Tutti per 1 – 1 per tutti: il regista e il cast raccontano la lavorazione del film
La sera di Natale è stato trasmesso in prima assoluta su SkyCinema ed è tutt’ora disponibile on demand su NOW Tv Tutti per 1 – 1 per tutti, il sequel de I Moschettieri del Re – La penultima missione, che nel 2018 portava Giovanni Veronesi a confrontarsi con il cappa e spada (ma dal sapore comedy) derivato dal capolavoro letterario di Alexandre Dumas. Veronesi torna dietro la macchina da presa e dirige Pierfrancesco Favino, Rocco Papaleo e Valerio Mastandrea di nuovo nei ruoli di D’Artagnan, Atos e Portos, a cui si aggiungono Margherita Buy, Giulia Michelini, Federico Ielapi, Sara Ciocca e Giulio Scarpati, che abbiamo incontrato in conferenza stampa.
“Mi sono divertito molto a vedere tutti loro soffrire – esordisce Giovanni Veronesi mostrando una forte dose di ironico sadismo – quando si dovevano caricare il peso del costume e dovevano passare due ore al trucco; ma poi, quando li vedevo a cavallo tutti belli agghindati, un po’ li ho invidiati, perché interpretare questi eroi è emozionate. Valerio si lamentava di tutto, era il più lamentoso del gruppo, ma alla fine vederlo soffrire è stata proprio una goduria!”
Valerio Mastandrea risponde a tono.
È tutto falso, lui è quello che soffre di più a fare questo lavoro perché è vecchio. Noi attori non soffriamo perché siamo pagati bene, pure troppo bene, quindi i sacrifici sono ricompensati. Io di questo film, però, non ho nessun ricordo, non ho letto neanche il copione per intero ma solo le parti che riguardavano il mio personaggio.
Anche Giulio Scarpati, che nel film interpreta l’anziano Beghelì, truccatissimo e irriconoscibile, ha da dire la sua:
Se a Giovanni piace veder soffrire gli attori, io ho sofferto molto con due ore di trucco, ero un mostro molto vicino a quelli che si vedono nelle illustrazioni per bambini. La compagnia era bella e mi sono sentito molto bene sul set. Una sera sono caduto e si è sentito crack, ma per fortuna non mi sono rotto io ma la gamba di legno che mi avevano applicato.
Prende la parola Pierfrancesco Favino per il consueto giro iniziale di interventi.
Io sono stato felicissimo di tornare nei panni di D’Artagnan è come tornare bambino: cavalli, spade… è terapeutico! È sicuramente un film fisicamente impegnativo, ma è stato piacevole tornare in questi panni.
Interviene anche Rocco Papaleo che riporta il discorso su toni farseschi e ironici.
Per me il discorso è più complesso, la mia età e il mio fisico ingannano, si vede che sono un bell’uomo, ma internamente sono marcio, le mie articolazioni vacillano, ma questo film ha dato la spinta definitiva al mio addio alle scene che voglio annunciare qui oggi.
Ovviamente non è vero e Rocco Papaleo non abbandonerà il suo lavoro. Poi scendiamo nel dettaglio sul film e sul rapporto degli artisti coinvolti con il materiale narrativo.
“Io ho letto il libro, quello vero, di Dumas solo cinque anni fa quando mi è venuto in mente di fare il film – spiega Giovanni Veronesi – Sono tre libri difficili, politici, di certo non è letteratura per ragazzi, sono arrivato a fatica in fondo, il vero Dumas l’ho conosciuto tardi, il finto, quello delle illustrazioni per ragazzi, l’ho conosciuto da bambino. Il film l’ho fatto con gli attori che avevo, hanno questa età e quindi abbiamo fatto i moschettieri anziani, se avessi avuto dei ragazzi avrei fatto i moschettieri originali”.
Poi, parlando della colonna sonora:
Credo che La Cura di Battiato sia la canzone d’amore per antonomasia degli ultimi 30 anni, quindi avendo fatto un film sugli amori impossibili mi sembrava l’ideale ma anche la carica dei moschettieri che è alla fine me la sono sempre sognata con quella canzone lì. Battiato non ha dato mai a nessuno questa canzone e sono contento che l’abbia data a noi per questo film. Poi le musiche le ha fatte Checco Zalone e quindi l’idea è sempre di utilizzare l’ironia per accompagnare qualsiasi scena. Ma ci sono anche scelte improvvisate, come il canto sardo.
Invece parlando del progetto nel suo insieme:
Per me questo non è un seguito, ci sono gli stessi personaggi ma è un film tutto diverso. Avevo detto che non avrei fatto un sequel, ma non dovete credermi, le cose cambiano, poi a me piace lavorare con un gruppo di persone sempre uguale e fare le cose che ci piace fare. Se potessi farne un altro o altri tre li farei… ma ricordate che sono un bugiardo!
La cosa di mettere le mascherine ai bambini non era prevista, ma poi quando ho visto arrivare i bambini sul set con le mascherine e si sono messi seduti davanti a me ho pensato che questa immagine una sola volta nella vita avrei potuto averla e gli occhi dei bambini erano proprio quello che volevo raccontare io, occhi giganteschi ed espressivi, e l’ho preso come un segno del destino, cioè raccontare la storia attraverso gli occhi dei bambini, che possono essere trasportati dove essere molto più liberi di come lo sono ora.
Io i bambini ce li metterei in tutte le storie, anche dove non c’entrano, a me la cosa che piace è raccontare i miei ricordi da piccolo, c’è molto di personale in questo film: frasi, modi di comportarsi, aspettavo da molto fare un film con i bambini protagonisti, legarli ai moschettieri mi sembrava una formula giusta perché loro sono i supereroi dell’infanzia. Io sono molto addolorato che questo film non esca in sala, è un film molto ricco, spettacolare, noi lo abbiamo visto sul grande schermo e mi dispiace che nessuno potrà vederlo come lo abbiamo visto noi. Però ringrazio Sky che ci ha accolti, altrimenti chissà quando lo avremo mai visto!
Interviene Nicola Maccanico, Vice Presidente di Sky e CEO di Vision Distribution.
Questo film inaugura la linea Sky Original, una serie di film che saranno distribuiti durante tutto il 2021 e oltre. La nostra idea è fare film direttamente per il cinema tramite Vision Distribution ma anche direttamente per la tv. Alcuni per motivi strategici ed editoriali arriveranno direttamente in televisione su Sky.
Poi, interpellati concetto di libertà e sul ruolo della fantasia nella contemporaneità, gli attori hanno detto:
Pierfrancesco Favino. “Per me la fantasia è fondamentale in questo momento, ne sento il bisogno; però vorrei che la libertà fosse svincolata dalla fantasia, gli stessi personaggi del film sono eroi che sfuggono agli impedimenti, io invece vorrei poter esercitare la mia libertà in ogni momento, in questi tempi anche di più”.
Valerio Mastandrea. “La fantasia è fondamentale in questo mestiere, la libertà è un concetto molto complesso nella vita di ogni persona, il cinema ha il compito di portarti da un’altra parte e farti vedere le cose come non le ha mai viste. Ma il film parla anche di seguire un ideale abbandonando i vincoli”.
Rocco Papaleo. “Papà lo sai che la fantasia mi consola? Ho trovato in questa frase di mio figlio di 7 anni una scappatoia, un modo per svicolarmi dagli impegni quotidiani. Io trovo nella fantasia la mia libertà”.
Un giro di opinioni con tutte le attrici del film sui ruoli che interpretano, cominciando da Margherita Buy.
Questa volta il mio ruolo è molto più serio e bacchettone dell’altra volta, mi sono rimasti solo i moschettieri e solo loro mi possono aiutare. Se ci sarà una terza avventura, voglio essere anche io vittima dell’età che avanza!
Giulia Michelini interviene.
Per me è stata una cosa nuova, mi ha messo alla prova anche fisicamente, sono stata scalza tutto il film e mi sono confrontata con alcuni limiti: il confine con l’essere sopra le righe è stato molto labile e per me è stata una sfida importante.
Anche Sara Ciocca, che nel film interpreta la giovane principessa Ginevra, è chiamata in causa.
Per me è stata una doppia emozione passare dalla lettura del libro di Dumas a vestire i panni di Ginevra, è stato bello condividere con i moschettieri questa avventura, la loro ironia, la loro professionalità. Farò per sempre tesoro del motto “Tutti per 1, 1 per tutti”, che avvicina i popoli e i continenti.
Conclude Federico Ielapi, che è il piccolo protagonista del film.
Questo film ha un cast splendido e il film è bellissimo perché è un fantasy che parla di amore, avventura e amicizia. E’ un film di Natale e il titolo stesso dice che insieme uniti si è più forti.
Vi lasciamo con il video backstage di Tutti per 1 – 1 per tutti. Se volete leggere la nostra recensione del film, cliccate qui.
A cura di Roberto Giacomelli
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