Archivio tag: mostra del cinema di venezia 2021

Il bambino nascosto, la recensione

Gabriele Santoro (Silvio Orlando) vive in un quartiere popolare di Napoli ed è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella. Una mattina, mentre sta radendosi la barba, il postino suona al citofono per avvertirlo che c’è un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si insinua nel suo appartamento e vi si nasconde. “Il maestro” – così lo chiamano nel quartiere Sanità – se ne accorgerà solo a tarda sera. L’intruso è Ciro (Giuseppe Pirozzi), un bambino che abita con i genitori e con i fratelli al piano di sopra del suo stesso palazzo.

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La scelta di Anne – L’Événement, la recensione

L’Événement, diretto da Audrey Diwan, è un adattamento dell’omonimo romanzo del 2000 scritto da Annie Ernaux che racconta la storia di una giovane ragazza che si ritrova incinta senza volerlo nella Francia degli anni ’60.

Anne (Anamaria Vartolomei) studia al liceo, è una studentessa modello e conduce una regolare vita sociale, tra amicizie e la scoperta della propria sessualità. A rompere la normalità iniziale è la scoperta di essere rimasta incinta. Anne, infatti, non vuole rinunciare ai suoi sogni e agli studi e per questo non vuole portare a termine la gravidanza.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Madres paralelas, la recensione

Ritorna alla mostra del cinema di Venezia Pedro Almodóvar, forse il regista spagnolo più amato e famoso al mondo. Se l’anno scorso si era presentato con un corto fuori concorso (A Human Voice, con Tilda Swinton), quest’anno il regista spagnolo è presente con un film nel concorso principale, con un cast in cui tornano volti che abbiamo visto spesso nelle sue pellicole come la protagonista Penélope Cruz e la inconfondibile spalla Rossy de Palma.

Madres paralelas è un dramma che mescola vita quotidiana, attualità e memoria storica, fortemente influenzato dal dibattito politico nella Spagna dei giorni nostri. È infatti del 16 settembre 2020 la nuova legge sulla Memoria Storica che aggiorna quella del 2007 voluta da Zapatero, che condanna ancora di più le violenze della dittatura franchista, concentrandosi in particolare sui verdetti dei tribunali franchisti e sulla ricerca dei defunti dispersi gettati nelle fosse comuni dai fascisti.

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Freaks Out, la recensione

Dopo il successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot nel 2015, Gabriele Mainetti torna al cinema con Freaks Out, presentato in concorso alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia; un vero e proprio blockbuster italiano che racconta la storia di quattro fenomeni da baraccone con dei poteri speciali durante l’occupazione nazista in Italia e le lotte partigiane per la liberazione.

I nostri “fantastici 4” sono Cencio (Pietro Castellitto), che ha il potere di controllare gli insetti (tranne le api con cui ha un brutto rapporto); Fulvio (Claudio Santamaria), fortissimo e totalmente ricoperto da peli che ricorda un po’ Chewbacca esteticamente e il marveliano La Cosa come caratterizzazione del personaggio; Mario (Giancarlo Martini) che ha il potere di attrarre oggetti di metallo; Matilde (Aurora Giovinazzo), che non può neanche toccare gli altri a causa delle scosse elettriche che scorrono nel suo corpo e che sembra nascondere un ancor più grande potere.

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L’Événement: al cinema a ottobre intitolato 12 settimane. Una clip in anteprima

L'Événement

L’événement ha vinto il Leone d’Oro come miglior film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 78 (qui il nostro articolo con tutti i premiati). Il film diretto da Audrey Diwan, tratto dal romanzo autobiografico di Annie Ernaux e con Anamaria Vartolomei e Pio Marmai ha già una data d’uscita italiana, Europictures ci informa infatti che distribuirà il film al cinema nel mese di ottobre con il titolo 12 settimane.

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Venezia78: tutti i vincitori

Anche quest’anno abbiamo seguito la Mostra del Cinema di Venezia e vi forniamo, come ogni anno, la lista completa di tutti i premi e i vincitori.

Un’annata sicuramente molto ricca che ha visto tornare il grande cinema hollywoodiano ma, soprattutto, ricca di bei film, di titoli emozionanti, di performance grandiose. Abbiamo già assistito all’assegnazione dei Leoni d’Oro alla carriera, che quest’anno sono andati a Roberto Benigni e Jamie Lee Curtis, presente anche per accompagnare l’anteprima mondiale fuori concorso di Halloween Kills, e del Cartier Glory to the Filmaker Award, assegnato a Sir Ridley Scott, presente in quanto regista del film The Last Duel, presentato fuori concorso la penultima sera.  

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Venezia78. The Last Duel, la recensione

the last duel

Dopo l’esordio nel 1977 con I Duellanti, ecco che Ridley Scott presenta fuori concorso a Venezia The Last Duel, l’ultimo duello, un dramma medievale che tratta di onore, gloria e soprattutto della condizione femminile in una società profondamente patriarcale.

Il film riprende lo stile narrativo del classico di Akira Kurosawa Rashomon, mostrandoci gli stessi avvenimenti (realmente accaduti) da tre punti di vista diversi: quello di Sir Jean de Carrouges (Matt Damon), di Jaques Le Gris (Adam Driver) e infine di Lady Marguerite de Carrouges (Jodie Comer), moglie di Sir Jean.

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Venezia78. Inu-Oh, la recensione

Il nuovo film del regista di animazione Masaaki Yuasa, dopo il successo su Netflix di Devilman Crybaby, è Inu-Oh, un film ambientato nel periodo Edo e che racconta con uno stile fiabesco e leggendario la storia di due grandi antichi musicisti realmente esistiti che hanno profondamente innovato il teatro Noh, per poi quasi scomparire dalla storia e dalla memoria.

Tomona è un giovane che perde la vista da bambino e diventa un suonatore di biwa. La sua storia è quella di un uomo in cerca del suo nome e della sua identità. Se infatti il padre si raccomanda con lui di continuare a farsi chiamare Tomona per poterlo trovare come spirito, una volta entrato nella compagnia del maestro Kakuichi deve però cambiare il suo nome in Tomoichi, per poi scegliere di mettersi in proprio con il nome Tomoari.

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Halloween Kills: il racconto di Jamie Lee Curtis e David Gordon Green a Venezia78

Attendiamo con gran fermento la data del 21 ottobre 2021, quando Halloween Kills dovrebbe finalmente uscire nelle sale cinematografiche italiane; ma oggi, 8 settembre, è già Halloween alla Mostra del Cinema di Venezia, dove l’attesissimo sequel è stato presentato alla stampa.

A rappresentare il film sono arrivati alla Mostra del Cinema il regista David Gordon Green e l’attrice protagonista Jamie Lee Curtis, vera leggenda del cinema, oltre che icona della saga di Halloween e del genere horror nel suo complesso, che stasera riceverà anche il Leone d’Oro alla carriera.

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Venezia78. Qui rido io, la recensione

Vincenzo m’è padre a me!”, ripete meccanicamente Peppiniello in Miseria e nobiltà innescando il tormentone comico. Una frase entrata nella storia del teatro, del cinema, della commedia italiana nel suo complesso, grazie all’estro di Eduardo Scarpetta, uno dei più grandi commediografi della Storia del nostro Paese, creatore della maschera comica Felice Sciosciammocca (portato al cinema con grande successo da Totò) e padre biologico di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, ovvero il trio di talenti più importante della scena teatrale italiana del dopoguerra per almeno un trentennio.

Mario Martone, che oltre ad essere un uomo di cinema è un uomo di teatro, cattura l’immagine di Eduardo Scarpetta e il personaggio che ne è scaturito per fornirne una descrizione costantemente in bilico tra realtà e scena. Qui rido io, in concorso alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia e al cinema dal 9 settembre, fornisce uno spaccato limpido di un’epoca, la Napoli della Belle Époque, di un contesto, l’ambiente artistico teatrale, e affronta la tematica della paternità, intesa tanto dal punto di vista biologico quanto da quella prettamente artistico.

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