Archivio tag: documentario

Fuocoammare, la recensione

Al principio di Settembre del 2013, una piccola grande rivoluzione si consuma nella cornice della settantesima Mostra del Cinema di Venezia: per la prima volta nel corso della storia della rassegna, la giuria della sezione ufficiale in quei giorni presieduta da Bernardo Bertolucci, spiazza i pronostici della vigilia e sceglie di assegnare il riconoscimento più alto ad un’opera complessa e potente che, qui sta la sorpresa, esula dai canoni del cinema di finzione propriamente detto: Sacro Gra , regia di Gianfranco Rosi, affresco filmato sulla periferia della grande metropoli organizzato attorno ad un’esplorazione documentaria di quell’umanità che gravita, più o meno dimenticata (e non soltanto dal cinema), nei paraggi dell’ anello stradale che con il suo abbraccio d’asfalto cinge la città di Roma in maniera davvero poco amichevole.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Francofonia, la recensione

Francofonia è il primo film a spaccare in due la sala della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: al termine della proiezione, c’era chi lo applaudiva forte e chi non applaudiva per niente. Del resto, i film di Aleksandr Sokurov ottengono sempre questo effetto. Anche il Leone d’oro vinto nel 2011 con Faust non è stato digerito proprio da tutti.

Francofonia viene presentato ufficialmente come un documentario, ma non è un documentario su qualcosa, bensì su qualcuno. Inizia come una narrazione senza volto, per voci fuori campo. Poi, diviene un film destrutturato, come se ci venisse presentato in pezzi smontati, e in seguito mostratoci nel suo farsi. Poi, riprende come viaggio a Parigi, diventa una breve visita al Museo del Louvre e finisce per andare molto oltre, forse pure troppo.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Malala, la recensione

La pakistana Malala ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 2014 a soli diciassette anni, per il suo attivismo politico verso l’istruzione femminile, osteggiata dai Telebani. Nel 2012, quando aveva appena quindici anni, un estremista le sparò in testa. Fortunamente è sopravvissuta, ed è riuscita a continuare la sua lotta per i diritti delle donne.

Il documentario di Davis Guggenheim (premio Oscar nel 2007 per Una scomoda verità) non aggiunge altre informazioni a queste brevi righe. Nè sotto il lato umano, nè sotto quello di approfondimento. Risulta complesso riuscire a comprendere quale sia lo scopo di Malala, proprio per questo suo anonimato.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Going Clear: Scientology e la prigione della fede, la recensione

Going Clear: Scientology e la prigione della fede, come da titolo, è un documentario sulla storia e sulla dottrina di Scientology perciò, se non sapete nulla a riguardo, prima di continuare a leggere, fate una breve ricerca sull’argomento (Wikipedia rules) e, se avete un paio di ore, recuperate The Master di P. T. Anderson, con il compianto Phillip Seymour Hoffman (il protagonista, infatti, è liberamente ispirato a Ron Hubbard, padre della Chiesa di Scientology).

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Louisiana, la recensione

Tra i vari film del Bel Paese che quest’anno hanno popolato la kermesse di Cannes, quello di Roberto Minervini è di sicuro un progetto necessario e sentito, che si spinge al di là dei rapporti convenzionali tra realtà e finzione. Louisiana (The Other Side) s’impadronisce dei luoghi e dei personaggi che racconta, facendo i conti con lo spettro di un’America abbandonata a se stessa, in cui la politica e le istituzioni sembrano aver dimenticato una porzione di territorio che diventa, così, Altro.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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N-Capace, la recensione

Presentato in concorso all’ultimo Torino Film Festival, dove è stato prima accolto calorosamente, in quanto solo film italiano riuscito dei due in gara, e dove ha poi vinto due menzioni speciali, una alla regista e una ai personaggi intervistati, create apposta per questa opera prima dell’attrice teatrale Eleonora Danco.

N-Capace è una docu-fiction leggera e divertente, in cui si mescolano video-arte, immagini di ispirazione teatrale e film-inchiesta.  Un film quasi pasoliniano, a cavallo tra autenticità e finzione, che per questo risulta difficile etichettarlo semplicemente come “documentario”.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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ONE VIBRATION – ALUEI: QUANDO LA MUSICA DIVENTA FILOSOFIA

Il polistrumentista Louis Siciliano, compositore musicale  che si è distinto in importanti cerimonie come i Nastri d’Argento o i David di Donatello e che ha curato la colonna sonora di importanti pellicole come Happy Family di Gabriele Salvatores e 20 sigarette di Aureliano Amadei, diviene protagonista dell’interessante documentario sulla musica “nel divenire” One Vibration – Aluei, diretto da Andrea D’Emilio e prodotto da Alberto De Venezia per Ipnotica Produzioni.

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Biografilm Festival 2014 – Everyday Rebellion, la recensione

Come un’epidemia del nostro tempo, il senso di ribellione si espande a macchia d’olio sulla superficie del pianeta.
Occupy Wall Street, Femen, gli Indignados.
Continue ripercussioni di proteste non-violente dall’Iran a Copenaghen, movimenti dallo stampo rivoluzionario decisi a rimodellare il mondo secondo i diritti dell’umanità.
Il documentario di Arash T. Riahi e Arman T. Riahi, si preoccupa di mostrare la natura della ribellione e della protesta civile tramite uno sguardo oggettivo, onnipresente e spaventosamente moderno.

Everyday Rebellion si presenta, fin dalla prima sequenza, magnificamente.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Speciale Biografilm Festival 2014: Ulay Perfong Life – Project Cancer

L’artista e performer Ulay è meglio noto al grande pubblico come storico partner di Marina Abramovic. I loro progetti hanno rimodellato per sempre la storia dell’arte concettuale e anche se le loro strade si sono divise sulla Grande Muraglia, la forza dei loro lavori echeggia ancora nelle loro carriere. Ulay, però, dopo un lungo percorso in solitario, si ritrova a dover affrontare un nemico mortale. Il suo corpo, celebrato e distorto nelle sue grandiose esibizioni, è vittima di un cancro che si sta espandendo lungo la sua colonna vertebrale.
Convinto di essere prossimo alla morte, l’Artista decide di rivedere per un’ultima volta le persone più significative e importanti della sua vita, tra cui Marina.

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Dark Side of The Sun, la recensione

The Dark Side of The Sun, presentato tre anni fa al Festival del Cinema di Roma, è un film diretto da Carlo Shalom Hintermann, prodotto da Citrulli International e Rainbow, in collaborazione con Rai Cinema. La pellicola è un documentario che si fonde con l’animazione creata da Lorenzo Ceccotti.

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