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Aquaman e il regno perduto, la recensione

Il 2023 verrà ricordato, oltre che per il Barbenheimer, come l’anno che ha visto la prima vera grande crisi del cinecomic. Gli incassi poco lusinghieri di Ant-man and the Wasp: Quantumania e The Marvels, le durissime stroncature a The Flash e i risultati mediocrissimi al box-office di Shazam! Furia degli dèi e Blue Beetle, per non parlare della totale indifferenza verso i prodotti televisivi Marvel di Disney+, hanno testimoniato la perdita di fiducia del pubblico verso i personaggi che ha amato nel tempo e che ha premiato con incassi da record. Giusto Guardiani della Galassia Volume 3 e Spider-Man: Across the Spider-verse sembrano aver messo un po’ tutti d’accordo sulla qualità delle operazioni premiandole anche al botteghino.

Giunti a pochi giorni dalla fine dell’anno, arriva anche l’ultimo cinecomic del 2023, Aquaman e il regno perduto, che coincide anche con la fine del DC Extended Universe prima del reboot annunciato ormai da mesi sotto la direzione di James Gunn e Peter Safran. Un arrivederci che tutti noi ormai sappiamo che è in realtà un addio a volti e situazioni ormai note in quest’ultimo decennio, una situazione resa inevitabile da una gestione schizofrenica del brand DC e che, in alcuni casi, dispiace.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Insidious – La porta rossa, la recensione

Dieci anni dopo Insidious 2 – Oltre i confini del male e a ben tredici anni di distanza dal primo film che ha dato origine a tutto, la saga horror creata da James Wan e Leigh Whannell torna a raccontare la storia della famiglia Lambert, con la quale abbiamo imparato a temere i viaggi astrali nell’inquietante dimensione tra la vita e la morte nota come Altrove. Infatti, nel corso degli ultimi dieci anni, la saga di Insidious ha proseguito esplorando storie prequel incentrate sul personaggio della medium Elise Rainier, che moriva proprio nell’epilogo del film del 2010.  Ora, invece, con Insidious – La porta rossa, quinto film del franchise, ci troviamo alle prese con il primo vero sequel della storyline originaria che riporta in scena tutti gli attori visti nei primi due film.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Insidious: La Porta Rossa. Ecco il trailer del quinto capitolo della saga horror!

Siamo arrivati al quinto capitolo nella fortunata saga horror Insidious, inaugurata nel 2010 con l’ormai iconico film diretto da James Wan e prodotto da Jason Blum, ma stavolta la storia torna alle origini e Insidious: La Porta Rossa si va a ricollegare direttamente ai primi due film, riportando in scena la famiglia Lambert e i traumi da cui inevitabilmente ancora oggi sono perseguitati.

Sony Pictures ha mostrato oggi il primo trailer di Insidious: La Porta Rossa, che arriverà nei cinema statunitensi il prossimo 7 luglio ma nelle sale italiane lo vedremo ben due giorni prima, il 5 luglio.

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Moonfall: arriva in blu-ray l’ultimo disaster movie di Roland Emmerich

Independence DayGodzilla (1998)The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo2012. Con questi titoli in curriculum, Roland Emmerich è il Re indiscusso del disaster movie, del blockbuster a base di catastrofe, distruzione ed effetti speciali stellari. Eppure ormai da molti anni, diciamo proprio da quel 2009 quando in sala uscì l’apocalittico 2012, il “nostro” sembra faticare pesantemente a ritrovare un prodotto capace di avere il giusto appeal per riportare le masse al botteghino. Dopo il disastroso – in tutti i sensi – Independence Day: Rigenerazione, Emmerich ci riprova con Moonfall, disaster movie ancora fortemente contaminato con la fantascienza, ma anche in questo caso il risultato non è stato quello desiderato così che il film è andato incontro ad uno sconcertante flop internazionale (ovviamente la pandemia da covid-19 non ha per nulla aiutato). Uscito in sala lo scorso marzo, Moonfall di Roland Emmerich arriva adesso in blu-ray (ma anche in 4K UHD e DVD) grazie ai circuiti Eagle Pictures.

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Moonfall, la recensione del nuovo disaster movie di Roland Emmerich

Independence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo, 2012. Con questi titoli in curriculum, Roland Emmerich è il Re indiscusso del disaster movie, del blockbuster a base di catastrofe e distruzione. Una carriera fatta di successi, a cui vanno aggiunti gli imprescindibili Stargate e Il patriota, che mostra una continuità tematica di notevole caparbia di genere, ma anche una fossilizzazione su un tipo di cinema che oggigiorno non sembra più di appeal assicurato per il pubblico. Il flop internazionale di Moonfall, nuova fatica del “nostro”, ne è il lampante esempio, che segue l’altrettanto disastro al botteghino di Independence Day – Rigenerazione di sei anni fa. Ma cosa sta accadendo alla stella luminosa di Roland Emmerich? Innanzitutto, a guardare Moonfall – dal 17 marzo 2022 nei cinema italiani – è immediatamente chiaro che quel che manca negli ultimi disaster movie del regista di origini tedesche è la qualità di scrittura e di esecuzione.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Conjuring – Per ordine del Diavolo, la recensione

The Conjuring, rispettivi sequel e spin-off sono alcuni dei film horror più iconici e rappresentativi della seconda decade del terzo millennio. Sono i dati a dirlo, dal momento che i soli primi due film della saga madre hanno incassato in tutto il mondo circa 650 milioni di dollari e hanno riscosso apprezzamenti dalla critica sia di settore che più generica. In effetti lo spettacolo imbastito da James Wan prendendo spunto dai veri casi dei coniugi Warren è di qualità molto alta e riesce a coniugare con successo una cura tecnico/estetica/artistica da grandi occasioni con una sagace gestione dei tempi e delle atmosfere del cinema horror più spaventoso. Per il terzo film assolo della saga, però, Wan passa il testimone al meno esperto Michael Chaves che aveva fatto il suo esordio nel 2017 con il non molto esaltate La Llorona – Le lacrime del male, sempre inserito nella ragnatela del Conjuringverse.

Chaves non fa un cattivo lavoro e in più di una soluzione, anzi, risulta assolutamente brillante e di gran mestiere, ma se The Conjuring – L’evocazione e The Conjuring – Il caso Enfield erano degli ottimi horror, The Conjuring – Per ordine del diavolo è “solo” un buon horror.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Insidious, la recensione

La famiglia Lambert si è appena trasferita in una nuova casa. Scricchiolii, strani rumori e cose fuori posto sono all’ordine del giorno ma si sa, una casa nuova e il disordine del trasloco possono fare di questi scherzi. Un giorno il piccolo Dalton, mentre gioca in soffitta, cade da una scala, batte la testa e vede qualche cosa di sinistro in un angolo. Le sue urla attirano l’attenzione dei genitori Josh e Renai, ma sembra che non ci sia nulla di preoccupante. La mattina dopo, quando Josh va a chiamare Dalton per andare a scuola si accorge che il bambino non si sveglia. I dottori non sanno cosa pensare: nessun trauma, niente di rotto, è come se Dalton si trovasse volontariamente in coma. Passano tre mesi e il bambino versa ancora in quelle condizioni, accudito in casa dalla mamma Renai. Ma nel frattempo rumori e strane presenze si sono manifestate alla donna facendosi sempre più insistenti e violente. Con i nervi a pezzi, Renai chiede al marito di trasferirsi perché convinta che la loro casa sia infestata da una presenza maligna. Giunti in una nuova abitazione i coniugi si rendono conto che gli strani eventi persistono e che probabilmente ad essere infestata non è la casa…   

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Conjuring – L’evocazione, la recensione

1971, Harrisville, Rhode Island. Roger e Carolyn Perron, con le loro cinque figlie e cane a seguito, si sono appena trasferiti in una grande casa in campagna, proprio al confine con il lago. La casa, che risale alla fine dell’800, ha però qualche cosa di sinistro ed è il cane ad accorgersene per primo, così diffidente a mettervi zampa all’interno. Dopo la misteriosa morte proprio dell’animale, dentro l’abitazione cominciano ad accadere strani eventi: rumori sinistri che suggeriscono inquietanti presenze e Carolyn che ogni mattina si sveglia con un nuovo livido sul corpo. A questo punto, la donna decide si rivolgersi ai coniugi Warren, investigatori del paranormale di fama mondiale, che tengono un corso all’università locale. Le basterà mettere piede nell’abitazione dei Perron che Lorraine Warren è già in grado di individuare un’entità maligna che sembra essersi attaccata pericolosamente a Carolyn e ne minaccia l’intera famiglia.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)

Midway, la recensione

Forse le cose non accadono mai per caso.

Prima della proiezione riservata alla stampa di Midway, l’ultima fatica di Roland Emmerich, c’è stato un intervento introduttivo della Marina Militare italiana – con tanto di ufficiali in divisa – per parlare di guerra e portaerei. Quale migliore occasione di un film su cui aleggia l’ombra di un passato italiano tutt’altro che memorabile in cui abbiamo indossato gli abiti dei mostri?

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: -1 (da 1 voto)

Annabelle 3, la recensione

La bambola veicolo per il Maligno che risponde al nome di Annabelle si è ormai imposta come icona contemporanea del cinema horror ed è diventata, di fatto, il simbolo del ConjuringVerse, l’universo cinematografico condiviso che collega tra loro diverse opere a marchio Warner Bros. che hanno come comun denominatore i casi a cui hanno lavorato i coniugi Warren, demonologi e ricercatori del paranormale realmente esistiti. Ramificandosi in ormai quattro saghe, il ConjuringVerse ha come fiore all’occhiello proprio la serie di film dedicati alla bambola Annabelle, protagonista dell’inquietante prologo di The Conjuring e poi al centro di ben due film che raccontano le sue malefatte antecedenti all’incontro con i Warren raccontato da James Wan. Annabelle 3, invece, riprende le fila proprio dal momento in cui i coniugi demonologi prendono in “affido” la bambola e la rendono inoffensiva custodendola in una teca chiusa a chiave nel loro “museo degli orrori”.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)