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Fino a qui tutto bene, la recensione

Vincenzo, Paolo, Ilaria, Andrea e Francesca sono cinque amici che hanno vissuto i loro anni universitari all’interno di un appartamento nel cuore di Pisa. Sono stati anni goliardici in cui si è susseguito di tutto: scazzi, amori, gioie, dolori e feste destinate ad andare avanti fino all’alba. Anni sicuramente indimenticabili ma ormai prossimi a finire. Per i cinque amici è ora di voltare pagina, di crescere e di andare avanti con le proprie vite. Qualcuno rimarrà nella propria città, qualcuno tornerà alla vita in paese per portare a termine la gravidanza, qualcuno partirà in giro per il mondo e qualcun altro andrà a lavorare all’estero. I cinque ragazzi stanno per affrontare l’ultimo weekend in quella casa piena di ricordi, l’ultimo weekend ancora insieme.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Non è tutto oro quello che luccica: Blind e Lost in Devil’s Country in DVD

In occasione dell’uscita dei film in DVD targati Digitmovies Blind e Lost in Devil’s Country, vogliamo inaugurare una nuova rubrica che racconterà tutto il brutto cinematografico in uscita in home video, al cinema o sulle piattaforme streaming: Non è tutto oro quello che luccica. Approfittiamo di questi due titoli distribuiti in DVD perché ci troviamo dinnanzi a prodotti in cui tutto il potenziale è stato impiegato nel peggior modo possibile.

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Beau ha paura: arriva in blu-ray la delirante, psicotica e ossessiva commedia nera di Ari Aster interpretata da Joaquin Phoenix

Ari Aster ha guadagnato in questi ultimi anni uno stuolo di fan molto trasversale, ovvero quelli del cinema horror e quelli dei film d’autore, dal momento che Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati rappresentano due dei più importanti e celebrati esempi della new wave horror con declinazione arthouse. Per la sua terza prova con un lungometraggio, però, Aster sceglie una strada decisamente più tortuosa e, rinnovando il sodalizio produttivo con l’ormai potentissima A24, firma un film inclassificabile e molto complesso (tanto da pensare quanto da fruire): Beau ha paura. Quindi dopo due horror nudi e crudi, giunto alla sua terza regia per il grande schermo, Ari Aster pensa bene di destabilizzare tutti – fan e detrattori – scrivendo, producendo e dirigendo una commedia nera assolutamente delirante, psicotica, ossessiva e malata che si regge interamente sulle spalle del gigantesco Joaquin Phoenix che qui regala una delle sue performance più sentite. Uscito in sala lo scorso aprile, sotto il marchio della sempre attenta I Wonder Pictures, Beau ha paura è da poco disponibile in blu-ray grazie ai canali distributivi di Eagle Pictures.

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Arriva al cinema Do Ut Des, il premiato revenge movie al femminile tutto italiano

Prodotto da Marco Gaudenzi, Pierpaolo Marcelli e Giovanni De Micco per Flat Parioli e TNM Produzioni arriva nei cinema Do ut Des, diretto da Dario Germani e Monica Carpanese.

Dopo gli apprezzati horror Antropophagus II e The Slaughter – La mattanza, Germani, qui affiancato nella regia dalla sceneggiatrice Monica Carpanese, si cimenta con un crudo revenge movie psicologico contro la violenza di genere il cui titolo, dal latino, significa “Io do affinché tu dia”.

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Benedetta, la recensione

In un periodo storico in cui il passato dell’immaginario pop(olare) torna in voga, facendosi cult e lanciando nuove tendenze, l’ottantacinquenne Paul Verhoeven non insegue alcuna moda ma rimane fermamente legato alla sua idea di cinema di genere fieramente autoriale. Così, mentre altrove si inseguono gli anni ’80 e ’90, il regista di RoboCop e Atto di forza fa un balzo indietro di almeno un altro decennio e riesuma il filone conventurale, volgarmente conosciuto come nunsploitation, e firma Benedetta, un film così potente e anticonvenzionale da risultare completamente estraneo a qualsiasi logica produttiva contemporanea.

Ispirato al celebre saggio Atti impuri – Vita di una monaca lesbica nell’Italia del Rinascimento, pubblicato da Judith C. Brown nel 1986, Benedetta racconta la controversa vicenda di Benedetta Carlini, entrata in convento da bambina perché mossa da una forte vocazione e presto capace di attirare l’attenzione su di sé.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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The Quiet Girl, la recensione

Siamo in Irlanda, all’inizio degli anni ’80. Cáit è una bambina di nove anni estremamente introversa, trasandata e taciturna come poche. Vive in una famiglia di contadini e non ha un buon rapporto con le sorelle più grandi né con il padre, affettivamente distaccato e assente. Dovendo far fronte ad una nuova gravidanza, mentre bada ad un altro fratellino ancora molto piccolo, la madre di Cáit pensa bene di affidare la bambina alle cure di un’altra famiglia per il solo periodo estivo. Giusto il tempo di affrontare serenamente gli ultimi mesi di gestazione. Cáit viene così portata dai Kinsella, una coppia di anziani contadini che non hanno un figlio loro. La piccola viene così accolta in un ambiente pulito e sereno, molto diverso da quello in cui è cresciuta fino ad ora, e qui stringe un legame molto profondo con Eibhlín, donna dolce e premurosa, mentre fatica a trovare la giusta sintonia con Seán, uomo schivo ma gentile. I giorni passano, l’estate si fa sempre più calda, e la piccola Cáit inizia a fiorire come non le era mai accaduto prima. Impara la bellezza che risiede nelle piccole cose, negli usi e nelle abitudini quotidiane, per la prima volta si sente davvero amata da qualcuno. Ma l’estate presto finirà e Cáit dovrà tornare dalla sua famiglia biologica…

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Scream, la recensione del quinto film

In un’epoca in cui la nostalgia per il passato, nell’immaginario popolare cine-televisivo, è l’unica strada che premia le grandi produzioni hollywoodiane, un ritorno di Scream è pressoché inevitabile. Nessuna saga come quella con Ghostface è riuscita, infatti, a catturare e riflettere sugli umori del pubblico a cui si rivolge creando dei piccoli gioielli di brivido e ironia che hanno avuto origine con quel capolavoro diretto da Wes Craven nel 1996. Ora, all’alba del 2022, mentre quegli umori ci dicono che lo spettatore è pronto ad accettare di buon grado un ritorno alle origini per alcune iconiche saghe degli anni 80 (Ghostbusters), 90 (Matrix) e perfino 2000 (Spider-Man), si profila puntuale l’inquietante e dissacrante ombra di Ghostface per un quinto divertentissimo, intelligente e spaventoso capitolo della saga di Scream.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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This Is Us, riflessioni sulla quinta stagione

Per chi ha amato le quattro stagioni di This Is Us, la serie televisiva americana creata nel 2015 da Dan Fogelman, non può perdersi l’attesa quinta stagione. La sesta e ultima andrà in onda dal 4 gennaio negli Stati Uniti su NBC, mentre in Italia, molto probabilmente, arriverà per la prima metà del 2022. Ebbene si, le vicende della famiglia Pearson volgono al termine, con grande dispiacere da parte di milioni di telespettatori che hanno riso e pianto con loro.

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Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Venezia78. Qui rido io, la recensione

Vincenzo m’è padre a me!”, ripete meccanicamente Peppiniello in Miseria e nobiltà innescando il tormentone comico. Una frase entrata nella storia del teatro, del cinema, della commedia italiana nel suo complesso, grazie all’estro di Eduardo Scarpetta, uno dei più grandi commediografi della Storia del nostro Paese, creatore della maschera comica Felice Sciosciammocca (portato al cinema con grande successo da Totò) e padre biologico di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, ovvero il trio di talenti più importante della scena teatrale italiana del dopoguerra per almeno un trentennio.

Mario Martone, che oltre ad essere un uomo di cinema è un uomo di teatro, cattura l’immagine di Eduardo Scarpetta e il personaggio che ne è scaturito per fornirne una descrizione costantemente in bilico tra realtà e scena. Qui rido io, in concorso alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia e al cinema dal 9 settembre, fornisce uno spaccato limpido di un’epoca, la Napoli della Belle Époque, di un contesto, l’ambiente artistico teatrale, e affronta la tematica della paternità, intesa tanto dal punto di vista biologico quanto da quella prettamente artistico.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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A Quiet Place 2, la recensione

a quiet place 2

Nella primavera del 2018, Paramount Pictures e Platinum Dunes portavano nei cinema un piccolo film destinato a incassare oltre 350 milioni di dollari in tutto il mondo, si trattava di A Quiet Place – Un posto tranquillo, scritto, diretto e interpretato da John Krasinski, un serratissimo monster-movie incentrato su un high concept originale e vincente. A distanza di tre anni (sarebbero stati due, ma ci si è messa di mezzo una pandemia…) quel successo si è rinnovato con una seconda avventura e A Quiet Place II, al cinema dal 24 giugno distribuito da Eagle Pictures, riporta in scena tutto il team del precedente film raccontando sia il primo giorno dell’invasione delle creature dall’udito sopraffino che gli esiti dell’attacco alla fattoria degli Abbott.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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