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Jaula, la recensione
Come già rilevato svariate volte da psicologici e studiosi, l’universo infantile fin dalla notte dei tempi ha rappresentato una fonte di ispirazione per la narrativa horror i cui autori, di ogni epoca e stile, sono da sempre rimasti affascinati dalla complessità della mente dei bambini e le loro molteplici modalità di comunicare con il mondo circostante. Gli stessi bambini, sospesi tra l’apparente semplicità e innocenza dei loro giochi, provano a rapportarsi con il prossimo per superare quei piccoli o grandi ostacoli a cui la vita li sottopone fin da quando iniziano a muovere i primi passi. La conseguenza di ciò è rappresentata, nei casi più estremi, da atteggiamenti aggressivi e di chiusura in sé stessi, cosa che non poteva lasciare indifferente chi trae ispirazione da queste esperienze per mettere giù storie del terrore.
Figure così complesse e oscure, infatti, non potevano che ispirare storie con protagonisti bambini dai poteri paranormali, perfidi e spietati assassini o addirittura ignari prestatori di corpi per antichi demoni malvagi. Ma, a volte, tale spunto può essere sviluppato in maniera diversa al fine di realizzare horror e thriller che vanno ben oltre le solite trame viste e riviste.
Mercoledì, la banalità dell’anticonvenzionale nella serie Netflix di Tim Burton
Non è di certo una novità assistere al passaggio di un rinomato autore cinematografico dal grande al piccolo schermo, del resto in passato importanti personalità come Steven Spielberg, Martin Scorsese, David Lynch, Quentin Tarantino, Sam Raimi e perfino Alfred Hitchcock, hanno fatto incursioni nella serialità televisiva mentre erano nel fiore della loro carriera. Non ci deve stupire, quindi, trovare il nome di Tim Burton a caratteri cubitali sulla nuova serie Netflix, Mercoledì; a maggior ragione se lo stesso Burton si trova in un periodo poco roseo (è da poco terminata -poco bene- la collaborazione con Disney) e il materiale a disposizione è perfetto per apporre il suo marchio.
Mercoledì: Tim Burton presenta a Lucca Comics & Games la nuova serie sulla Famiglia Addams
Oggi, 31 ottobre, giornata di Halloween, Lucca Comics & Games ha visto ospite un grande artista che ha indelebilmente legato il suo nome al mondo del macabro, Tim Burton. In Italia per presentare la serie Netflix Mercoledì, dedicata alla primogenita de La Famiglia Addams e sulla piattaforma streaming dal 23 novembre con tutti e 8 gli episodi della prima stagione, Burton ha raccontato alla stampa il suo punto di vista su questo iconico personaggio e sul mondo di cui fa parte.
Venezia79. Blonde, la recensione. Un lungo incubo a occhi aperti
“Non sono una star, sono solo una bionda“
“Ma sei davvero bionda?“
“No“
Inondata dai riflettori, Ana de Armas interpreta Norma Jean/Marilyn Monroe nel nuovo film di Andrew Dominik (L’assassinio di Jessie James per mano del codardo Robert Ford, Killing Them Softly), tratto dal romanzo dall’omonimo nome scritto da Joyce Carol Oates, bestseller nel 2000, che racconta la storia di Marilyn mischiando realtà e finzione.
Il film più che essere un biopic è infatti un incubo di 165 minuti, un flusso di sogni, ricordi, pensieri, che sembrano provenire dalla mente della stessa Marilyn. Il montaggio e la struttura narrativa del film rendono l’opera un continuo flusso di eventi, in cui sogni e realtà si confondono e l’azione sembra non fermarsi mai, trascinandoti nella vorticosa e tragica vita della diva statunitense e della donna dietro di lei.
Venezia79. Athena. Perchè dovreste ascoltare trap
Viene ucciso un ragazzo del quartiere popolare di Athena. La polizia fa i suoi proclami come sempre: prenderemo i colpevoli, la giustizia ha un peso, etc… La camera indugia sui presenti al proclama, e zooma su un gruppo di ragazzi neri con bandane e passamontagna: a questo punto esplode il delirio!
I ragazzi sono gli amici del ragazzo che è stato ucciso dalla polizia. Sono i ragazzi del quartiere di Athena. Irrompono all’interno della centrale e fanno man bassa distruggendo ogni cosa e rubando una cassaforte.
Blonde, ecco il trailer del biopic su Marilyn Monroe con Ana de Armas
In concorso alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia e dal 28 settembre su Netflix, Blonde è il nuovo film di Andrew Dominik, che si è fatto conoscere dai cinefili con L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, con Ana de Armas e racconta la storia di Marilyn Monroe da una prospettiva inedita. Oggi Netflix ha svelato il trailer ufficiale di Blonde
L’universo di The Gray Man si espande: Netflix annuncia il sequel e uno spin-off
Dopo il successo di visualizzazioni su Netflix di The Gray Man nel corso del weekend, che ne ha fatto il film n°1 in ben 92 paesi dove è attivo il servizio, il colosso dello streaming ha ufficializzato che la spy-action di Joe e Anthony Russo avrà un sequel e un’estensione del franchise perfino con uno spin-off.
Pinocchio di Guillermo del Toro si mostra nel full trailer in italiano
Dopo essere stato annunciato su Twitter da Guillermo del Toro nella giornata di ieri, Netflix ha rilasciato oggi, 27 luglio, il teaser trailer ufficiale e il poster di Pinocchio di Guillermo del Toro, una stravagante rivisitazione in stop-motion del racconto classico, in arrivo a dicembre su Netflix.
Incantation, la recensione
Quella degli appassionati del genere horror è forse la categoria di cinefili che più di tutte ama dividersi in fazioni e generare dualismi su ogni componente del cinema del terrore. Vi sono, infatti, aspre divisioni tra i fan degli svariati boogeymen, tra chi definisce genio un determinato regista e chi, al contrario lo reputa sopravvalutato… e l’elenco degli esempi sarebbe interminabile. Una delle dispute più dure e più recenti, tuttavia, ruota intorno al filone del mockumentary, quello stile narrativo i cui film utilizzano immagini vere, o verosimili, al fine di avvolgere lo spettatore in un clima di puro terrore e renderlo partecipe di storie di paura maledettamente concrete e vicine alla realtà circostante.
Fin dall’uscita del primo capitolo della saga di Paranormal Activity – film che ha fatto conoscere al grande pubblico la pratica del mockumentary reinventando lo stile lanciato quasi un decennio prima da The Blair Witch Project -, infatti, la discussione si è scatenata tra chi ritiene tale filone un’occasione per dare nuova linfa ad un’appiattita scena horror e chi, al contrario, lo dipinge come una furbata per accaparrarsi i consensi del pubblico medio, ignorando così i gusti della nicchia degli appassionati più esperti.