finanziamenti. Pare, infatti, che gli furono chiuse molte porte in faccia anche a causa del sonoro insuccesso del film Waterloo (1970) di Sergei Bondarchuk. E così Kubrick, dopo Arancia meccanica, si dedicò a un altro film storico, Barry Lyndon.
Mezzo secolo dopo, un grande regista contemporaneo come Ridley Scott ci riprova e ci riesce a fare Napoleon!