Archivio categorie: Recensioni
Uno Rosso, la recensione
All’interno del filone dei film natalizi possiamo ormai facilmente individuare un sottofilone che vede Babbo Natale inquadrato sotto un’ottica differente, anomala, dissacratoria. Babbo Bastardo è ormai uno dei classici anti-natalizi per eccellenza, ma fioccano film che puntano sulla destrutturazione dell’immagine e del mito di Santa Claus, dall’ormai imprescindibile Nightmare Before Christmas alla saga horror Silent Night, Deadly Night, dalla fiaba macabra di Trasporto eccezionale all’action hard-boiled Una notte violenta e silenziosa passando per il crime con Mel Gibson Fatman, senza dimenticare i cult d’animazione Le 5 Leggende e Klaus – I segreti del Natale. Ma oggi un altro film si aggiunge alla lunga lista, si intitola Uno Rosso e conta un cast da perfetto blockbuster composto da Dwayne Johnson, Chris Evans, Lucy Liu e J.K. Simmons.
Flow – Un mondo da salvare, la recensione
Chiudete gli occhi e immaginate di essere un gatto.
Un gatto che, di giorno, si aggira libero e curioso nella natura, e di notte rientra nella sua tana: una casa abbandonata da anni. Degli esseri umani nemmeno l’ombra, solo tracce lasciate da edifici e oggetti che testimoniano un passato in cui l’uomo era presente, in gran numero e attivo.
La natura è rigogliosa, il fiume pullula di pesci, ma un giorno tutto questo viene spazzato via. Un enorme tsunami inghiotte ogni cosa conosciuta, sommergendo il mondo in metri e metri d’acqua.
E così insieme ad un golden retriever, un lemure, un capibara e uno strano grande volatile devi trovare il modo di sopravvivere, attraversando una terra completamente sommersa in cui le minacce sono molte e l’unica salvezza è rimanere uniti. Ma siete animali, non parlate, e sopravvivere insieme non è così semplice.
Anora, la recensione
Nel cinema di Sean Baker il sesso è una costante imprescindibile. In Starlet (2012) la protagonista è una pornostar, mentre in Red Rocket (2021) il personaggio principale si mantiene proprio intrattenendo relazioni di convenienza con attrici hard. In Un sogno chiamato Florida (2017) la mamma della piccola Moonee sbarca il lunario prostituendosi, così come la protagonista transgender di Tangerine (2015). Ed è ancora una sex worker al centro del nuovo film del regista statunitense, Anora, che arriva nei nostri cinema il 7 novembre con Universal Pictures dopo essere stato presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma e aver vinto la Palma d’Oro al miglior film al Festival de Cannes 2024.
Trieste Science + Fiction Festival 2024: tutti i vincitori e il film visti dalla redazione
Con l’annuncio dei vincitori, si chiude la 24ª edizione del Trieste Science + Fiction Festival, la più celebre e longeva kermesse del Nord Italia dedicata al fantastico e alla fantascienza che, da qualche anno, partecipa all’assegnazione dei prestigiosi Méliès d’argent, concorso dedicato a lungometraggi e cortometraggi fantastici di produzione europea.
Quest’anno il festival giuliano si è svolto dal 29 ottobre al 3 novembre in più punti della città di Trieste con siti principiali nel centralissimo Politeama Rossetti, lo Sci-Fi Dome a Piazza della Borsa e il Teatro Miela nel lungomare Cavour; i numeri sono stati davvero alti, dal momento che oltre 20 mila spettatori hanno deciso di assistere alle proiezioni e alle conferenze del Festival. Noi di DarksideCinema abbiamo seguito questa 24ª edizione saltando da una proiezione all’altra, spesso dovendo fare “dolorose” scelte, visto che i due teatri svolgevano una programmazione parallela, e quindi vi faremo un breve resoconto critico sui film che abbiamo visto.
Longlegs, la recensione
Da una decina d’anni a questa parte, forse meno, il cinema horror ha ramificato funzionalmente i suoi tentacoli acchiappando anche quel pubblico che solitamente questo genere lo snobbava. Un tempo, la frangia più spudoratamente autoriale dell’horror compariva con parsimonia lasciando quasi sempre il segno: erano i tempi di Nicolas Roeg e il suo A Venezia un dicembre rosso shocking, Werner Herzong e la personalissima versione di Nosferatu o Andrzej Żuławski e il suo inquietante Possession. Poi quella branca dell’horror più autoriale, a terzo millennio avviato, è diventata trendy dando vita a un vero proprio filone che oggi definiamo horror arthouse.
Ari Aster e Robert Eggers ne sono i maggiori esponenti, ma qua e là ne spuntano notevoli esempi che possono assumere le sembianze di un The Neon Demon di Nicolas Winding Refn, Thelma di Joachim Trier, Raw e Titane di Julia Ducournau, Lamb di Valdimar Jóhannsson, perfino il disturbante La casa di Jack di Lars Von Trier. Tutti titoli che hanno a loro modo lasciato il segno. Ma va reso atto al buon Osgood Perkins, classe 1974, che oltre ad essere stato uno dei precursori dell’horror arthouse con l’inquietante ed ermetico February nel 2015, è anche uno dei più perseveranti e attivi nel filone.
The Substance, la recensione del body horror estremo di Coralie Fargeat
Stiamo vivendo un momento storico davvero favorevole per il cinema horror perché possiamo notare una varietà (unita anche a un’indubbia qualità) che forse non si vedeva in giro dal ventennio d’oro 70-80 dello scorso secolo, quando al cinema potevi trovare in cartellone sia prodotti di genere di puro entertainment che altri più ambiziosi, capaci di portare avanti un discorso politico e sociale. E stiamo anche assistendo alla nascita artistica e l’affermazione di giovani autori di talento capaci di condurre un percorso coerente e, probabilmente, di diventare di tendenza per il futuro. In questo felice scenario possiamo scorgere anche la francese Coralie Fargeat che nel 2017 aveva esordito con il feroce rape & revege intitolato, appunto, Revenge e ora torna al cinema con un horror fanta-grottesco che è riuscito ad aggiudicarsi la palma alla miglior sceneggiatura all’ultimo Festival di Cannes. Parliamo di The Substance, che in Italia arriverà nei cinema dal 30 ottobre grazie a I Wonder Pictures dopo essere stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e al Triste Science + Fiction Festival.
TOHorror 2024. Voidcaller, la recensione
Presentato in concorso alla 24ª edizione del TOHorror Fantastic Film Fest, Voidcaller di Nils Atalo è un incontro tra il thriller nordico e Lovecraft in una chiara ed evidente ispirazione a Il colore venuto dallo spazio. In un remoto paesino della Svezia, Anna si sveglia con un vuoto di memoria e un coltello insanguinato nella borsa, mentre sua sorella è scomparsa. Come lei molti altri nel paese sembrano aver subito questa amnesia, nel cercare di ricostruire le precedenti settimane il segreto si fa sempre più assurdo e sempre più persone iniziano a morire.
TOHorror 2024. Animale, la recensione
Presentato in concorso alla 24ª edizione del TOHorror Fantastic Film Fest e prima ancora come film di chiusura alla Semaine de la critique al Festival di Cannes, Animale di Emma Benestan si svolge in un allevamento di tori in Camargue, nel sud della Francia. Qui Nejma si occupa degli animali e si allena per la corrida, la mattina dopo i festeggiamenti per il suo debutto come torero inizia a percepire strani mutamenti nel suo corpo. Contemporaneamente un toro impazzito inizia ad aggredire e uccidere gli allevatori.
TOHorror 2024. Steppenwolf, la recensione
Presentato in concorso alla 24ª edizione del TOHorror Fantastic Film Fest Steppenwolf di Adilkhan Yerzhanov ci trasporta in un Kazakistan apocalittico desolato e sull’orlo di una crisi totale. In questo sconfinato nulla il piccolo Timka scompare e sua madre Tamara farà di tutto per cercarlo. Ingaggiato un investigatore dalla moralità dubbia, il viaggio dei due alla ricerca del bambino rapito passerà attraverso aride distese colme di violenza.
TOHorror 2024. Infinite Summer, la recensione
Presentato in concorso alla 24ª edizione del TOHorror Fantastic Film Fest, Infinite Summer trasporta lo spettatore in un vicino futuro distopico esplorato attraverso la vita di tre ragazze durante la loro estate. Un’estate che cambierà radicalmente dall’incontro con Dr. Mindfulness che farà provare alle tre ragazze delle cyber-maschere capaci di trasportare le ragazze in una dimensione oscura parallela. In contemporanea, due investigatori dell’Interpol indagano sulla vera identità e le vere intenzione di Dr. Mindfulness in una spirale di mistero e magia.