Archivio categorie: Cinema

Imaginary, la recensione

Negli ultimi dieci anni, il cinema horror ha intensificato la produzione di film che raccontano di orrori infantili, ovvero quelle minacce soprannaturali che cercano nell’innocenza e nell’ingenuità dei bambini una facile porta d’accesso alla dimensione terrena. Nello specifico, da Babadook in poi, sembrano proliferare soprattutto quelle storie che raccontano di terrificanti amici immaginari che minano la stabilità mentale dei bambini spingendoli a fare e farsi del male. Uniamo a questo mini-filone anche il recente successo – di cui si è fatta artefice Blumhouse – di quegli horror che raccontano il mondo dei bambini spesso puntando a un target di età più giovane, come è accaduto con gli imprevisti campioni del box-office M3GAN e Five Nights at Freddy’s. Avremo così il piatto servito per un altro fiero esponente dell’horror PG-13 che punta alto al botteghino americano, Imaginary, sempre targato Blumhouse e rigorosamente focalizzato sull’esplorare le paure più recondite del mondo infantile.

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Valutazione: 5.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Race for Glory – Audi vs Lancia, la recensione

Il cinema italiano ha esplorato il mondo dell’automobilismo più di quanto si possa pensare. Da Formula 1 – Nell’inferno del Gran Prix (1970, di Guido Malatesta) a Veloce come il vento (2016, di Matteo Rovere), passando per Formula 3 – I ragazzi dell’autodromo (1993, di Andrea Bianchi) e Velocità massima (2002, di Daniele Vicari) e perfino la parodia con Franco e Ciccio I due della F. 1 alla corsa più pazza, pazza del mondo (1971, di Osvaldo Civirani). Formula 1, Formula 3, Rally, corse metropolitane illegali, insomma nel Paese della Ferrari, della Lancia e della Fiat, la settima arte non poteva rendere omaggio a quell’universo che ruota attorno ai motori. Così, dopo Ferrari di Michael Mann e Lamborghini di Bobby Moresco, entrambi girati anche in Italia con una quota produttiva italiana, arriva Race for Glory – Audi vs Lancia, diretto da Stefano Mordini e co-prodotto con la Francia, che ci immerge nel mondo del rally professionistico al fianco di Cesare Florio, l’uomo che ha riportato la Lancia in vetta nel campionato del mondo di rally.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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La Terra Promessa, la recensione

Nella Danimarca del 1755 il capitano Ludvig Khalen (Mads Mikkelsen), reduce di guerra di umili origini, cerca riscatto tentando di “domare” il selvaggio e, apparentemente, incoltivabile terreno della brughiera danese, per costruirvi sopra una colonia in nome del Re ed ottenere così in riconoscimento il tanto agognato titolo nobiliare.

L’ambizione di Khalen, convinto di riuscire dove molti prima di lui hanno fallito, si scontra con la volontà del crudele signore del luogo Frederik De Schinkel (Simon Bennebjerg), intenzionato a mantenere l’assoluto controllo delle sue terre a qualsiasi costo.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Omen – L’origine del Presagio: nuovo trailer italiano e poster finale

Omen - l'origine del presagio

Aggiornamenti su Omen – L’origine del Presagio, film prequel del capolavoro di Richard Donner Il presagio, del 1976. Come già annunciato, il film arriverà nei cinema italiani il 4 aprile distribuito da 20th Century Studios e dopo l’intrigante teaser diffuso qualche mese fa, possiamo finalmente mostrarvi il poster ufficiale e un trailer che ci presenta con dovizia di particolari il film.

Quando una giovane donna americana viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della Chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere l’incarnazione del male. 

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Oscar 2024: tutti i vincitori di una cerimonia “tranquilla”

Nella notte tra il 10 e l’11 marzo (ora italiana) si è tenuta al Dolby Theatre di Los Angeles la cerimonia di premiazione della 96° edizione degli Oscar. A presentare l’evento, che quest’anno è stato anticipato di un’ora, è stato per la terza volta Jimmy Kimmel, che aveva già condotto per l’Academy le cerimonie del 2017 e del 2018, e ha visto un red carpet molto più breve in confronto agli ultimi anni. Una cerimonia che comunque si è svolta senza troppe sorprese, quindi senza momenti shock – come era accaduto nell’anno dello schiaffo di Will Smith, per intenderci – ne con eclatanti sorprese sulle premiazioni, che sono andate più o meno come era stato pronosticato dai bookmakers.

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Kina e Yuk alla scoperta del mondo, la recensione

Siamo nel Grande Nord. Kina e Yuk sono due innamorati. Lei ha il pelo bianco, è incinta e sta per partorire; lui è color cenere, molto più robusto di lei, e trascorre le sue giornate a procacciare il cibo per sé e per la sua compagna in quegli aspri e innevati territori dello Yukon canadese. Kina e Yuk sono due volpi artiche inseparabili e il Grande Nord è la loro casa. A causa della pressione antropica e del surriscaldamento globale, tuttavia, l’habitat di Kina e Yuk sta subendo delle trasformazioni repentine. Un giorno, durante un quotidiano girovagare, la lastra di ghiaccio sotto le zampe dei due compagni si spezza e Yuk resta imprigionato su un blocco di ghiaccio che pian piano viene spinto dalla corrente oceanica verso il largo. Yuk non può più tornare indietro e le due volpi artiche sono destinate a separarsi.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Los Colonos, la recensione

Terra del fuoco, confine tra Cile e Argentina. Siamo nel 1901 e il ricco possidente terriero José Menéndez, soprannominato “Re dell’oro bianco”, ha una proprietà che si estende per molti chilometri e che utilizza per lo più per i suoi allevamenti di pecore. L’imprenditore affida al suo scagnozzo MacLennan, ex soldato scozzese, la missione di trovare una via che conduca agilmente verso l’Oceano Atlantico e per quest’avventura porterà con sé il mercenario americano Bill e il meticcio Segundo, che è noto per la sua mira infallibile. Sulla carta, il loro viaggio è solo di esplorazione e ricognizione, in pratica i tre dovranno trovare un modo per eliminare gli indigeni che popolano la pampa e che intralciano le mire espansionistiche di Menéndez.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Drive-Away Dolls, la recensione

Siamo nel 1999, c’è una valigetta misteriosa, dei killer prezzolati pronti ad impossessarsene, personaggi grotteschi ad ogni angolo e un paio di eroi(ne) – che di eroico hanno ben poco – coinvolte loro malgrado in una serie di eventi paradossali. Praticamente tutto lo scibile del pulp è presente in Drive-Away Dolls, compresa una collocazione temporale che rimanda immediatamente proprio al decennio di maggior fortuna cinematografica per il genere. A firmare questo pamphlet, che potremmo definire pulp for dummies, è Ethan Coen, che insieme al fratello Joel ha contribuito in maniera fondamentale e indelebile a costruire il mito delle storie crime più divertenti, paradossali e sanguigne. Ma, purtroppo, Drive-Away Dolls è un disastro sotto tutti i punti di vista, una copia sbiadita e goffa proprio di quelle opere che hanno fatto salire il cognome Coen nell’Olimpo dei grandi del Cinema.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Un altro ferragosto, la recensione del sequel di Ferie d’agosto

Era il 1996 quando usciva nei cinema italiani Ferie d’agosto, l’opera seconda di Paolo Virzì, quella che l’ha consacrato come nuova voce della commedia all’italiana. Sono passati ben 28 anni da quel film, 28 lunghi anni durante i quali certo cinema italiano e l’Italia nel suo fervore politico e sociale non sembrano cambiati neanche di un giorno. Infatti, lo stesso Virzì, supportato dallo sceneggiatore di allora Francesco Bruni, a cui si aggiunge anche la collaborazione di suo fratello Carlo Virzì, si getta a capofitto in un sequel di quel Ferie d’agosto che riporta in scena tutto il cast di quasi 30 anni fa, con importanti aggiunte e tristi mancanze (Ennio Fantastichini e Piero Natoli). E Un altro ferragosto, incredibilmente, funziona oggi quasi quanto funzionava negli anni ’90 proprio per un inquietante immobilismo nello scenario politico, sociale e cinematografico in cui l’Italia versa. E questo fa riflettere.

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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Lupin III: Il castello di Cagliostro, il primo film di Miyazaki al cinema per il 45° anniversario

Cavalcando l’onda del grande successo de Il ragazzo e l’airone e delle precedenti iniziative di Lucky Red di portare i grandi film di Miyazaki al cinema nei mesi estivi, Nexo Digital – in collaborazione con Yamato Animation – decide di portare in sala il 4,5 e 6 Marzo Lupin III: Il castello di Cagliostro per il suo 45° anniversario, nella versione restaurata in 4K. Si tratta del primo lungometraggio firmato dal maestro dello Studio Ghibli Hayao Miyazaki.

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