X-Men: breve cronistoria di una saga mutante

Mutanti. Sin dalla scoperta della loro esistenza sono stati guardati con paura, con ostilità. Con odio perfino. In tutto il pianeta infuria il dibattito: i mutanti sono l’anello successivo della catena evolutiva o semplicemente una nuova specie umana che lotta per il suo posto al sole? Comunque sia, è un fatto storico. Vivere in pace non è mai stata una caratteristica dell’umanità.

(Professor X, X-Men 2)

 

Negli ultimi anni, abbiamo assistito al moltiplicarsi di film ispirati a famosi fumetti. Saghe composte da prequel, sequel e spin-off dedicati a supereroi, che spaziano dai nomi più famosi (Batman, Spider-Man), ad altri noti quasi esclusivamente ai lettori del genere (The Punisher, Ghost Rider).

Ma da cosa deriva questo immenso successo?

Uno degli elementi che rendono interessanti i personaggi e le vicende di queste storie, è che dietro la superficie, affrontano e trattano problematiche che ci riguardano da vicino. Quella dei comics, è una moderna mitologia, in cui i protagonisti (spesso uomini dotati di poteri sovrumani), si trovano in situazioni estreme, che vivono con le stesse paure e gli stessi dubbi, con cui noi fronteggiamo ogni giorno le difficoltà che le vita ci riserva.

xmen fumettoDove, con gruppi di supereroi apparentemente inattaccabili come gli Avengers, bisogna lavorare più in profondità per individuare le similitudini, nel caso del gruppo di mutanti X-Men, nati dalla fantasia di Stan Lee e Jack Kirby, i paralleli si fanno già più semplici e interessanti.

Compaiono per la prima volta nell’albo della Marvel, The X-Men del 10 settembre 1963 e negli anni successivi saranno protagonisti di molte avventure in diverse serie di fumetti.

L’idea degli autori era creare dei personaggi con cui gli adolescenti si potessero identificare, nel vivere con disagio il cambiamento e la diversità del proprio corpo, intimoriti dalla possibilità di essere rifiutati e allontanati.

Nei decenni successivi saranno apportate molte modifiche alla prima “formazione” degli X-Men,  che comprenderà nuovi personaggi fra cui Wolverine, destinato a diventare uno dei mutanti più famosi e amati dai lettori e dagli spettatori.

Le contrattazioni per la cessione dei diritti per l’adattamento cinematografico, che porteranno alla realizzazione del primo X-Men (2000), iniziano già nel 1989 e coinvolgono i creatori e il regista James Cameron. In seguito allo spostamento di interesse di quest’ultimo verso la saga di Spider-Man, il progetto viene momentaneamente accantonato.

Dopo un tentativo di acquisto da parte della Columbia Pictures nel 1992, a spuntarla nel 1994 è la 20th Century Fox, colpita dal successo della serie tv d’animazione che andava in onda in quegli anni.

Autori e sceneggiatori, fra cui Andrew Kevin Walker (Seven; Sleepy Hollow) e Joss Whedon (Buffy the Vampire Slayer; Firefly; Dollhouse), propongono negli anni successivi molti soggetti, che si focalizzano su diversi aspetti e personaggi della saga.

Il regista Bryan Singer, dopo vari ripensamenti, accetta di dirigere il film e nel 1998, insieme al produttore Tom DeSanto, presenta alla Fox un trattamento del film molto simile a quello finale. Rispetto ai fumetti viene dato molto spazio al personaggio di Wolverine, al confronto tra Magneto e il dottor Xavier e al personaggio di Rogue, giudicato il più esemplificativo della condizione degli X-Men e del messaggio che si intendeva veicolare. La casa di produzione lo ritiene però troppo costoso e costringe i due ad effettuare alcuni tagli, che comprendono molti personaggi, fra cui Bestia e Nightcrawler, che verranno recuperati nei film successivi.

Dopo molte revisioni, solo nel 2000 viene approvata la sceneggiatura di David Hayer.

 X2

X-Men (2000) e gli altri film che compongono la saga: X-Men 2 (2003); X-Men – Conflitto Finale (2006); X-Men le origini – Wolverine (2009); X-Men – L’inizio (2011) e X-Men – Giorni di un futuro passato,  in uscita in Italia il 22 maggio del 2014, oltre che dallo spin-off Wolverine – L’Immortale (2013); riprendono e pongono al centro la tematica che caratterizza il fumetto, dell’intolleranza e del rifiuto verso il “diverso”.

La paura di rivelarsi per quello che sono davvero, il timore di fare del male alle persone che amano o anche solo di non riuscire a controllare il proprio potere, sono solo alcune delle “fasi” che vediamo attraversare ai giovani X-Men, costretti ad affrontare un mondo che li guarda talvolta con diffidenza, talvolta con disprezzo.

X-Men-2000Il primo film si concentra su questo aspetto, ed è soprattutto attraverso gli occhi di Rogue (Anna Paquin), ragazza “condannata” ad avere il potere di uccidere le persone solo toccandole, che lo spettatore riesce a comprendere a fondo il dramma dei mutanti, arrivando in certe situazioni anche a identificarsi con i protagonisti.

Destinata ad un’esistenza priva di contatto fisico, Rogue non può abbracciare i suoi amici o baciare il suo fidanzato, non può nemmeno aiutare qualcuno in caso di pericolo, perché se lo toccasse rischierebbe di ucciderlo.

Riesce a trovare un conforto e una guida nel Professor X (al secolo Charles Francis Xavier, interpretato da Patrick Stewart), telepate molto potente e scienziato di grande successo, che ha dedicato la vita ad aiutare gli altri mutanti, creando una scuola speciale per permettere loro di studiare e imparare a gestire il loro potere, al sicuro e senza sentirsi giudicati. La speranza del professore è di poter creare un mondo in cui uomini e mutanti possano convivere tra loro pacificamente.

Le dinamiche che si creano tra le fazioni di mutanti e l’uomo sono lo specchio di quello che è successo, e ancora purtroppo succede, tra esseri umani appartenenti a razze e culture diverse, incapaci di accettare e convivere con “l’altro”.

Se da un lato abbiamo Xavier, che nella sua scuola insegna ai ragazzi mutanti il rispetto per l’uomo e la tolleranza, dall’altro lato troviamo Magneto (al secolo Eric Eisenhardt, interpretato da Ian McKellen), mutante in grado di manipolare il metallo e i campi magnetici, che si oppone al progetto del professore, con l’ambizione che un giorno i mutanti possano controllare il mondo e diventare la razza dominante. La convinzione che la convivenza pacifica con l’uomo sia impossibile, ha radici profonde legate alla sua storia personale. Eisenhardt è un ebreo polacco, nato negli anni 20, costretto a subire l’Olocausto e assistere impotente allo sterminio della sua famiglia.

Il film prequel X-Men- L’inizio (2011), ripercorrendo e in parte modificando quanto detto nel fumetto, ci racconta la sua storia, l’incontro con Xavier, la nascita degli X-Men e come siano poi diventati nemici. A interpretare i due giovani mutanti troviamo rispettivamente Michael Fassbender nel ruolo di Magneto e James McAvoy in quello di Charles Xavier.

 xmen firstclass

Nel tentativo di avvicinare un pubblico più vasto al film e probabilmente, di dare un tono diverso e più “serio” a quanto narrato, una scelta interessante della produzione è stata quella di proporre gli X-Men non nei loro classici costumi, noti ai lettori del fumetto, ma in vesti più sobrie se non addirittura con abiti comuni, come nel caso di Wolverine.

Un Wolverine in tutina gialla aderente (per quanto vedere Hugh Jackman vestito così, avrebbe fatto la gioia di molte donne e uomini), non avrebbe forse avuto lo stesso impatto sul pubblico.

Il successo del primo capitolo della trilogia porta alla produzione di due sequel, il primo dei quali sempre per la regia di Singer.

X-Men 2 (2003) è probabilmente il migliore dei film dedicati agli X-Men e il più vicino alle atmosfere del fumetto, riprendendo in parte quanto raccontato nella graphic novel sui mutanti L’uomo ama, dio uccide di Chris Claremont.

x men 2L’antagonista principale è il colonnello William Stryker (nel fumetto reverendo), il cui figlio è un mutante in grado di manipolare la mente delle persone. Resosi conto che il ragazzo non poteva essere “curato”, inizia una campagna per lo sterminio dei mutanti. Per contrastarne l’avanzata, il Professor X e Magneto decideranno di unire le forze.

Il film dedica più spazio ai vari componenti della squadra e introduce alcuni nuovi personaggi molto amati dai lettori, fra cui Nightcrawler (vero nome Kurt Wagner, interpretato da Alan Cunning), mutante con le sembianze di un demonio blu, in grado di teletrasportarsi. Grazie alla sua profondità e dolcezza, prepotentemente in contrasto con l’aspetto mostruoso, riesce ad accattivarsi con facilità anche le simpatie del pubblico cinematografico. È stato un peccato non poterlo rivedere anche nel film successivo, ma forse in quell’accozzaglia di cose a caso che è X-Men – Conflitto finale (2006), sarebbe stato sprecato.

Il capitolo conclusivo della trilogia è il più deludente. Giunti a questo punto, anche chi i fumetti non li aveva mai letti e poco o nulla sapeva degli X-Men, ha ormai imparato ad amare questi personaggi complessi e affascinanti, per nulla stereotipati.

Purtroppo, chi sembra essersi dimenticato chi sono, anche solo rispetto a quanto visto nei due film precedenti, sembrano proprio essere gli autori del film, che ci regalano una storia banale, con protagonisti piatti e un finale deludente, limitandosi a mostrarci il definitivo scontro tra le due fazioni e offrirci qualche nuovo volto aggiunto al gruppo.

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Una menzione speciale merita Wolverine, uno dei componenti di maggior spicco della squadra degli X-Men e quello su cui la saga cinematografica si sofferma maggiormente, al punto da renderlo quasi protagonista. È l’unico degli X-Men che fino ad ora si sia meritato ben due spin-off dedicati, oltre ad essere l’unico personaggio che compare in tutti i film della saga.

Logan (nome completo James Howlett, interpretato da Hugh Jackman) ha il potere di rigenerarsi all’infinito e per questo invecchia molto lentamente, è dotato di sei artigli estraibili, posizionati sopra le mani, che come il resto del suo scheletro sono ricoperti in adamantio (metallo indistruttibile che non esiste realmente), iniettatogli a scopo sperimentale.

Se nei primi due film della saga, il personaggio riesce a mantenersi abbastanza all’interno dell’immagine selvaggia e tormentata  che ci viene offerta dai fumetti, man mano che i film procedono il suo profilo va ammorbidendosi, risultando a tratti poco efficace, anche a causa di una trama non sempre all’altezza delle storie originali.

Wolverine comparirà anche, insieme agli altri mutanti, in X-Men – Giorni di un futuro passato (che si colloca tra X-Men – L’Inizio e X-Men), in uscita in Itala il 22 maggio 2014.

Susanna Norbiato

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