Archivio tag: venezia 80

Dogman di Luc Besson, la recensione

Un camion fa un incidente sotto la pioggia, la polizia accorre sul posto: alla guida c’è un uomo in drag in stato confusionale, con addosso l’outfit rosa sfoggiato da Marilyn Monroe nella sequenza di Diamonds are a girl’s best friends (Gli uomini preferiscono le bionde). All’apertura del vano di carico, un branco silenzioso di cani di ogni razza fissa gli agenti con diffidenza. Si apre con queste premesse il caleidoscopico Dogman di Luc Besson, presentato in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia.

La storia si dipana sotto forma di flashback, nel corso del colloquio tra l’autista arrestato e la psicologa del carcere. L’uomo si chiama Douglas e ha alle spalle un’infanzia difficilissima: un padre e un fratello violenti, che si mantenevano con le lotte clandestine tra cani, lo hanno rinchiuso e costretto a vivere per anni nel recinto degli animali da combattimento. Douglas, con i cani, ha sviluppato un rapporto intenso e speciale: sono loro la sua famiglia, il branco che nei momenti di difficoltà non lo ha mai abbandonato.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. Tutti i vincitori

Si è conclusa stasera l’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e questi sono tutti i premi assegnati dalle giurie di ogni sezione.

Premio per la Realizzazione Venice Immersive: Empereur (Emperor) di Marion Burger e Ilan Cohen

Premio Speciale della Giuria Venice Immersive: Flow di Adriaan Lokman

Gran Premio Venice Immersive: Songs for a Passerby di Celine Daemen

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. Daaaaaalì!, la recensione

Cosa succede quando il re delle commedie surreali incontra il maestro del surrealismo Salvador Dalì? Succede che ne vien fuori un film assurdo, folle e divertente come Daaaaaalì!, forse l’unico modo corretto per rappresentare il genio e la sregolatezza dell’artista spagnolo. In questo senso Daaaaaalì! è il biopic perfetto nel suo essere tutto tranne che un biopic. Il film ruota (e “ruota” è forse la parola più giusta) attorno ad una intervista che una giovane giornalista francese, ex farmacista (ma secondo il suo capo ex barista), interpretata da Anaïs Demoustier, cerca di svolgere a Salvador Dalì, cercando di contattarlo in ogni modo, tanto che lo stesso artista diventerà ossessionato a sua volta dalla “giornalista francese”.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. La bête, la recensione

In un futuro dominato dalla AI (Intelligenza Artificiale), dove le emozioni vengono vissute come una malattia, Gabrielle (Léa Seydoux) decide di sottoporsi alla procedura di purificazione per disfarsene. Per farlo, deve rivivere tre delle sue vite precedenti e l’incontro con il suo grande amore: Louis (George MacKay).

Non è semplice parlare di un film come La bête senza rischiare di abbandonare la strada dell’oggettivo per il soggettivo. Se infatti il film di Bertrand Bonello rappresenta per certi aspetti una grande prova registica, dall’altro lato il rischio è che l’eccessiva pressione interpretativa a cui viene sottoposto lo spettatore, finisca per appiattire anche quanto di ammirevole ci sia nell’opera.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. Io Capitano di Matteo Garrone, la recensione

Al suo undicesimo lungometraggio, Matteo Garrone si confronta con un tema sociale che da anni ormai solleva l’opinione pubblica mostrando, spesso e volentieri, il peggio degli esseri umani, un tema strumentalizzato dai media e dalla politica, ovvero quello dell’immigrazione clandestina. Ma Garrone, con Io capitano, ha la sensibilità di non affrontare questo tema da nessuna prospettiva politica, raccontando con estrema neutralità l’avventura di due adolescenti senegalesi nell’impresa di raggiungere l’Europa.

Noi siamo abituati a conoscere queste storie dai reportage, spesso tragici, dei TG, filtrati ovviamente dallo sguardo di chi riceve e spesso subisce come una piaga l’immigrazione clandestina. Garrone ribalta la prospettiva e ci mostra chi quel viaggio assurdo decide di intraprenderlo, con tutte le difficoltà del caso, gli ammonimenti e l’ingenuità di chi si aspetta la terra promessa e invece si trova a fare un percorso infernale.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. Adagio, la recensione del film di Stefano Sollima

L’estate romana tra sole e umidità è sempre molto calda e negli ultimi anni sembra che lo stia diventando ancora di più. Un caldo soffocante che pare aver ispirato qualcosa nel cinema italiano, prima con la dramedy Siccità di Paolo Virzì (presentato a Venezia nel 2022) e adesso con il thriller Adagio di Stefano Sollima, regista delle prime stagioni della serie Gomorra e del film Soldado, sequel del riuscitissimo Sicario di Denis Villeneuve. Se in Siccità Roma era priva di acqua, in Adagio la periferia della Capitale è continuamente accerchiata da fumo e fiamme di incendi che si avvicinano lentamente alla città. Sullo sfondo, si muovono i protagonisti di questo thriller, ovvero giovani ingenui, carabinieri corrotti e vecchi killer stanchi.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

L’Esorcista in versione restaurata a Venezia80 e dal 25 settembre torna al cinema per il 50° anniversario

Come ogni orrorofilo che si rispetti e appassionato di cinema sa, L’Esorcista è uno dei massimi esponenti mondiali del genere horror, un capolavoro vero che ha terrorizzato generazioni di spettatori. Il film diretto da William Friedkin, a quasi un mese dalla sua scomparsa, viene presentato oggi all’80^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sua versione restaurata Director’s Cut 4K nell’ambito della sezione Venezia Classici.

In occasione del 50° anniversario di quest’opera epocale tratta dal romanzo omonimo di William Peter Blatty, il film torna nei cinema italiani nei giorni 25, 26 e 27 settembre nella sua spettacolare versione Director’s Cut, completamente restaurata in 4K da Warner Bros. Discovery. 

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. Dario Argento Panico: un documentario (non convenzionale) per raccontare il Maestro del brivido

Per scrivere le sceneggiature dei suoi film, il leggendario regista horror italiano Dario Argento si chiudeva in camere d’albergo, cambiandole spesso, limitando i suoi contatti con il mondo esterno. Nel documentario Dario Argento Panico, il regista Simone Scafidi accompagna Argento per riprenderlo nella quotidianità del suo processo creativo. A queste scene, spesso divertenti grazie allo spirito ancora acutissimo di Argento, si accompagnano testimonianze e racconti sulla sua figura, dagli esordi come critico fino alle sue sceneggiature, tra cui il lavoro con Leone e Bertolucci a C’era una Volta il West, per poi passare alle sue esperienze da regista.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. The Killer, la recensione del thriller di David Fincher

Un killer freddo e spietato aspetta il suo bersaglio, appostato da giorni a una finestra parigina. L’omicidio su commissione è pianificato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso dal mercenario: eppure, qualcosa andrà storto, costringendolo ad affrontare una fuga rocambolesca e a infrangere una dopo l’altra tutte le sue regole.

Il nuovo thriller di David Fincher, presentato in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, è tratto dall’omonima graphic novel The Killer. Uscirà su Netflix il 10 novembre e a ottobre arriverà anche in sala, in una rete di cinema selezionati.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Venezia80. Vampire humaniste cherche suicidaire consentant, la recensione

Presentato in concorso alle Giornate degli Autori dell’80ª Mostra del Cinema di Venezia, Vampire humaniste cherche suicidaire consentant è l’esordio al lungometraggio della regista canadese Ariane Louis-Seize.

Sasha (Sara Montpetit) è una giovane vampira che fin da bambina manifesta un grave problema comportamentale: l’empatia per gli esseri umani. Quando la famiglia divora il clown ingaggiato per il suo compleanno, la piccola rimane traumatizzata – con sommo sconcerto dei suoi cari, che avevano assunto il pagliaccio più come “portata principale” che come intrattenimento. Mamma e papà vampiro sono molto preoccupati: i canini di Sasha non si sviluppano come dovrebbero, valutano di farla visitare da uno specialista. La ragazza non ne vuole sapere, di uccidere per nutrirsi, e viene mantenuta dalla “caccia notturna” della famiglia. Tutto cambia quando l’adolescente conosce Paul (Félix-Antoine Bénard), giovane infelice e con pensieri suicidi.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)